Vi capita mai di dire, leggendo i feed: “porca miseria, ‘sta cosa l’avrei voluta scrivere io!”?.
Bhè, a me è successo oggi, leggendo il post di Gigi

Ed è quindi con un filo di malinconia che aderisco – volentieri come rare volte – al suo meme

Lo faccio ripensando non soltanto a “cose” software, hardware e programmi. Ma anche a situazioni, emozioni, persone ormai lontane nella memoria, che mi ricordano quando l’informatica andava avanti con il cacciavite…
Mi ricordano un’informatica diversa, senz’altro meno scenografica, decisamente più artigianale. Un’informatica in cui si metteva mano ai computer con il saldatore. Ora, invece, si butta e sostituisce. Un’informatica in cui non esisteva il concetto del “non si può fare” perché il modo, alla fine, si trovava sempre. Magari a martellate. Un’informatica in cui i programmi non si scaricavano da eMule, ma si andava “dal pirata”.
E come scordare quell’aria da cospiratori quando si aveva per le mani l’ultima versione – ovviamente e rigorosamente pirata – dell’ennesimo software che avremmo istallato solo ed esclusivamente per il gusto di averlo, perché mai lo avremmo utilizzato davvero? Come scordare le nottate passate a fare il rendering di una immagine in 650*512 per poi accorgersi di aver messo male una luce?
Come scordare l’emozione del primo adattatore telematico, magari autoassemblato, o il primo accoppiatore acustico? E come dimenticare l’emozione di guardare le spie del modem accendersi per la prima chiamata ricevuta dopo aver montato la propria BBS?
Cose indimenticabili. Come indimenticabili sono il ricordo del collegamento alle BBS americane a spese della SIP, il gusto dei collegamenti attraverso il blueboxing, le sessioni in X.25, con le NUI e le NUA diffuse come i segreti di pulcinella (K58V9M vi dice qualcosa?). E gli amici – molti dei quali ormai persi nei meandri della rete – con i quali si usciva per una pizza e per parlare di cose astruse come Fidonet (piuttosto, amici di AMP, che fine avete fatto?).
E poi venne il tempo del GCN, di Internet, degli incontri del NIR – veri e propri Barcamp, ma fatti dieci anni fa (Maurizio ti ricordi, vero?).
E poi tutto cominciò a cambiare, perse “poesia”, guadagnò in diffusione ma divenne senz’altro meno divertente, per un lungo oblio paradossalmente iniziato con il Web e la maledetta “new economy” e finito – fortunatamente – con l’avvento di quella che Sergio chiama la parte abitata della Rete…
È stata una vera fortuna, vivere tutto questo, perché sono essendo entrati nel nostro mondo da un mondo diverso possiamo capire davvero cosa abbiamo guadagnato, e cosa abbiamo perso…

Grazie Gigi…

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