Gaspar mi dice che sono pessimista, e forse ha ragione. Massimo mi dice che sono criptico, e sicuramente ha ragione. A Gaspar non posso sfuggire. Pessimista sono e pessimista resto. Ma a Massimo posso rispondere …per essere meno criptico.

Mi telefona un’amica, redattrice di un noto programma televisivo nazionale:

Tema della telefonata: saluti e richiesta di intervento nella sua trasmissione per un parere esperto (son contento! la trasmissione mi piace pure!).

Tema della trasmissione: la bioetica.

La mia reazione: “E IO CHE C’ENTRO CON LA BIOETICA!?!??”

La sua risposta: “bhè sai, insegni all’Università…”

La mia reazione: un perplesso silenzio, e nel frattempo penso “si, ma insegno comunicazione interattiva, mica teologia morale…”

La sua conclusione: “…e poi ne hai parlato in un Post, e ci piacerebbe avere l’opinione dei blogger!”

Alcune conclusioni personali:

  1. non sono rappresentativo della categoria (eh si, perchè ormai quella dei blogger, anzi bloggher, è una categoria, ci manca solo il sindacato!!!);
  2. non capisco un acca di bioetica e non sono titolato a parlarne! (di comunicazione si, di reti si, ma di bioetica???);
  3. perchè dovrei essere titolato a parlare di bioetica in quanto tenutario di un blog? (forse che il canale che uso per parlare delle mie cose mi autorizza a sparlare di tutto su altri canali?)

Alcune conclusioni generali:

  1. non basta avere un blog (per non parlare dell’essere blogger) per poter (s)parlare di tutto;
  2. alcuni media adottano i blogger come strumenti di rivergination;
  3. non è questa la strada migliore per l’ibridazione cross mediale;
  4. è vero quello che dice Gaspar, c’è la coda lunga e la blogosfera non rischia, ma i singoli blogger si! Cosa rischiano? Di finire a fare i nani di corte, appunto…

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