Non c’è che dire: davvero da manuale un messaggio del moderatore del forum di TopHost del quale vengo a conoscenza tramite Napolux.
Non conosco l’azienda, ma il suggerimento è di leggere il post perchè è davvero un fantastico concentrato di tutto ciò che non si deve fare nella comunicazione d’impresa…

Si parte con un inconsapevole svilimento del target (“…mettere anche il più squattrinato dei ragazzi in condizione di avere un suo sito“) che fa si che implicitamente si posizioni il brand dell’azienda in uno dei posti peggiori possibili (“molto risparmio = poca qualità” è un’equazione difficile da sradicare, e poi nessuno ama sentirsi definire “squattrinato“).

Si prosegue con sgrammaticature varie (“certo abbiamo problemi, come li hanno tutti dei quali siamo molto consci” ehh… le virgole!) che celano un riconoscimento del fatto che i problemi ci sono davvero. Ma che volete farci, chi non ne ha, sembra dire (e poi dice) l’incauto moderatore…

Poi c’è un’autoincensazione in grassetto (“non possiamo non rilevare che la disponibilità dei servizi sia comunque alta“). Ragazzi, chi si loda si sbroda…

Ma qui c’è la chicca: l’apoteosi del “cosa non fare“: Prima si comincia a sbeffeggiare genericamente i clienti che hanno protestato, definendoli come dei “gruppetti” che agiscono “in giro per la rete” con “acredine e violenza“. E poi, addirittura, additanto al pubblico ludibrio alcuni di essi. Si va dal “Giornalista Radical scic” (che sarebbe Luca Conti) al “nostalgico” che parla di “Pueblo Unito” (che sarebbe sw4n), passando per l'”illuminato altruista” (Aggery).

Si conclude con una meravigliosa captatio benevolentiae nella quale si chiede ai “clienti soddisfatti” di manifestarsi, per esprimere solidarietà alla povera azienda in cerca di conferme…

Che dire? Non conoscevo se non per sentito dire TopHost prima di questa simpatica faccenda, non esprimo quindi giudizi sul fatto in sè… Ciò che è certo, è che i ragazzi di TopHost non escono a testa alta da questa storia, dimostrando di non sapere che la comunicazione d’impresa è una cosa seria, che la comunicazione di crisi ha regole precise e che le aziende non sono il luogo dal quale sfogarsi delle paturnie adolescenziali come sembra aver fatto l’incauto moderatore.

Capisco l’ingenuità e la buona fede, ma a tutto c’è un limite…

Update delle 18.00: pensavo di aver visto tutto, ma con questa i signori di TopHost si sono superati. Che il condizionamento delle sale server funzioni male ed il caldo dia alla testa?

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