Dario Salvelli, in un suo post nel quale parla del pasticciaccio brutto che riguarda iMille che diventano i999 e poi magari scendono ancora, e ancora, e si frazionano in mille rivoletti da iUno persone, dice:

Se la politica entra anche nei blog allora siamo alla frutta

Non sono d’accordo. Non sono d’accordo perchè, schezi a parte, ritengo che il blog – anzi, la Rete (con la maiuscola) – rappresenti una grande opportunità. Un’opportunità, come ebbi a dire in tempi non sospetti, che ci permette di tornare a pensare alla reale possibilità di fare davvero Politica (anche in questo caso, con la maiuscola). E non saranno le conferenze stampa fatte su second life a cambiare il modo di fare politica, ma le nuove modalità di comunicazione che la rete mette a disposizione. Le nuove possibilità di partecipazione, le nuove e grandi aperture che essa intrinsecamente offre saranno il vero elemento differenziante tra il vecchio ed il nuovo.

Sono d’accordo, completamente d’accordo con Giuseppe, quando dice di non credere nel “candidato dei blogger“. Non è (tentare di) strumentalizzare il blog che farà dei blog uno strumento politico. Non è ergersi a voce della blogosfera che farà di un “blogger” un uomo politico valido. Non è usando il blog che un politicante riuscirà a farsi apprezzare dal “popolo della rete” (ammesso che ne esista uno). In passato, già più volte si son visti partiti di internet, di provider, di webmaster, di nani e di ballerine. I blog sono un fenomeno di moda, e qualcuno proverà a metterci il cappello. Ma il cambiamento va ben oltre i semplici blog…

Finchè i blog rimarranno dei giocattoli per chiacchierare tra appassionati il gioco sarà anche divertente, ma poco produttivo. Solo quando le nuove forme di comunicazione (e le loro logiche) entreranno realmente nella società, allora saranno davvero in grado di influenzarla, in maniera sana e corretta. E sarà – vivaddio – un’operazione politica. Con la P maiuscola.

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