“Se lavori, ti tirano le pietre.
Non fai niente e ti tirano le pietre.
Qualunque cosa fai, capire tu non puoi
se Γ¨ bene o male quello che tu fai”
Mi chiedo se non stia pensando al motivetto di Antoine il buon Stefano Venturi, che Γ¨ incappato nella querelle nata da una considerazione del mio blogaforista preferito, Gaspar Torriero…
In effetti il motivetto descrive abbastanza bene la situazione nella quale si Γ¨ messo l’AD di Cisco Italia, che avendo pensato di invitare 100 blogger ad un aperitivo milanese si Γ¨ trovato con una bella gatta da pelare…
Eh si.. perchΓ¨ i blogger sono creature strane, e vanno trattate con cautela… li consideri e si arrabbiano… non li consideri e si arrabbiano… insomma, trovano sempre un motivo per arrabbiarsi! Fosse che bloggare rende nervosi?
Come la vedo? Lo diceva il vecchio Umberto: ci sono gli apocalittici e ci sono gli integrati…
- Gli apocalittici sono quelli che nel blog vedono prima di tutto un’idea. L’idea della comunicazione libera, senza frontiere, orizzontale, (dal basso, ha detto qualcuno, ma mi piace di piΓΉ pensare dalla periferia, che al centro c’Γ¨ sempre troppo traffico…). E se sei apocalittico l’aperitivo di Venturi Γ¨ quasi un tentativo di corruzione, che esclude il centunesimo ed il millesimo blogger della lista… Γ¨ contrario alla logica dei barcamp, ecc… ecc…
- Gli integrati sono quelli che nel blog vedono prima di tutto uno strumento di comunicazione, integrato nel sistema dei media. E allora è logico chiamare i cento blogger più attivi, in qualità di influencer, nè più e nè meno di come si chiamerebbero i giornalisti di una rivista di settore. E costa pure di meno (i blogger, si sa, si accontentano di qualche gadget, i giornalisti sono più esosi).
MFP Γ¨ (o vorrebbe fare) l’apocalittico, Lele Γ¨ (felicemente) integrato, Gaspar Γ¨ integrato ma ogni tanto si diverte a giocare all’apocalittico…
Non c’Γ¨ – in questo – il giusto e lo sbagliato. Ci sono due modi diversi di vedere le cose. Ci sono due modi di vivere un nuovo strumento che sta profondamente cambiando gli assetti della comunicazione. Ci sono due interpretazioni di un ruolo (avere un blog o essere un blogger?).
Io sono apocalittico i giorni pari ed integrato i giorni dispari. Ma non per questo arricchisco gli psicologi. Ma forse per questo – purtroppo – sono costretto a perdermi l’aperitivo con Stefano e Lele, che ringrazio comunque dell’invito. Ma ho lezione.
E voi? siete apocalittici o integrati?
technorati tags: Gaspar Torriero, Cisco, Stefano Venturi, Aperitivo, Milano, Lele Dainesi, PubblicitΓ
Posso definirmi cinico disincantato?
Il blog come nuovo strumento di comunicazione, con dinamiche, etica, obiettivi diversi e, per molti versi, eterogenei, può starci.
Il blog come cappuccetto rosso che rischia di imbattersi nel lupo cattivo un giorno si e l’altro pure, no.
Se prendendo forma e acquisendo peso accando ad altri strumenti di comunicazione tradizionali, il blog entrerà sempre più spesso all’interno di dinamiche scambio delle informazione e di creazione del consenso anch’esse tradizionali, questo è un dazio da pagare, o forse semplicemente un percorso da intraprendere, per uscire dal beato isolamento all’interno di una nicchia simpatica, bella, stupenda quanto vuoi, ma che parla principalmente all’interno del proprio circuito, con un interessante peso relativo e un desolante peso assoluto.
Decisamente apocalittica!
Non potevi descrivermi in maniera più precisa! Soprattutto verso la fine π
eheheh Stefano … io non mi arrabbio , sono già abituato alla Net Democracy/divide e se devo dirtela tutta … mi tengo a dovuta distanza dal nucleo centrale della blogosfera .[chiamala teoria del punto di fuga] a scanso di eventuali esplosioni π
Apocalittico… claro π Stefano, bella descrizione!
Il post é interessante, perchè a mio avviso consente una riflessione condivisa, quindi sollecita una comunità “virtuale” al confronto.
I blog come possono essere classificati?
> uno strumento personale?
> uno strumento sociale?
> uno strumento professionale?
> uno strumento aziendale?
Da quando l’informazione é divenuta digitale, i media tradizionali sono stati messi in discussione: la curiosità é che l’attenzione era polarizzata inizialmente solo all’evoluzione del giornalismo, cioè non erano stati considerati attentamente gli aspetti sociali di un mondo interallacciato.
Epifani da tempo si occupa della trasformazione della comunicazione, avendo scritto libri da me particolarmente apprezzati sulle organizzazioni, sulla condivisione della conoscenza, in particolare sui processi di knowledge management: é coerente con il blog da lui curato un dibattito sulle tendenze della comunicazione.
A mio giudizio non si possono inquadrare semplicemente i blogger: sia le persone che abitualmente leggono i contenuti pubblicati in alcuni blog (che sono la maggior parte), sia le persone che curano quotidianamente (o quasi) i propri blog, possono essere clusterizzati in gruppi più caratteristici.
Le motivazioni che spingono le persone ad un impegno ormai affermato (perchè all’estero, da quanto ho potuto apprendere, i blog sono una sorta di tradizione nei college e nei campus da almeno 3 anni) sono di sicuro molteplici, e ciascuno può essere affascinato da una ragione particolare.
Potrebbero essere aggiunti altri cluster riguardo ai blogger, ad esempio si potrebbero creare nuovi profili:
> i radicali (che tendono spesso a rivendicare le proprie ragioni),
> i persuasivi (che cercano di strumentalizzare la comunicazione per affermare sè stessi prima che le loro idee),
> gli assoluti (che rifuggono dal confronto, tradendo per primi la dialettica che dovrebbe svilupparsi nella blogosfera).
Ciascuno tende nella rete a costruire, quasi inconsapevolmente, un proprio stile di comunicazione, collegato alla propria personalità prima che alla propria cultura o professione: é questo aspetto particolarmente “umano” che meriterebbe di essere approfondito, in quanto tutti i blogger, “creativi” o “partecipativi”, fanno leva sulla libertà di comunicazione offerta loro dal blog per intervenire.
In una forma di sicuro superiore alla consuetudine delle relazioni sociali.
Apocalittico, e Savonarola è il mio role-model π
Bella questa tassonomia applicata ai blog. Io credo sia importante discutere di come i blogger si relazionano al mondo degli affari, e credo che stiano venendo fuori idee interessanti.
Ma di tutti gli argomenti che ho letto finora, credo il più debole sia “si è sempre fatto così, perché stupirsi”.
io sono apodittico e deflagrato.
Concordo sulla posizione apolittica di qualcuno
ora poi hanno deciso, si legge sul post di lele dainesi, di aprire a tutti quelli che si iscrivono in rete.
Cosi’ facendo hanno doppiamente fatto la figura dei buffoni. E chissa che qualcuno dei 100 abbia il coraggio di dir loro quanto sono ridicole certe presunte blogstar che per mangiare devono tirare a campare con inviti, pr e altro tentando di manipolare o blandire i blogger
Come sempre, non riesco mai a riconoscermi nelle categorie.
Per me è solo un hobby, da cui ho avuto in regalo l’incontro con tante persone interessanti, ed anche alcuni amici.
Per il resto non ci di tanto peso. Se mi invitano ci vado, e non mi sento condizionato. Non faccio una lira col blog, non ho neppure gli Adsense; mi sento libero anche di scrivere $tronzate.
Quello che sinceramente non capisco è il paragone con i BarCamp: cosa c’entrano? Cisco è a casa sua, i soldi sono suoi e invita un po’ chi diavolo vuole.
Ai tempi del BarCamp di Torino, il povero Pasteris ha subito attacchi da tutte le parti a causa di una sponsorizzazione (poi non fatta). Adesso tutti vorrebbero che Cisco sponsorizzasse/partecipasse ad un BarCamp, salvo poi stracciarsi le vesti: “Ah no, i BarCamp sono eventi liberi, non devono essere vetrine di aziende che si fanno belle coi nomi dei bloggers”.
Antoine aveva ragione.
Io credo che aiuterebbe chiamare le cose con il loro nome, anche se l’eufemismo è un’arte dalle nostre parti. E poi si sa, è dai tempi della Bella addormentata nel bosco che i non invitati alle feste si inveleniscono π
Ciao, mi sono sempre scordata di chiederti se ti sei piaciuto nel mio video:)
è nella mia homepage, se scrolli un po’.
ciao ciao
Toh!
Il titolo della mia tesi e, ovviamente, anche tutto il nocciolo della questione ad esclusione del fatto che io parlavo della tecnologia e dopo di corporate blog, mentre qui is va diretti sul blogging..
Io sono un integrato solo quando le aziende, e soprattutto le persone, si approcceranno con sincerità e limpidezza alla vita e conseguentemente al blogging.
Mi chiedo fermamente però solo una cosa..
Quanti di quei primi cento conosce davvero la tecnologia che sta dietro alle nuove evoluzioni della Rete?
Oltre alle chiacchiere e a una presunta notorietà, si è pronti ad affrontare la comunicazione digitale in maniera cosciente e professionale?
Se no, il fallimento li scotterà e li lascerà tutti disoccupati. Mi dispiace.
Stefano,
il vantaggio di certi apocalittici come me e’ quello di essere continuamente invitati ad essere integrati. E siccome abbiamo una certa eta’ nella quale non si crede piu’ alle favole pur continuando ad essere curiosi, si diventa inevitabilmente “apoca-grati”. E’ un privilegio certamente (anche se non e’una bella parola ;-).
Io sono come Beggi (però non ho la barba) ;-*
La mia posizione deve ancora definirsi. Ci sono degli aspetti che mi portano ad essere un apocalittico, altri ad essere un integrato; visto che il giusto sta nel mezzo, perchè non definiamo una nuova figura? π
[quote] Come sempre, non riesco mai a riconoscermi nelle categorie.[/quote] Andrea Beggi …
ti ho trovato una categoria [virus] appena ti muovi tu .. si muovono altrettanti microcosmi che ti seguono via feed π .. ogni tuo danno è moltiplicato e genera un tam tam infinito .. classico dei virus [con un sorriso e stima ]
Io sono una nervosa. Una blogger nervosa. Mi inviperisco quando non mi si invita e me la tiro quando mi si invita. Sono acida e diplomatica. Ce l’ho con tutti. Soprattutto con quelli che pretendono di dire qualcosa su un argomento quando in realtà non sanno che dire. Ce l’ho anche con me, quindi. Che si può pretendere di più da un blogger? π
Io mi definisco blogger bevitore:
http://www.samuelesilva.net/dblog/articolo.asp?articolo=642
E quindi partecipo volentiere. Speriamo ci sia qualcosa di interessante da bere!!
Non che mi dispiaccia fare finta di essere apocalittico, ma non mi ci ritrovo molto: a me l’integrazione piace! Ma deve essere integrazione, e se per integrarmi devo essere invitato da qualcun altro… quando mi integro? Quando qualcuno decide di invitarmi? E come mi integro? Affiliandomi (ie: facendo massa critica) intorno a chi è già integrato finchè sono da lui reputato degno di fiducia per via della mia devozione alla famiglia?
Queste logiche di affiliazione, di dedizione… non ti ricordano nulla? A me la mafia, i partiti, i klingon…
Non ti pare che ci sia qualcosa che stona? Per aprire un blog non occorre prima postare 100 commenti in blog esistenti. Perchè per integrarmi devo prima leccare 100 culi già esistenti? (o solo 10, però di dimensioni bibliche)
Push is dead.
In definitiva, a te sembro apocalittico perchè lo sono probabilmente più di te… ma ti assicuro che io sono un integrato, altrimenti non sarei qui a parlarti. Quelli apocalittici danno del mafioso a me… figurati… perchè parlo con voi. Dipende tutto dal punto di osservazione.
[quote]Non ti pare che ci sia qualcosa che stona? Per aprire un blog non occorre prima postare 100 commenti in blog esistenti. Perchè per integrarmi devo prima leccare 100 culi già esistenti? (o solo 10, però di dimensioni bibliche) [/quote]
non potevi trovare parole più appropriate per descrivere il concetto … assolutamente favorevole a ciò che hai scritto ! aggiungo attento anche ai 10 bibblici … è solo fumo negli
occhi [alcuni sarebbero da reintegrare .. si, ma sui banchi di scuola – la dove inizia la cultura “almeno speravo”]
saluti
@Giorgio Zarrelli
Disincantato? si, ci può stare, ma io lo piazzo più o meno in mezzo sulla linea tra apocalittici e integrati.. leggermente dalla parte degli integrati! π
quanto al peso.. il concetto è relativo… qui si parla di questo.. ma siamo pochini a farlo, in assoluto (e per fortuna!)
@Kindlerya
e chi ne dubitava! π
@esav
non credo esploda.. semmai si affloscerà, tra le pieghe di altro…
@Andrea Perotti
π Grazie
@Claudio
ottima osservazione, ma secondo me prima di partire dai blog, dobbiamo partire dai loro autori! π (see the next post…)
@Gaspar
Savonarola? Quel moderato? π
@mau
deflagrato? Addirittura??? π
@Mauro
quest è la versione del bicchiere mezzo vuoto.. magari hanno imparato dall’esperienza! π O magari si sono piegati ad un’esigenza!
@Andrea Beggi
Magari non negli estremi delle categorie, ma in un punticino, tra apocalittici ed integrati, dovrai pur metterti! π
@Tiziana
… π
@Antonio LdF
Tu integrato? Tu sei un integralista!!!! π Apocalitticissimo!
@Massimo Mantellini
Ok, proviamo così: apocagrati o integralittici?
@Mitì
π
@Vito Antonio Bonardi
come detto, non esistono solo gli estremi!
@Enore
…e tu altro che apocalittico, tu sei integralista! π
@Feba
…argh.. che macello…
@Samuele
non sai quanto ti capisco π
@MFP
…francamente, non sono per niente d’accordo… ho sempre detto quello che penso, qui come altrove. Quindi…
@Enore
…poi mi spieghi l'”almeno speravo” π
Stefano, in qualsiasi ambiente chiuso dove non sei stato invitato non hai mai potuto nè dire, nè ascoltare; questo credo non sia in dubbio: se non entri in una stanza non ascolti e non parli… a meno che non ti metti a urlare/origliare dietro la porta assumendo un comportamento quandomeno poco dignitoso e forse folle :)))
Se per commentare un post di un blog dovresti aspettare un invito, la blogosfera non esisterebbe. Dunque cos’è che concretizza la blogosfera? WordPress, Technorati e Twitter, o la possibilità di comunicare liberamente? Il mezzo, o l’idea? Perchè i mezzi proliferano e muoiono giorno dopo giorno ma l’idea è sempre la stessa dai tempi di Roberspierre?
Stefano π
…e tu altro che apocalittico, tu sei integralista! π
1] e tu chi sei per darmi dell’integralista o del apocalittico?
chi mi può dire che i veri pazzi siamo noi e quelli considerati pazzi siano normali? Il sistema ! e il sistema è marcio ! [non diretto a te ma generalizzato]
…poi mi spieghi l'”almeno speravo” π
2] ho scritto forse Stefano deve tornare sui banchi di scuola? π anche qui generalizzavo π se devo essere diretto .. posso dire : Stefano ha tante cose da insegnarmi, ed io altrettante a lui π ma per molti credimi … bacchettate sulle mani come ai vecchi tempi ! rilancio “almeno lo speravo” o perlomeno se a scuola si costruisce una cultura ..nella vita tente a degeneralizzarsi ! In Digitale non ne parliamo !
PS : comunicazione di servizio ..se non ti decidi a togliere ste email pubbliche ..giuro .. e qui “tutti testimoni” che ti riempio lo spazio e-mail di sconcerie lolssss π
Ho già espresso diverse opinioni sul caso anche sul blog di Dainesi.
A) Premetto che Cisco ha sponsorizzato, assieme ad altri, il Venetoexpo/Veneto Barcamp π
B) Lunedì mi hanno invitato loro dopo uno scambio di email che chiarivano un missunderstanding sui post del blog di Dainesi. Infatti, nessun top blogger (top de che……???) mi ha mai detto vieni, forse perchè sono un rompipalle π
C) Non ci andrò perchè ho troppi dubbi che appaiono in diversi post, fra cui il tuo.
D) Ho sempre la sensazione più netta che alcuni top blogger si autoeleggano a casta e lo scriverò ancora ogni volta che lo noterò. D’altronde il bello è poterlo dire, poi via con le smentite π
E) Odio che si mettano regole e lacci sulla rete.
F) Ultimamente ho costruito (più o meno come hai fatto tu con bloglab) alcune decine di blog in parrocchie, comuni ed enti pubblici
G) Per me conta il metodo e conta la contaminazione. Bloggare serve a condividere la conoscenza. Punto!
H) Se la blogosfera italiana è patrimonio di pochi che si autoeleggono e si invitano a seconda delle amicizie c’è da mettersi le mani nei capelli.
Ciao
@Gigi Cogo
Caro Gigi, ti rispondo punto per punto! π
a) meno male! π
b) …ma da quello che ho capito non c’è stata una cooptazione da parte di “Top Blogger”, ma semplicemente Lele ha ricevuto incarico da Cisco di selezionare 100 blogger italici più o meno conosciuti e – quindi influenti. Certo, poi ha usato l’aggettivo “influenti” e la blogosfera è insorta! …ma in se, non credo vi fosse nulla di male, non trovi?
c) io purtroppo ho lezione.. perchè sennò mi ero incuriosito! π
d) solo alcuni penso… e gli altri se ne stanno accorgendo… su questo anche io mi sono espresso in diversi contesti! π
e) concordo “quasi” del tutto (il quasi in un prossimo post! π
f) e questo DAVVERO ti rende merito! dobbiamo diffondere cultura…
g) appunto, punto!! π
h) …non credo sia così, per fortuna! π
bye!
@Enore
il bello della rete è che tutti possono imparare da tutti! π
e così la scuola esce dalla scuola! π
@Enore
TiQUOTO:
1] e tu chi sei per darmi dell’integralista o del apocalittico?
al di là del fatto che era una battuta, potrei sottilizzare – continuando in questo gioco, che con te so di potermi permettere -dicendo che non posso dire che SEI qualcosa, ma che APPARI AGLI ALTRI in qualche modo in funzione di quello che dici, e di quello che scrivi! π
E, a questo proposito, continuo a dire che APPARI un Techno-Integralista! (e non penso che sia un difetto, anzi!)
Si stefano, anch’io credo che la parola “influenti” abbia scatenato casino e magari, anzi ne son convinto, Dainesi o Cisco non hanno misurato la semantica π Ma non ne faccio una colpa.
Qui il problema è un altro.
Si legge tutto e il contrario di tutto. C’è chi dice no aziende, si aziende, chi dice no sponsor, si sponsor, chi dice “a” e chi dice “b”.
Non voglio essere un troll, ma la sensazione e la sofferenza più grossa, è quella di vedere alcune “rendite di posizione” in un mondo come la blogosfera che è per sua natura libero, senza confini e senza regole.
Ho la fortuna di aver raggiunto la pace dei sensi. Tutto quello che faccio e scrivo è solo per “piacere” e per diffondere “cultura digitale” in ogni dove.
Quando vedo che in questo mondo si mettono confini, steccati e perimetri, comincio ad allarmarmi perchè il male oscuro italiano è proprio questo.
Trasformare le cose belle e libere in “rendite”. E questo proprio non lo tollero.
E qui chiudo per non essere d’intrigo.
[quote]continuando in questo gioco, che con te so di potermi permettere -dicendo che non posso dire che SEI qualcosa, ma che APPARI AGLI ALTRI in qualche modo in funzione di quello che dici, e di quello che scrivi! π
E, a questo proposito, continuo a dire che APPARI un Techno-Integralista! (e non penso che sia un difetto, anzi!)[/quote]
@Stefano accetto di buon grado e onorato di giocare con te [ Fare web è come partecipare ad un gioco, l’accessibilità, l’usabilità e gli standards sono le sue regole. Nessun gioco è bello se non si seguono le regole. “Diego la Monica”] π tanto per tenermelo a memoria !
Essere ed apparire sono due cose ben distinte : Al giorno d’oggi basta un minimo di competenza –> sedersi davanti ad un monitor, collegarsi ad internet –> fare una ricerca su Google e le persone si inventano un lavoro o si autoproclamano “con il lavoro degli altri” [trackback? credit? citazioni? un semplice grazie nei commenti? … ma quando mai ! ] .. dura ma assoluta realtà ! Infondo ne andrebbe del loro nome π … ma l’essere comporta competenza … sai come la penso io ascolto [a volte urlo ma motivato] il perchè è uno solo [perchè mi sono documentato prima ] apro i sorgenti delle pagine … leggo i “contenuti nascosti” e non vedo ne “keyword miracolose” da PR5 ne una struttura che rispetti una gerarchia semantica [anzi proprio un terra terra ] ecco questo è apparire ! sicuro che tu abbia colto l’attimo fuggente … saluti [sempre un piacere giocare con te .. un gioco che mi insegna qualcosa].
[urlare e disapprovare a priori] riferendomi ad una scena che ben conosci π [campus work in progress] era sottinteso …
…ma come parlate????
Troppe pippe, io l’aperitivo me lo sono già preso e chi c’era c’era π