vampiro.jpgLo sapevo.
Sta succedendo.
I sintomi li notano anche Massimo Moruzzi e Claudio Erba. Sta succedendo con il Web 2.0 quello che successe, qualche anno fa, con le Intranet. Vi ricordate quando nugoli di consulenti rampanti sciamavano da una azienda all’altra paventando disastri informatici se i poveri (e talvolta sprovveduti) imprenditori non fossero passati dalla vecchia, obsoleta, inaffidabile, e naturalmente poco sicura Rete LAN ad una nuova, scintillante, sicurissima, veloce Intranet?

Certo, alla domanda “ma che ci faccio di diverso rispetto a prima?” c’erano sempre momenti di imbarazzo e di vago disorientamento, ma che volete farci, l’innovazione non può fermarsi di fronte ad un dubbio, e quindi largo alle Intranet, e via le vecchie LAN!!!

Il fatto che poi spesso si trattasse di rivendere cose vecchie con un nome nuovo, naturalmente, è secondario.

Ho la vaga impressione che stia succedendo la stessa cosa, oggi, con il Web 2.0…

Parafrasando una vecchia canzone, “dove vai, se il web 2.0 non ce l’hai?” sembra essere la parola d’ordine di centinaia di tipi che promuovono servizi, soluzioni, contenuti, portali e chi più ne ha più ne metta “in stile” Web 2.0.

Risultato: oggi tutto sembra essere Web 2.0, anche l’agenda elettronica condivisa.

Capisco l’entusiasmo per il nuovo, ma temo che il risultato di tutto questo bailamme sarà solo una gran confusione, nella quale tutti parleranno di tutto senza capirci più niente. Qualche anno fa tutto era diventato e-business, ora tutto sta diventando Web 2.0. Con il rischio che, come sosteneva Tomasi di Lampedusa, cambi tutto per non cambiare niente.

Ora scusatemi, ma devo andare (ahimè!) a comprare i regali di Natale. Naturalmente Web 2.0!