Su ePolis di questa settimana, affronto quello che ritengo sia un tema particolarmente delicato: la comunicazione della Chiesa Cattolica attraverso i nuovi media. Lo spazio della mia rubrica non si presta all’approfondimento che tale tema richiederebbe, ma è sufficiente a porre il tema in questione e lanciare il dibattito… buona lettura…

“Suore, navigate su Internet e scrivete sui Blog”. Questo è l’invito rivolto nei giorni scorsi dal Cardinal Ruini all’assemblea diocesana dell’Unione Superiori Maggiori d’Italia. Invito che segna un passaggio importante nell’approccio della Chiesa italiana ai nuovi media e che in sé racchiude una vera sfida. Da sempre, ma soprattutto nell’ultimo secolo, essa è stata particolarmente attenta alla gestione del sistema dei media. Nel ’48 nasce quello che diverrà il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, per studiare problemi ed opportunità connessi con la nascente era audiovisiva. Nel ’65, con il Decreto Inter Mirifica, viene riconosciuto il diritto innato della Chiesa ad usare strumenti di comunicazione utili all’attività pastorale. E così via sino al 2002, anno nel quale viene pubblicato dal Vaticano il documento “La chiesa e Internet”. Ma per la Chiesa essere attenta al sistema dei media ha sempre voluto dire, nella sostanza, usare tale sistema come strumento di formazione ed apostolato. Attività nelle quali l’interazione dialogica è stata – per precisa scelta – decisamente marginale. Essere attivamente presenti nell’universo dei blog pur mantenendo obiettivi formativi e proselitistici, fa si che tale direzione possa cambiare. Tali strumenti, infatti, fanno del dialogo il loro punto di forza. Un punto di forza che – se le parole di Ruini avranno seguito – la Chiesa potrebbe davvero voler sfruttare.

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