SSGRR: Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli. Chi ha qualche capello bianco sulla testa e lavora da un po’ di tempo nel settore delle TLC non può non conoscere questo nome.
Centro di eccellenza per la formazione sulle telecomunicazioni, la Scuola dell’Aquila ha formato generazioni e generazioni di manager e tecnici che hanno fatto e fanno le TLC in Italia. Ho avuto per anni l’onore di insegnare per la Reiss Romoli. Anni indimenticabili che mi hanno fatto comprendere quale possa essere il ruolo della formazione in una grande azienda e con quanto entusiasmo si possa lavorare in questo settore. Mi hanno fatto capire come la formazione possa diventare cinghia di trasmissione per lo sviluppo delle conoscenze e strumento di condivisione della cultura aziendale. Chi ne conosce la storia, sa che oggi la Reiss Romoli è ad un passo dalla chiusura. Chi ne conosce le storie, sa che a tutto ciò si è arrivati per l’incredibile miopia dei manager di Telecom Italia, che dominati dalla smania dell’ARPU e del ROI non hanno esitato un secondo prima di dilapidare un patrimonio inestimabile di conoscenza, un vero e proprio bacino culturale per il malmesso mondo delle TLC italiane.
Non è l’amicizia profonda ed ormai decennale che mi lega a molti dei professionisti che vi lavorano che mi spinge a scrivere questo post, ma la rabbia nei confronti di un’azienda – Telecom Italia – che non ha compreso il ruolo della Scuola dell’Aquila. Nei confronti di un’azienda che non ha esitato un attimo a svendere un luogo storico delle TLC italiane per la sua profonda incapacità di comprenderne il valore. E di sfruttarlo.
Oggi la Reiss Romoli è di proprietà di Tils – mostro nato dalla fusione della SSGRR con quelle che Colaninno definì le altre “pizzerie” del gruppo Telecom e poi svenduto. La sua chiusura vorrebbe dire la perdita definitiva di quarant’anni di cultura delle TLC in Italia. Vorrebbe dire anche lasciare senza lavoro decine di professionisti. Ma paradossalmente non è questo che mi preoccupa di più. Sono convinto che il loro valore sia tale che resterebbero per molto poco tempo disponibili sul mercato. Tuttavia la morte della Reiss Romoli vorrebbe dire la morte della storia delle TLC del nostro Paese. E il nostro Paese non può permetterselo.
Della vicenda parla il blog dei dipendenti della Reiss Romoli