Prima evidenza:
Il numero di commenti ad un post è inversamente proporzionale alla sua lunghezza.
Seconda evidenza:
Il numero di commenti ad un post è inversamente proporzionale alla sua complessità.
Risultato:
La strada per il successo per lanciare discussioni? Post brevi e scemi.
Evviva.
(in realtà il discorso è serio: quanto si presta la blogosfera ad affrontare tematiche realmente complesse?)
technorati tags: blog, commenti, complessità
Potrebbe essere una vera e propria Legge. Che ci vuole a dimostrarla?
Tema molto interessante e complesso (appunto…): il linguaggio si deve adattare al mezzo, il messaggio deve essere sintetico.
Ma qual’è il livello minimo al di sotto del quale non vi è più contenuto ma solo grafemi vuoti?
E consideriamo anche che ormai si leggono i post dei vari blog tramite aggregatori, concedendo a ciascun di loro solo pochi istanti della nostra attenzione per decidere quale di essi valga la pena di essere letto per intero.
Una specie di selezione naturale (intellettuale), una lotta per l’attenzione in cui vincono i post (ed i blog a lungo termine) che dimostrano di avere una fitness alta. E cos’è questa fitness in questo contesto? Argomenti interessanti (o attraenti…) esposti sinteticamente.
Questo commento (vale la stessa regola, presumo) per esempio ha una fitness bassa…
questo assomiglia molto all’Assioma di Albamarina:
http://www.albamarina.it/2006/09/assioma_15.html
😉
Penso sia inevitabile, per i commenti.
C’é una statistica per la reazione “blog su blog” ?
Ovvero, se il “Post” tosto allontana i commenti ma stimola i trackback, ci si potrebbe anche stare…
boh!
😀
(io ti chiamo ma tu non rispondi… :D)
Bravo Stefano, ottima considerazione.
La blogosfera intesa come gruppo di persone in generis, sicuramente è pronta a tematiche di tutti i tipi a seconda della nicchia.
D’altra parte la domanda potrebbe essere più specifica e diventare: “quanto si presta la blogosfera ITALIANA ad affrontare tematiche realmente complesse?”
Per me si presta pochissimo, la tematica più in voga è sicuramente . . . la blogosfera stessa, che non è argomento da poco, ma sembra che i blogger italiani siano ricorsivi.
Sento un po’ nell’aria quella voglia di cameratismo scolastico di trentenni e quarantenni che non vogliono dimenticare cosa volesse dire essere adolescenti.
Lo trovo un po’ triste e soprattutto mi sembra che ci stia scappando la possibilità di dimostrare di essere grandi.
Ne parlo, in altri termini, anche sul mio blog e ti invito a darci un’occhiata.
Caro Stefano,
La precedente classificazione dei bloggers è stata di assoluto interesse ma questa, se possibile, lo è ancor di più.
In generale la correlazione è assolutamente come da te descritta a fronte di articoli/post impegnativi le risposte ed i commenti sono generalmente ridotte. Più il blog ha contenuti tecnici e maggiore è il divario tra accessi e commenti; fanno eccezione i blog dedicati alla politica dove la passione e l’ideologia fanno sì che i visitatori “buttino il cuore al di là dell’ostacolo” e commentino di più.
Nella mia esperienza, la blogosfera si presta assolutamente a trattare tematiche complesse ma il dibattito che ne scaturisce è normalmente limitato.
Un abbraccio.
Pier Luca Santoro
Ciao!
Ottima deduzione e argomento serissimo…non a caso ti commento oggi per la prima volta ma sono forse un paio di mesi che ti seguo (MyBloglog spione!)
Anche io avevo notato nel mio blog che certi post lunghi non venivano poco commentati, mentre quelli brevi…mia morale: essere sintetici
Io preferisco post brevi e concisi, naturalmente ci sono anche dei bellissmi post lunghi che vale la pena di leggere.
Appoggio quindi la mozione dei post corti e scemi 🙂
valentina
si, forse sono vere le tue considerazioni. Io affronto le attività sul mio blog proprio come si fa con un blocco note appuntando link, news, ed altro soddisfando l’esigenza che ho di comunicare ad altri gli argomenti che mi attraggono, che alimentano le mie passioni. Ho pochi i commenti sul mio blog eppure penso di essere abbastanza sintetico. Vedremo, magari con il tempo…
Il successo di internet a metà degli anni ’90 ha avuto una forte di accelerazione con le prime applicazioni “sociali”: le chat sono state probabilmente lo strumento vincente, che ha trascinato numerose persone di diverse età all’uso quotidiano del web.
Infatti inizialmente la rete era poco “scrutata”, sembrava destinata a rimanere un ambiente a bassa interazione, che quasi isolava le persone. Le sessioni erano infatti concepite per un utente esclusivo, le applicazioni erano sviluppate proprio per abilitare un visitatore in forma esclusiva.
Quando la rete é diventata un ambiente di comunicazione, si é vivacizzata nei contenuti, ed ha acquistato un calore: si sono affacciate le forme di dialogo e di condivisione dei contenuti, superando le mailing list con i primi forum tematici.
Oggi il web é molto differente: non tanto per la tecnologia di base, quanto per il ruolo di catalizzatore che ha assunto con merito.
Nascono e terminano tante discussioni, le reti sociali sono le comitive degli anni ’80.
Probabilmente lo spirito di tutti i trentenni, i quarantenni, é rimasto in parte quello che si poteva trovare nelle comitive: si cercavano distrazione ed allegria, e si fuggiva dalla monotonia. Non si chiedeva alla comitiva (di solito) di affrontare temi particolarmente impegnativi, si cercavano sorrisi e serenità.
Queste aspettative sono assicurate dalla blogosfera di oggi, e non si dovrebbe chiedere di più: é già molto!
Una specie di legge di Moore applicata anche alle forme letterarie: sempre più miniaturizzate, ma quanto più potenti (efficaci)?
>Prima evidenza:
>Il numero di commenti ad un post è inversamente proporzionale alla >sua lunghezza.
Questo perche’ un post breve ha piu’ probabilita’ di essere letto completamente rispetto ad uno lungo, e’ un po’ come uno spot una provocazione su cui riflettere e ragionare nei commenti.
Un post lungo, letto direttamente sul browser) spesso non viene letto completamente (distratti da link), forse ha piu’ chance su un newsreader offline.
Poi dipende anche dai Blog, un blog informativo (come ad esempio ZonaLais) non ha necessita’ di commenti.
Che vuoi commentare ? e’ un’informazione ! al limite usala per agire.
Se proprio vuoi commentare commentala (la notizia non il post) dove c’e’ un pubblico adatto, sui forum o presso le istituzioni.
>Seconda evidenza:
>Il numero di commenti ad un post è inversamente proporzionale >alla sua complessità.
Qui credo che dipenda dal fatto che essendo breve probabilmente non copre completamente l’argomento quindi crea molte perplessita’ o distinguo.
>Risultato:
>La strada per il successo per lanciare discussioni? Post brevi e >scemi. Evviva.
E’ il credo dei politici, mai un discorso completo o serio, battute brevi ed attesa dello tsunami…
ZonaLais
Dissento: i miei post sono praticamente tutti corti e scemi, ma di commenti ne vedo pochini.
(Forse *troppo* scemi?)
Commento perché non ho perso tempo a leggere o a saltare righe cercando il concetto.
Commento perché ho apprezzato.
Commento perché il risultato è sbagliato:
Risultato:
La strada per il successo per lanciare discussioni? Post brevi e chiari.
Hai proprio ragione. Io ho un blog che parla di fiere, quindi un argomento di nicchia, per pochi intimi e vedo che quando affronto temi come il rapporto tra le fiere e la nuova concezione di punto vendita (mica bruscolini…), magari molti lo leggono, ma poi evidentemente vengono sopraffatti dalla tecnicità dei concetti espressi.
Quando parlo delle fiere sul turismo, piuttosto che sul vino, allora noto una maggiore dinamicità.
Io comunque preferisco i blog professionali rispetto a quelli che raccontano cosa il tipo o la tipa hanno mangiato a pranzo o l’ultimo film che hanno visto.
Ciao.
Fabrizio Olati
Ho letto oggi su Affari italiani l’articolo su Blog Lab. Voglio farle i miei complimenti. Credo fortemente nel valore che può avere un blog. E’ l’oppotunità di tutti di comunicare con tutti. E’ l’opportunità di tutti di dire ciò che si pensa al mondo. Oggi le mani grandi gestiscono l’opinione pubblica, ma presto le mani piccole assumeranno la loro importanza con questo canale
@Pierluca questa te la quoto e ti applaudo !
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In generale la correlazione è assolutamente come da te descritta a fronte di articoli/post impegnativi le risposte ed i commenti sono generalmente ridotte. Più il blog ha contenuti tecnici e maggiore è il divario tra accessi e commenti; fanno eccezione i blog dedicati alla politica dove la passione e l’ideologia fanno sì che i visitatori “buttino il cuore al di là dell’ostacolo” e commentino di più.
Nella mia esperienza, la blogosfera si presta assolutamente a trattare tematiche complesse ma il dibattito che ne scaturisce è normalmente limitato.
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Come ho avuto modo di rispondere ad una delle studentesse durante il bloglab fiorentino .. i fattori che determinano questa mancanza di commenti sono esplicitamente DUE [su temi abbastanza complicati]..
1] Non si risponde perchè non si è all’altezza [vedi l’apparire ed essere] nei precedenti commenti !
2] Sarebbe come andare contro se stessi [per gli autoproclamati] perdere la faccia insomma …
extra : trackback? credit? ma quando mai ! magari ne hai parlato e sviluppato positivamente durante mesi di analisi … ma loro devono detenere la scoperta [cioè questa è farina del mio sacco !] ..citandone la fonte , perdono di credibilità ..e per i più è cosi credimi !
buon lavoro !
saranno quattro anni che si dicono sempre le medesime cose?
A questo punto mi domando quale sia il problema? Il problema è essere un blog molto cliccato e pieno di commenti? Oppure, il proprietario di un blog d’elite che si crede tanto dotto, poi non preoccupa tanto dei contenuti, ma si comporta come una velina?
La mia reazione:
Non sono per niente d’accordo con Stefano, questo post e’ breve e scemo…
..azz, ha gia’ una ventina di commenti!
..orc*, ha ragione lui! 🙁
I tuoi sillogismi sono assolutamente condivisibili, posto che non sempre la quantità è sinonimo di qualità… Personalmente non cerco di farmi incantare dai numeri, ma preferisco annusare il terreno dal quale sono scaturiti. A dirla tutta ho l’impressione che l’epoca dei grandi numeri, vedi tv generalista sia finita, da tempo è in atto una frammentazione negli ascolti, credo che sempre più questa cosa si estenderà alla rete. Se la mia profilassi è corretta la qualità nel giro di poco dovrebbe aumentare, o forse sono solo un inguaribile ottimista, anzi un sognatore.
ciao!
Lo prenderò come complimento.
Sono in pochissimi a commentarmi, eppure qualcuno che legge i miei post c’è…
grandi ragazzi, continuate cosi
http://www.theocseries.com (il forum n.1 in Italia sui telefilm)
Ma in fin dei conti, a cosa servono i commenti? Piuttosto bisognerebbe chiedersi se i blog lunghi sono letti… Non è detto che tutti quelli che leggono commentano…
se siete interessati a vendere il vostro camper o caravan usato provate a vedere i annunci
e le offerte online su http://www.camper-usato.com e riguardando il consumo della vostra batteria,
praticamente per risparmiare energia nel Camper consultate http://www.proled.it, alla fine posso ancora
consigliare http://www.piante-finte.com non solo per le varie piante e fiori artificiali che possono stare
bene nei caravan ma anche per i belissimi alberi di natale finti
non é vero
forse è vero.. ma nn sono del tutto convinta. Dipende dal post e dall’interesse del lettore. Tutto è soggettivo.. 🙂
Traffico di disqusioni per Alfano, ed invece deve
proseguire di fare la leggie, per rimodernare la giustizia non è chiara per nisuno.
Il provedimento di tutto ciò, è neccesario perche le
lunghezze di anni processi lunghi che non finiscono mai.
Sono procedimenti vecchi, del passato messi ancora dai
comunisti, perciò di tutto questo è tutto dà riffare.
Siamo arivati al 2009 e siamo sempre glì con la testa nel vecchio.
Sapiamo raggionare tutti, il come saper svolgere i
veri diritti del citadino.
Questo Governo attivo, con volontà con entusiasmo,
con colaborazioe, con autorevolità con entusiasmo,
con esperienza e grande capacità, con amorevolezza per
tutta la popolazione con le siqurezze.
La sinistra dende di intestardirsi che i suoi,
idealisti siano perffetti al loro modo vecchio, non
è così facile a credere.
Siamo globalizatti perciò, rimoderniamoci, nei tempi,
che corrono.
Le ronde, anche quà , continuano la sinistra a ridire,
il malumore è veramente giusto, capire e riflettere
le necesità per aiuto alla polizia.
I pericogli alla popolazione sono necesari per la
siqurezza.
Questo è un contributo in più per tutti noi.
Il Governo a già proposto molte attività giuste,
chieste dalla gente nelle votazioni, ed eccocì i
risultati coi fatti positivi.
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credo che i commenti più brevi sono quelli ad essere letti, poi dipende dall’argomento, se è interessante o meno, se ci appassiona o no.
Penso che per aumentare il numero dei post, basta inserire frasi ad effetto tipo “che ne pensate voi?”. Non sono d’accordo nel scrivere frasi pungenti e rissose sempre per aumentare le risposte. Ciao a tutti.
Beh anche il tema è rilevante, una cosa è parlare di australopitechi e una cosa è parlare di mete turistiche, no?
I commenti molto lunghi di solito non sono letti, ma d’altra parte non ha nessun senso inserire un commento del tipo “mi piace”. Una minima correlazione con l’argomento ci vuole.
i miei post sono sempre brevi e stupide, ma non ho mai data troppa attenzione per quello che ho postato. non ho idea del perché.