Il mio contributo di questa settimana per il quotidiano ePolis. Buona lettura!

Roma. Due giovinastri che definire semplicemente inetti rappresenterebbe comunque un affronto all’intelligenza, saltellano sghignazzanti tra un treno e l’altro sui binari di una stazione della Metro A, riprendendo il tutto con il telefonino per metterlo su YouTube, noto sistema di condivisione filmati via internet. I giornali riprendono la notizia ed è subito polemica. C’è chi denuncia la scarsa sicurezza della Metropolitana romana (ma che difesa c’è contro l’imbecillità?), chi promette interrogazioni al Ministro dei Trasporti (peraltro particolarmente pratico di YouTube), e tutti naturalmente accusano il demonio del nostro secolo: la Rete. Come spesso accade quando i giornali diffondono fatti dei quali sono venuti a conoscenza tramite internet, una folla urlante se la prende con la Rete delle Reti, colpevole per i più di essere strumento del male. E così internet è di volta in volta generatore di pornografia, di terrorismo, di pedofilia e – come in questo caso – di umana idiozia. Inutile rilevare come questo atteggiamento non favorisca certo una discussione costruttiva sulle opportunità e le minacce reali di internet, che in un Paese “digital diviso” come il nostro non potrebbe che portare giovamento. Vale la pena, però, far notare come internet non possa essere definita generatore di alcunché, buono o cattivo che sia. Al più è un grande amplificatore. Al quale voce è data sempre e comunque dalle persone.

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