Sempre più spesso parliamo di blogosfera, intendendo con ciò l’insieme dei Blog.

Eppure basta avere, per un momento, l’esigenza (o la voglia, o l’opportunità, o quel che sia) di “guardare oltre” per rendersi conto che faremmo bene ad utilizzare il plurale. Non esiste “la blogosfera”, nè esitono “porzioni di blogosfera”. Esistono tante, tantissime “blogosfere parallele“.

Ed è interessante notare come tali blogosfere, malgrado possano intersecarsi, siano pressochè impenetrabili l’una all’altra. Entrarvi, anche soltanto per sbirciarci dentro, non è facile. Hanno i loro lessici, le loro dinamiche, le loro blogstar che magari non sono le nostre. Vivono le proprie dinamiche in maniera spesso assolutamente diversa da quella che siamo abituati a vedere, a navigare, a vivere.

La più nota, inutile dirlo, è quella degli utenti MySpace. Dinamiche conversazionali (si dice? ma si!) assolutamente particolari, un approccio all’usabilità che farebbe impallidire un cercopiteco, processi relazionali assolutamente incomprensibili per chi non li agisce. E, particolare non indifferente, tutto ciò sta influenzando in maniera non indifferente gli adolescenti di mezzo mondo. Che saranno gli utenti e gli sviluppatori di domani, ma questo è un altro discorso (che ci tocca studiare, ragazzi!).

Blogosfere parallele… quando parliamo di blog, non possiamo non tenerne conto. La nostra realtà non è l’unica, nè la più rilevante…

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