Dopo l’ottimo ZenaCamp, non si può certo mancare al MateraCamp. Finalmente qualcosa al sud!
Certo, la scelta della data non poteva essere più critica (contemporaneamente c’è il LitCamp a Torino ed il giorno dopo c’è il MacDay…), ma ci sono comunque molti iscritti e, devo dire, alcuni nomi che non si son visti negli altri BarCamp… Sarà quindi un’altra occasione per associare un po’ di volti ai feed quotidiani!
Tenere il passo dell’incontro Genovese sarà dura, ma le premesse ci sono…
Un pronostico? Il successo del BarCamp sarà inversamente proporzionale all’interessamento che i partecipanti mostreranno per le presentazioni…
Non credete anche voi?
technorati tags: BarCamp, MateraCamp, LitCamp
Gianluigi Cogo
Caro Stefano, non sono offeso, ma volevo solo ricordarti che nel Veneto non sono tutti secessionisti, siamo ancora in Italia anche noi e facciamo un Barcamp facendoci un “mazzo” della malora da circa un mese.
http://barcamp.org/venetocampexpo
siamo quasi a + di 100 iscritti fra Junior e senior, pur essendo lunedì pomeriggio.
Un salutone
Francesco Biacca
Personalmente questi BarCamp li evito come la peste. Ero stato invitato anche io da Stefano Gorgoni, ma ho rifiutato per il semplice motivo che sta diventando una massoneria.
Cercherò di spiegarmi brevemente e non escludo di parlarne direttamente sul mio blog. Sicuramente lodevole l’organizzazione degli incontri, ma risulta fine a se stessa per via degli stessi blogger. Difatti sembra che preferiscano dire sinanche quante volte sono andati al bagno piuttosto che raccontare di cosa si è parlato.
Mi sembra sempre più lampante che non abbiamo imparato nulla dalla bolla della new economy. Per cui … benvenuti nella bolla del web2.0!!
Gianluigi Cogo
Francesco non sono del tutto daccordo e se scrivi un post mi piacerebbe confrontarmi.
Io ho provato a sdoganare il barcamp veneto da un aspetto massonico come tu lo percepisci.
Devo essere molto sincero. Quando ho promosso il Barcampveneto ho ricevuto critiche e anche insulti. Perchè? Perchè avevo messo insieme il diavolo e l’acqua santa.
Al mattino le istituzioni e le aziende, al pomriggio i blogger con aziende e enti che, incuriositi li stanno ad ascoltare e provano a capire il loro mondo.
Bhe, molti, anche fra i top blogger italiani se la son tirata fino a non so dirti dove.
Ora, chissà perchè, dopo un po di mesi, sono accettate le istituzioni quasi dappertutto, gli sponsor non n parliamo, fioccano dappertutto fino a metterti i biscotti nella borsetta del camp. Dai un occhiata a tutti quelli in rampa di lancio.
Sai cosa condivido con te. Che la blogosfera è di tutti, come il web è di tutti. Mentre qui in Italia, pochini fanno un po gli snob.
Aiutami a tirarli fuori, in modo che tutto quell che di buono hanno fatto sia di beneficio alla cultura e alla conoscenza di tutti.
Ti assicuro che ce ne sono tatnti di bravi e per questo non sono dacordo con te. Io li voglio conoscere.
Ad esempio Stefano (il padrone di casa) ha fatto scuola di blog dentro l’Università…io lo faccio nelle parrocchie……insomma c’è anche chi non è massone 🙂
Parliamone
Stefano Epifani
@Gianluigi
Ci mancherebbe che fossi offeso! Scusami, ma non capisco la natura del problema…
Ho parlato del Barcamp di Matera perchè lì ci vado. Quello veneto essendo lunedì non riesco a seguirlo perchè ho lezione (ed aggiungo purtroppo, perchè ci sono diverse persone che vorrei conoscere, e poi darei un braccio per un po’ di baccalà mantecato).
Che c’entrano i secessionisti? O_O
Stefano Epifani
@Francesco
Ma stasera siete tutti nervosi??? 🙂
Francesco, stavolta non sono d’accordo con te…
O meglio, sono d’accordo su alcune cose, ma non sulle conclusioni. Ha ragione Gigi (e l’ho detto anche nel suo blog quando sollevò il problema) quando dice che alcuni blogger sono un po’ “settari”, ma non generalizzerei. Quanto al fatto che raccontano le minzioni invece delle relazioni, è vero. Ma non lo vivo come un problema. In fondo, si sta creando una comunità che ha piacere di incontrarsi a spasso per l’Italia. Ancora si deve usare la scusa del Web e dei blog per muoversi (hai presente i “punti moglie”?). Tra poco non ci faremo più problemi, ed elimineremo le presentazioni completamente! (esagero, ma cogli il senso!) 🙂
spero di vederti ad un BarCamp, prima o poi …sai, per il rito d’iniziazione! 😀
Luca Sartoni
Inizio a sentire il disagio di andar troppo d’accordo con il Prof. Stefano Epifani con il quale condivido le opinioni riguardo agli ultimi due commenti.
Io dei barcamp continuerò a parlare di minzioni, menzionandole minuziosamente e allitterandole oltremisura.
Questo per una ragione precisa, le presentazioni hanno un senso solo se presenziate. Riportarle fedelmente è pressochè impossibile in quanto il loro valore risiede in grande percentuale nelle discussioni che si originano successivamente allo scoperchiamento dei piccoli vasi di pandora (pandorini) che i bravi relatori portano da casa. Gli argomenti, invece che successivamente vengono digeriti ed elaborati dai presenti, normalmente, se di valore, verranno riproposti negli spazi di espressione più idonei (post nei propri blog, o commenti nei blog altrui). Se invece le presentazioni risultano di poco interesse e non generano discussione, vengono espulse mediante minzione, non appena possibile.
Io sarò sia al LitCamp che al VenetoCampExpo, sono sicuro che incontrerò persone interessanti, discussioni fatue che daranno origine a idee persistenti.
Ne parlerò volentieri ma sempre e solo a modo mio.
Francesco Biacca
@Luca: la cosa che mi sorprende è che tutti i blog, giustamente, raccontano i barcamp a modo loro, ma, guarda caso, questo modo coincide. Ed è proprio questo che mi fa pensare.
Concordo con te quando affermi che se una presentazione non vale un fico secco viene automaticamente eliminata, però possibile mai che dopo un barcamp la cosa più interessante che abbiano da dire i centinaia di blogger che vi partecipano sia quanta pasta hanno mangiato? Sinceramente il dubbio è tanto.
Poi chiaramente ognuno è libero (e ce ne mancherebbe altro) di vedere queste cose come meglio crede, lungi da me cercare di imporre un modo di vedere le cose, ho solo espresso la mia opinione/sensazione su questi eventi
Luca Sartoni
Non è vero che si parla solo di quanta quasta si sia mangiata.
La quantità di pasta e la frequenza di minzione viene normalmente raccontata nei post che raccontano il barcamp. Le questioni di valore scaturite vengono riprese nei periodi successivi, senza normalmente citare il barcamp.
Oltretutto non demonizzerei la voglia di socialità, marchiandola così semplicisticamente.
Lizzy
Penso che tutto dipenda da come viene organizzato un Barcamp e delle tematiche che si a trattare.
Poi non tutti i blogger amano parlare di quello che hanno visto o sentito o imparato dall’evento sui loro blog. Perchè fondamentalmente non sono informativi. O non vogliono fare informazione.
1. Spesso i nerds non vogliono condividere con altri il loro sapere. E anche nel mondo dei blog è così.
2. Se vedessi i risultati delle statistiche di un blog, soprattutto quelle delle chiavi di ricerca, sono più le entrate dalle tag stupide che da quelle informative. I bloggers non sono scemi, altrimenti invece di bloggare si andrebbero a vedere uomini e donne. Perciò spesso preferiscono postare i retroscena, le cose più divertenti, così che i lettori vadano a leggersele. Facendo fare più entrate al blog.
3. Scrivere un articolo (perchè di questo si tratta) su un evento e pubblicarlo su blog, non è semplice come sembra. Bisogna farsi camminare il cervello almeno un minimo e la maggior parte dei bloggers posta nei momenti di relax, tra una pausa e l’altra da lavoro, difficilmente vuole stare lì o ha abbastanza tempo per buttare giù un pezzo, che sia leggibile ed un minimo interessante. Diciamo che è come se si prendesse la pausa caffè o sigaretta e chiacchierasse con qualcuno.
Oh mamma…sono stata lunga come al solito.
Pardon.
Enzo Santagata
Stefano ti prego, salutami il mio capoluogo di provincia, chè io non potrò esserci 🙁
stefano epifani
@Enzo
…lo sto facendo! 🙂