Il bello dei blog è che sono conversazioni. Ed il bello delle conversazioni è che a volte qualcuno dice più o meno quello che – proprio in quel momento – tu stavi pensando. E nello specifico questa volta lo stavo pure scrivendo….

Mi riferisco all’osservazione di Paolo rispetto al post di Aghost, nel quale si parla dei commenti presenti sul blog di Gentiloni, lievitati a seguito dell’ennesima campagna del solito Grillo (s)parlante (no, lui non lo linko, per principio).

Sono d’accordo con Paolo, i commenti sono solo il sistema “meno peggio” che si usa per garantire interattività ai blog, ma non sono certo la soluzione ideale. Non lo sono perchè dopo i primi si parla d’altro rispetto al tema del post, non lo sono perchè non consentono efficaci sistemi di collegamento reciproco, non lo sono per miriadi di motivi. Paolo suggerisce al Ministro di chiudere i commenti ed avviare delle conversazioni (cioè linkare altri blog). Posso solo immaginare le reazioni della blogosfera alla chiusura dei commenti sul sito di Gentiloni. Forse sarebbe addirittura controproducente. Magari è una soluzione. Magari no. Persolamente penso di no, perchè sarebbe un modo di vedere la blogosfera in maniera troppo settaria ed elitaria, in u8n contesto in cui solo chi ha un blog ha diritto di replica nei confronti di chi scrive su un blog (e riguardo alle conversazioni: su questo mi piacerebbe il tuo parere, Paolo).

Ma il vero problema, a mio giudizio, è un altro.

Il problema consiste nel fatto che per avviare una conversazione è necessario saper parlare. Bisogna conoscere un po’ di grammatica, padroneggiare un buon vocabolario, comprendere davvero il contesto nel quale si sta parlando. E questo non sempre è facile.

Chiarisco con un esempio, riferito proprio al blog di Gentiloni. In un suo post dello scorso 31 Marzo scrive una lettera aperta ad un suo collega ed amico blogger (per la cronaca: Roberto Giachetti). Ecco: in questo post Gentiloni fa capire perfettamente quanto sia culturalmente lontano dalla logica della conversazione che propone Paolo. Come? Semplice: parla di Giachetti, accenna al suo blog, ma non lo linka mai. E questo non perchè non volesse promuovere il blog dell’amico, non perchè è distratto, ma perchè non conosce la grammatica dello strumento che usa. La conoscenza delle regole e delle modalità di comunicazione non è un problema della sola blogosfera, ma di tutto il nostro ecosistema mediale, che muta rapidamente e con forza.

Conoscere i linguaggi dei nuovi mezzi di comunicazione non è scontato o automatico. Non basta avere un blog per sapere cos’è la blogosfera. Non basta avere un sito per comprendere come cambino le logiche della comunicazione con Internet.

Ma d’altro canto, non sempre i politici sanno di cosa parlano… quindi nulla di nuovo sotto il sole…

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