23 Maggio: Nessuna novità? Non è mia la domanda, ma di un anonimo abitante dell’IP 89.202.144.42, che si chiede cosa sia successo dal 23 Aprile ad oggi… Non posso che condividere…
La pagina di RItaliaCamp è abbastanza laconica, quella di Ritalia non ne parliamo, il blog del progetto è fermo a cinque settimane fa…
La speranza è che abbia sbagliato io nel cercare le informazioni…
Ora (a meno che non mi sia perso una puntata), due son le cose: o il progetto è un po’ fermo, o c’è una leggera carenza di comunicazione da parte di chi lo sta portando avanti… cos’è peggio?
Chiedo lumi agli amici… 🙂
technorati tags: Ritalia, RitaliaCamp
Il progetto è attualmente fermo. Una delle principali responsabilità è la mia. Mi sono preso l’incarico di redigere una parte del documento, quella relativa a Vision, è ancora non l’ho fatto per tanti impegni, ma questa non è una scusante.
C’è da dire anche che in logica peer to peer se un “nodo” viene a mancare, tutti gli altri dovrebbero sopperire a tale mancanza. Non è il caso di questo progetto.
Onestamente occorre dire che alcune critiche sono sicuramente giustificate, altre lo sono meno. In un progetto collettivo aperto a tutti, chiunque è benvenuto, criticare comodamente seduti in poltrona è come sempre la cosa più facile.
Quindi io mi sono preso le mie responsabilità e conto di fare quello che ho detto, ma anche gli altri dovrebbero fare altrettanto.
Scrivo questo, perchè la cosa più importante è dire le cose come stanno, solo il confronto onesto porta a risultati.
Ovviamente Stefano, non alludevo a te, quando parlavo di critiche da poltrona, le tue sono sempre argomentate ed elementi interessanti di conversazione, mi riferivo a chi di default è abituato a sparare a zero su tutti a prescindere, come strategia di visibilità. Ribadisco in ogni caso, che una parte del problema dipende da me.
Caro Maurizio,
premettendo che ti ho “invocato” perchè dei promotori sei l’amico con il quale ho rapporti più stretti e non perchè paventassi “responsabilità” di un qualche tipo, forse la cosa più semplice è mettere un post nel quale si dice che si è in stand-by. Tanto per non lasciare il tutto in sospeso senza comunicazioni, insomma (hai presente quando i treni ritardano e nessuno dice perchè?).
Quanto alle critiche, quando ne ho espresse ho sempre cercato di farlo in maniera costruttiva (a te dire se ci sono riuscito), pensando che il vostro lavoro sia stato e sia molto importante, anche quando personalmente in alcuni passaggi avrei agito diversamente (come sai, mi riferisco ad una maggiore attenzione “politica” alla cosa… ed ai dubbi sul modello operativo).
Sperando di rileggerti presto sulle pagine di Ritalia (che sul tuo blog ti leggo sempre, essendo fonte preziosa anche per i miei studenti), ti auguro buon lavoro!
Grazie dei suggerimenti Stefano, faccio proprio come dici affinchè il progetto possa continuare nel migliore dei modi.
http://www.ritalia.eu/2007/05/25/che-ne-e-stato-del-progetto-ritalia/
@Stefano te la sparo terra terra come mi è consueto fare : Le fasi del ritalia project hanno dato molti e positivi spunti per un eventuale sviluppo di ciò che era stato fatto ! dalle mie pagine avevo a suo tempo espresso la mia opinione da neofita 🙂 la blogosfera si è distinta con ampie dichiarazioni [FUD ed incopententi] … tirando le somme … italia.it rispettava i principali punti stabiliti dalla legge Stanca ! con un costo di 60 centesimi a cittadino italiano [se ne spendono molti di più per ospedali o strutture che non sono mai state sfruttate e lasciate all’abbandono] della fantomatica cifra spesa … erano [non sò se ne frattempo hanno comprato qualche nuova fuoriserie o villetta al mare] rimasti 35 milioni di euro .. per il futuro !
Almeno italia.it potrà dare un richiamo turistico 🙂 [con il tempo è facile che ripaghi le spese effettuate] concludendo : Come disse Sergio Maistrello ad un mio caro amico [molto tempo fà]
Francesco Grossi : sono ipovedente e troppo impulsivo! Il problema è che mi distruggo psicologicamente prendendo troppo seriamente le cose.
S.Maistrello, scrittore e blogger http:www.comesifaunblog.it , mi portò a riflettere dicendomi : ” Guarda che la rete domani è ancora li come ieri e piu’ di prima….”
anche italia.it domani sarà li come ieri e più di prima !
saluti
e con questo chiudo il libro … italia.it turismo italiano nel mondo
seguire i vari link = leggere ed informarsi !
@Enore
Enore, in maniera più chiara di quando non abbia fatto da te (ma qui sono a casa mia quindi posso parlare più liberamente): MA CHI SE NE FREGA DELLA LEGGE STANCA!!!!!!. Se fosse solo quello il problema di Italia.it ti pare che me ne sarei preoccupato?
Tanto per chiarirci: conosco per motivi professionali la Legge Stanca abbastanza bene (ho partecipato a diverse commissioni ministeriali al tempo) per sapere che è piena di buchi, ma a parte questo, il punto centrale di Italia.it non è certo la legge stanca, è il modello (concettuale, operativo, ecc…) che c’è dietro TUTTO il portale… è vero, si è scritto molto (troppo) sul portalaccio italiota, ma basta leggere quelle giuste.
….
Scusami Stefano, non voglio entrare nel merito della questione perchè non vorrei sembrare polemico. Ma, mi potresti suggerire quali sarebbero i buchi della legge stanca?
In questo momento a me sfuggono e vorrei che tu me li chiarissi. E’ una domanda senza retorica, da professionista a professionista.
@Diego
Nessun rischio di fraintendimento in polemica! Perchè mai poi?
Ovviamente con il mio CHISSENEFREGA alludo ai problemi di Italia.it, che penso siano ben più gravi dell’accessibilità.
Soltanto un paio di note sulla legge sull’accessibilità (e non sull’accessibilità in sè), che poi a questo punto conto di approfondire in un post ad-hoc:
1) La legge Stanca in alcuni suoi punti è PIU’ STRINGENTE della normativa europea (vedi versioni parallele dei siti, tanto per dirne una) risentendo di una concezione dell’approccio alle applicazioni internet fermo all’HTML statico;
2) Che senso ha una legge che pur definendo comportamenti illeciti non ha nella pratica strumenti per far si che venga rispettata?
3) Per come viene applicata nella pratica, non è impossibile (anzi, è piuttosto facile) avere siti accessibili dal punto di vista normativo, ma inutilizzabili da un ipovedente. Mi è capitato diverse volte e la risposta è stata: “ma tanto ha passato la certificazione”
Che ne pensi?
Il problema non è se l’ACCESSIBILITA’ sia da garantire o meno (questo chi lo discute?), ma se lo strumento normativo che è stato sviluppato per garantirla sia appropriato o meno, e come si sposi con le reali esigenze di servizio della pubblica amministrazione.
@Stefano … stiamo girando per l’aia 🙂 se i web designers e tecnici di italia.it non avessero dovuto rispettare le normative Stanca … avresti avuto un portale non web 2.0 ma bensi da fantascienza [con tutti gli effetti speciali possibili ed immaginari] forse la opinione pubblica non si sarebbe lamentata 🙂 era figo e fashion … il sito ufficiale inglese [che si ritengono Dei messi in terra per web standards] è pietoso e pieno di errori ! tutti i siti europei lo sono altrettanto .. e a contenuti scarseggiano … italia.it è un fiore all’occhiello ..ovvio che le considerazioni del pubblico lo faranno migliorare .. ma mantenendo una immagine culturale del nostro paese !
eEurope – Una società dell’informazione per tutti
ePartecipazione per i disabili [commissione europea]
La Commissione intende vigilare affinché lo sviluppo della società dell’informazione tenga pienamente conto delle esigenze dei disabili. Entro la fine del 2001 la Commissione europea e gli Stati membri dovranno impegnarsi a rendere accessibili ai disabili la struttura e il contenuto di tutti i siti Web pubblici. [read more]
Ciao Stefano, il rischio di fraintendimenti polemici poteva esserci vista la serie di commenti precedenti al mio. Ma passiamo oltre.
1) La legge Stanca in alcuni suoi punti è PIU’ STRINGENTE della normativa europea (vedi versioni parallele dei siti, tanto per dirne una) risentendo di una concezione dell’approccio alle applicazioni internet fermo all’HTML statico;
cosa intendi? Che non sono contemplate applicazioni dinamiche fatte in flex? O di utilizzo di Javascript?
In entrambi i casi permettimi di dissentire da quanto scrivi: l’uso degli oggetti multimediali è consentito quanto lo è l’uso di Javascript. Bisogna garantire un alternativa a coloro che non hanno installato particolari plugin e a coloro che, per svariati motivi, non possono fare uso di javascript (Screen-reader, smart-phones, text-browsers).
Ti riferisci al fatto che nn vengono descritti linguaggi lato server quali PHP, Ruby, ASP, ColdFusion? Mi auguro di no.
Poi tornando a quanto scrivi:
2) Che senso ha una legge che pur definendo comportamenti illeciti non ha nella pratica strumenti per far si che venga rispettata?
Io credo e sono fermamente convinto che pur non essendoci un “Ente regolatore che controlla” ciò che viene esposto dalla legge sia chiaro.
Ti faccio una domanda: tu ad un semaforo rosso ti fermi per quale motivo?
(a) per paura di beccare una volante dei carabinieri che ti multa per l’infrazione appena commessa?
(b) per senso civico e di educazione?
E per concludere:
3) Per come viene applicata nella pratica, non è impossibile (anzi, è piuttosto facile) avere siti accessibili dal punto di vista normativo, ma inutilizzabili da un ipovedente. Mi è capitato diverse volte e la risposta è stata: “ma tanto ha passato la certificazione”
Non sono d’accordo. La valutazione NON DEVE essere fatta SOLO con strumenti automatizzati. Solo in questo modo è possibile garantire una reale accessibilità.
Per rispondere al “che ne pensi?”, ti giuro che non voglio in alcun modo auto-elucubrarmi, ma sulla home page del mio sito puoi subito leggere una frase: “Fare web è come partecipare ad un gioco, l’accessibilità, l’usabilità e gli standards sono le sue regole. Nessun gioco è bello se non si seguono le regole.”
@Diego
1) mi riferisco al fatto che a ben leggere la normativa italiana, in questo diversa dalle altre, la predisposizione di versioni “alternative” del sito non è consentita (o meglio, è “fortemente sconsigliata”, se non sbaglio è un comma dell’articolo 22, ma non ne sono sicuro, controllerò)
2) facile risposta! 🙂 Ma valla a dare a chi non rispetta i principi di accessibilità! Creare una legge e non creare gli strumenti per farla rispettare non è un modo corretto di procedere, secondo me…
3) lo so bene, ma attualmente così funziona…
Per ririconcludere, son d’accordo sul seguire le regole, ma vanno fatte bene! non trovi?
Allora concludo con l’affermare che non sono d’accordo con te quando dici “Chi se ne frega della Legge Stanca”. Perchè le cose fatte bene vanno incentivate anche da persone insignificanti come me e come te, che nella nostra sfera professionale ci sentiamo grandi (lo siamo davvero?) ma al di fuori dei nostri spazi non siamo nessuno.
Diego GrAZIE Esistono persone come te che lottano per dare accesso a Internet a tutti… a differenza di altri.
Non dico altro perchè dopo quello che ho letto non meritano la mia considertazione da uomo, ma prima da IPOVEDENTE.
Francesco Grossi Webmaster ipovedente e accessibile.
ho avuto difficoltà a postare su questa piattaforma ma era un mio dovere.
ciao
@Diego
Diego, non travisare le mie parole. Non mi sognerei mai di dire “chi se ne frega della legge Stanca”. Ma ho detto, e RIBADISCO, che riguardo ad italia.it la legge stanca è l’ultimo dei problemi. Riprova ne sia il fatto che per rifare la home page del portale compatibile con i parametri della sunnominata, Gioxx (se non sbaglio) ha impiegato tre ore di lavoro. Ora, se vogliamo continuare a dire che il problea di Italia.it è (anzi era, perchè ora hanno corretto la cosa) l’accessibilità siamo liberi di farlo, ma permettimi di dire che mi sembra un grave errore. Perchè in quel caso i problemi sono benaltri. Hai ragione, dobbiamo incentivare le cose fatte bene, ma non basta che italia.it per essere fatto bene sia accessibile. Sennò è vero che lo potranno vedere anche gli ipovedenti, ma lo potranno fare solo con il risultato di accorgersi che è un pessimo portale. e non mi sembra un gran risultato.
Lo dico qui nei commenti ma contatterò Maurizio e gli altri: il RoyalCamp potrebbe essere un’opportunità per rilanciare il progetto RItalia.
Per completezza di informazione Stefano, voglio aggiungere solo il seguente url.
http://www.innovazionepa.it/dit/ita/Attivita/LineaDigitalDivide/Accesso/Accessibilita.shtml
Quindi attento, se passi con il semaforo rosso, potresti beccare una multa ed il ritiro della patente.
Buon lavoro a tutti.