Questa settimana, per la mia rubrica Glocal su ePolis, è la volta del WiMax. Tra pochissime settimane scadrà il termine per la presentazione delle proposte da parte degli operatori, ed allora temo che saranno evidenti i primi problemi della struttura del bando di gara… che ne dite?

Tra poche luci, molte ombre e qualche ricorso al TAR, entro qualche settimana ci si potrà fare una prima idea di cosa ne sarà del Digital Divide in Italia nei prossimi anni. Stanno infatti per scadere i 45 giorni concessi agli operatori che intendono rispondere al Bando di Gara per l’attribuzione delle Licenze WiMax. La tecnologia WiMax consente – tra le altre cose – di risolvere il problema dell’ultimo miglio nelle zone non servite dalle normali connessioni a banda larga: in particolare quindi nelle aree rurali. Ove non è possibile arrivare stendendo cavi, infatti, sarà possibile farlo con questa tecnologia, che funziona su frequenze radio.

La risposta degli operatori al bando di gara del Ministero delle Comunicazioni sarà quindi fondamentale per coloro i quali si trovano in aree non raggiunte dalle normali tecnologie di connessione (oltre un quinto della popolazione in più rispetto alla media europea). Inutile evidenziare l’importanza di tutto ciò nella lotta al Digital Divide nel nostro paese. Importanza che in parte deve essere sfuggita agli estensori del bando di gara che – pur risolvendo alcuni dei pasticci compiuti dall’AGCom – ha comunque lasciato molto, troppo spazio ai grandi operatori di telecomunicazione, troppo tempo agli assegnatari delle licenze per predisporre l’infrastruttura e poco spazio alle realtà locali pubbliche e private per proporre servizi sul territorio. Staremo a vedere…

Technorati technorati tags: , ,