Da questa settimana il Diario di Navigazione diventa quindicinale.
Dalla scorsa domenica, infatti, ho iniziato una rubrica che verrà pubblicata sui quotidiani del gruppo Gruppo EPolis, dedicata alle tematiche connesse ad Internet ed alla Globalizzazione. La rubrica si alternerà, nei miei sabato pomeriggio, alla redazione del Diario.
Il titolo della rubrica è “Glocal” (originale, eh?), che non è una pillola contro il mal di testa ma un termine coniato alla fine del secolo scorso e nato dalla fusione di “Global” e “Local” (qualcuno ricorderà il motto “Think Global, Act Local“, nato dalla constatazione che nei fatti le strategie globali delle aziende non possono che declinarsi localmente per avere successo).
La scommessa è quella di analizzare gli impatti locali (appunto) delle nuove tecnologie, diffuse su scala globale.
Non potevo che iniziare parlando di Informazione e Web 2.0. La cosa divertente è che ci si deve rivolgere ad un pubblico tendenzialmente a digiuno della materia, e passare concetti comprensibili ed interessanti in 2.400 battute.
Che dite, questa volta ci sono riuscito? Naturalmente, mi piacerebbe avere da parte vostra spunti, suggerimenti e consigli sugli argomenti da trattare quindicinalmente sulla rubrica, i cui articoli saranno poi riportati qui il lunedì!
Scarica PDF: L’Informazione nell’era del Web 2.0
technorati tags: epolis, web2.0, informazione, ugc
L’articolo su Polis é chiaro e completo, permette di conoscere le interpretazioni del Web 2.0 e di capire le diverse posizioni a riguardo, raggruppabili schematicamente tra “sostenitori” e “scettici”.
bel pezzo, ampiamente riuscito nell’intento! ti rispondo con un ASCII-ART (giuro che l’ho fatta a mano qui, non l’ho copiata!)
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azz, non ha funzionato! 🙂
Sante parole. Ma aggiungo la mia.
Alcuni insistono nel voler trovare nel web 2.0 una pensata del marketing moderno, se esiste ancora. Sembra quasi che da un giorno all’altro sia uscita fuori questa storia del 2.0 dal nulla, tanto che, appena cominciato a parlarne, io credevo si trattasse di qualcos’altro, un’altra piattaforma, una nuova internet o chissà che. Poi ho scoperto tutto. Eravamo già immersi, nel 2.0, senza saperlo.
La definizione è superflua, il nome forse è servito per fare un po’ di pubblicità a questo nuovo mondo. Ma la pubblicità è inutile, qui. Il web 2.0 è semplicemente un’evoluzione del web 1.0,o forse siamo ancora 1.0 e neanche lo sappiamo, ma una cosa è certa: si tratta di un’evoluzione nell’atteggiamento, un’evoluzione nella testa delle persone che non si può datare nè definire. E’ un atteggiamento più responsabile, una ricerca di condivisione, lavorare su un livello superiore.
Bolla speculativa? Può darsi, per chi specula sul web 2.0. Ma per noi, creatori e canali di contenuti, no. E’ semplicemente un modo nuovo, interconnesso, proficuo per crescere e aumentare il livello dei contenuti.