Già gli antichi romani avevano compreso come il modo migliore per controllare una provincia dell’impero fosse quello di incorporarne gli amministratori nella struttura burocratica centrale.
Succede spesso, nell’economia moderna, che un’azienda batta la concorrenza semplicemente comprandosi i concorrenti.
Non è che stiamo correndo lo stesso rischio con il blog?
Non è che basta poter dire di avere un blogger appollaiato in una postazione o in organico nella trasmissione di turno per costruirsi una verginita neomediatica?
Non è che stiamo correndo il rischio che i blogger finiscano per fare la funzione dei nani di corte?
Non è che stiamo rischiando che i blogger ci caschino, ammaliati dai fasti del mainstream?
Sarà che oggi sono pessimista?
technorati tags: blog, blogger, mainstream, media, giornalismo, giornalisti
Stefano, tu scrivi:
“Non è che stiamo rischiando che i blogger ci caschino, ammaliati dai fasti del mainstream?”,
beh se qualcuno già si accontenta di un cellulare una tantum e qualche rimborso spese, coma farlo resistere davanti un’occasione così?
🙂
Saluti
TZ
Intervento molto interessante, metto i miei due cents…
Credo che inevitabilmente una percentuale dei blogger potrà essere assorbita dal flusso mainstream, le sirene sanno cantare molto bene.
Ma una parte molto più consistente manterrà il proprio ruolo…
Ho davvero fiducia, perchè tante cose finora le ho viste andare per il verso giusto nel mondo blogger…
In ogni caso, incrocio le dita…
Il problema è che siamo di fronte al classico bicchiere mezzo pieno (i main stream media si svegliano e guardano ai blogger) o mezzo vuoto (i main stream media si svegliano e si comprano i blogger). A me pare che il passo avanti ci sia stato, visto che ormai le parti sembrano riconoscersi a vicenda, studiarsi, prendere in qualche modo le misure. Ora sta ai singoli attori della blogosfera condurre al propria parte del gioco avendo l’accortezza di “giocare con il diavolo senza perdere l’anima”. E’ un percorso lungo, intricato, rischioso. Alcuni saranno più abili di altri nel farlo.
In ogni caso, sarà la comunità on line a decidere se hanno o meno avuto successo e, soprattutto, non mancherà di esprimere il proprio giudizio, “condividendolo” sotto gli occhi di tutti. Credo che in quest’ultimo passaggio risieda la vera novità del nostro momento, nonchè la garanzia di evitare la comparsa in massa di nuovi nani di corte.
Non credo sia il caso di disprezzare il mainstream solo per il suo nome. Sicuramente in questo momento il mainstream è sinonimo di qualcosa molto al di sotto della decenza.
Riguardo ai nani di corte, si tratta semplicemente di offrire un lavoro a qualcuno che nano già lo era anche prima. Più lavoro per tutti…
Qualche nano però non finirà a fare il giullare, ma qualche atro mestiere (come diceva De Andrè).
Come sostiene il Camisani Calzolari da tempo 😉
uhmm… io non mi preoccuperei se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto finché la birra che manca non è la mia.
P.S.
Non per Stefano ma per qualcuno che potrebbe limitarsi a sorridere leggendo questo commento: Non voleva essere SOLO una battuta!
Metto i miei due centesimi come l’altro catanese..
Aspetto al varco mentre faccio il mio con tranquillità, fierezza e siculanità.
@Titti
il che – in linea di principio – non è neanche un male in sè… ma come ho avuto modo di dire qualche tempo fa… siamo un universo ingenuo…
@Luca
non disprezzo affatto il mainstream. nè i blogger che vi finiscono.. forse il vero punto è quello evidenziato da mauro lupi qualche giorno fa. Sono un blogger o ho un blog? qui sta tutta la differenza…
i miei due eurocent? chissenefrega 🙂
(tanto le mie strade sono diverse…)
Allora, i miei 0,02: mentre il giornalismo e i giornalisti vivono una nuova stagione ricca di scenari stimolanti e opportunità fantastiche grazie alla disintermediazione di internet, i vecchi mediatori (oggi la stampa, domani le televisioni) sono in crisi in quanto la loro esistenza non è più indispensabile.
E se prima hanno provato a ignorarci, oggi provano a cooptarci. Ma alla fine verranno scavalcati lo stesso, perché ciò è nella inevitabile natura delle cose.
Piu’ che pessimista sei criptico. Saluti.
Già mi vedo Luca Conti che passa da France2 e Sky a Buona Domenica 🙂
@.mau
Sei sempre decisivo! 🙂
@Gaspar
…uhm… io sono più per la rimediazione!
@Massimo
spero di aver decrittato nel prossimo post! 🙂
@Nicola Mattina
…e sarebbe un peccato per lui!
purtroppo credo tu abbia molta ragione. non credo dipenda dai “blogger” in quanto tali, ma dalla natura umana, dal fatto che i blogger sono persone
perdonami, ma non ritengo un “blogger”, poiché blogger, più nobile / più disinteressato / meno corruttibile / più accorto / etc di un “non blogger”, di una “persona normale”. penso dipenda da persona a persona
crudamente: tanto più un blog diventa influente, tanto più acquisisce un certo potere. e si sa che il potere “corrompe”…
certo, la blogosfera ha meccanismi di autoregolamentazione, ha ragione Gaspar Torriero a dire “la coda lunga ci difenderà”. speriamo che basti 🙂
@Alberto
sono completamente d’accordo, essere “blogger” non costituisce garanzia di incorruttibilità. ma in questo momento è facile, per i media, generalizzare. Quindi se un blogger eletto ad opinionista dice fesserie, è tutta la blogosfera che le dice. Quanto a Gaspar e la coda lunga.. speriamo! 🙂
Ma c’è qualcuno qui che storcerebbe il naso se domani venisse offerta una qualche sorta di posizione decisionale nell’ambito tecnologico a ggg, mm, sb, gtgv, ldb? (Scova l’intruso)
Per cui la questione non è il riconoscimento o la cooptazione. E chi riconosci o coopti. Secondo me, a tal proposito, già molto dice l’about: quelli che io sono, io ho fatto, madonna quanto son figo, non mi piacciono. Ma neanche un po’.
Al contrario stimo – e la ritengo una peculiarità di ogni Buon Vecchio Blogger Che Si Rispetti (anzi: persona-che-usa-il-mezzo-weblog che sennò, era gtgv?, s’incazza) il tono minore: è una persona che ti sta parlando, non uno che vuol venderti qualcosa (lui). E io già mi fido.
Ma cosa cazzo volete che ne capisca. Non son mica un web new media consultant expert manager. Senior. io.
Stefano, grazie per la risposta, quel che dici e’ molto vero, e credo anche che ci sia un problema più serio. credo che ormai molte aziende, media compresi, abbiano imparato a comunicare con i blog, non è mica rocketscience. oramai c’è pieno di esempi di azioni mirate, da parte delle aziende, di utilizzo della blogosfera per fare comunicazione… per cui bisogna alzare la soglia di attenzione (o di tolleranza, come ben ci ricorda domiziano con il suo bel commento 🙂
Singoli blogger possono diventare nani di corte; che questi però siano in grado di influenzare la blogosfera è tutto da verificare. Ogni giorno riceviamo inviti e proposte “commerciali”. Sta al blogger tutelare la sua reputazione ed il rapporto che ha con i suoi lettori.