Questa volta nelle pagine romane di ePolis, approfittando del fatto che l’ATAC ha lanciato i servizi mobili e Microsoft il suo Surface, e del fatto che mi sono un po’ rotto le scatole di Second Life come del resto di quasi tutte le cose per le quali il fattore “moda” supera quello “funzione” (blog – per il momento – a parte), parlo di Realtà Aumentata. I caratteri son sempre pochi, ma il gioco è divertente. Per semplicità di lettura, oltre al PDF riporto il testo dell’articolo qui di seguito…

Atac nelle scorse settimane ha lanciato il servizio Atac Mobile, grazie al quale pianificare itinerari, conoscere in tempo reale lo stato di congestione delle strade, leggere le previsioni dei tempi di attesa degli autobus, osservare in tempo reale le immagini dei principali snodi di traffico della città. Il tutto utilizzando un telefono cellulare collegato ad Internet.
Microsoft nei giorni scorsi la lanciato Surface: più che un computer da tavolo un tavolo-computer la cui superficie è un vero e proprio schermo sensibile al tocco che ricorda molto da vicino il (non più) fantascientifico display con cui interasce il Tom Cruise di Minority Report.
Cos’hanno in comune l’ultima creatura del colosso di Redmond e la nuova linea di servizi dell’Agenzia per la Mobilità del Comune di Roma? Apparentemente ben poco, ma entrambe fanno parte di un trend i cui sviluppi sono destinati a cambiare il volto dell’Information & Communication Technology. Troppo spesso l’attenzione dei media è focalizzata sugli aspetti più “scenografici” dell’informatica, così che tutti oggi si trovano a parlare di Second Life e di come centinaia di migliaia di persone – ma anche aziende e persino istituzioni – si dedichino ad una seconda vita in un edulcorato mondo virtuale.
È bene invece soffermarsi e riflettere su come le tecnologie dell’informazione possano contribuire a cambiare le modalità con le quali siamo abituati ad interagire non con il mondo virtuale di second life, ma con quello reale, di tutti i giorni. Non più – o non solo – realtà virtuale, ma anche e soprattutto quella che si definisce “realtà aumentata”. Una realtà che grazie all’ausilio delle tecnologie si arricchisce di informazioni che arrivano all’utente attraverso l’ecosistema sempre più fitto di strumenti che lo circondano. È l’informatica che esce dai computer ed entra nelle cose, consentendo alle cose di interagire tra di loro e con le persone. È l’informatica che non si riconosce più nei PC presenti negli uffici, ma che segue l’utente annidata negli oggetti, e che tramite tecnologie sempre più semplici ed economiche, e quindi più diffuse, li rende interattivi. È l’informatica che – diventando trasparente all’utente – diverrà finalmente parte integrante della vita di tutti, e non soltanto degli esperti. E se la rivoluzione a Roma prende l’autobus bhè, una volta tanto buon per noi…

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