C’è stata a Roma, la scorsa settimana, la diciottesima edizione del ForumPA, occasione annuale per parlare di innovazione nella Pubblica Amministrazione. Il tema dell’articolo per la mia rubrica su EPolis, quindi, non poteva che essere questo.
La sintesi del pezzo, che come di consueto riporto qui? In quest’occasione come in altre la PA dovrebbe mostrare i muscoli, ma scopre dei muscoli flaccidi, che non riescono a risollevare il suo corpo appesantito.
Come al solito, i vostri commenti sono più che benvenuti!
L’articolo pubblicato su ePolis riassume alcune delle “cause di insuccesso” della riorganizzazione della Pubblica Amministrazione Centrale. Sottolineo la P.A. Centrale, perchè alcune testimonianze di modernizzazione dei servizi telematici al cittadino provengono da realtà locali della Pubblica Amministrazione, più al livello dei comuni che delle province e delle regioni.
Una causa indiscutibile é la propaganda: molte, troppe iniziative di innovazione sono anticipate dalle parole che dai progetti. Cioè si crea un clima di attesa a seguito di una serie di iniziative di comunicazione, e più si allunga la “campagna promozionale”, più si perde di vista la definizione e la realizzazione dell’obiettivo chiaramente “strategico”.
La propaganda é solo uno dei mali della mancata innovazione: un altro é l’isolamento, cioè la progettualità non decisa a livello di apparato generale, concordando interventi contemporanei su più ministeri/enti, ma promossa da un solo ministero “illuminato”. Succede che, a fronte anche di un risultato raggiunto, questo non si può diffondere all’interno di una catena dei processi, e quindi nel suo complesso la P.A. riesce a migliorare solo un’attività e non un loro insieme.
Da troppo tempo si confonde l’innovazione con il solo progredire delle tecnologie dell’ICT: a mio avviso, non ci può essere innovazione senza una revisione organizzativa e funzionale, intervenendo per la diminuzione degli enti (in alcuni casi ridondanti) e per un nuovo disegno delle responsabilità esclusive dei principali ministeri.
La tecnologia é abilitante, quasi per definizione: ma non può da sola intervenire al miglioramento di una macchina operativa come la Pubblica Amministrazione. Servirebbe uno snellimento robusto, quindi un RIDIMENSIONAMENTO DELLA BUROCRAZIA AD OPERA DELLA PRINCIPALE CAUSA DI CAOS: LA POLITICA.
Caro Stefano,
sai come la penso: ceroni e ciprie proprio non è che mi piacciano molto!
La PA, e tutto il settore dell’eGov, stentano a passare dalla fase “cosmetica” a quella delle “azioni reali”. Quelle che danno benefici ai cittadini e non alle aziende ICT.
Ooops l’ho detto.!
In effetti l’informatica industriale invece di cambiare il sistema paese si è adattata.
Concordo con quello che dici. Anch’io ai convegni tiro fuori la carta di identità. Qualcuno ride. Ma quando la mostri all’estero c’è un senso di vergogna che è difficile mascherare.
Son 10 anni che bazzico per il Forum come standista, congessista, relatore e formatore. Quest’anno ero ammalato e impegnato ma da quello che scrivi vedo che è cambiata la sede (il piatto) ma la minestra è sempre la stessa.
Per lo meno la mia azienda/Regione non ci va più, ne al Forum ne al Compa.
Spiace per gli Enti fiera. Ma penso che la scelta sia giusta. O si porta qualcosa di concreto o è meglio tacere.
Concordo con la vostra analisi. Spesso i proclami e le buone intenzioni professate dalla PA sono ascrivibili a ragioni di mera propaganda o, quando va bene, all’implementazione di una me-too-technology. Tuttavia volevo segnalare che quest’anno non sono mancate iniziative che lasciano sperare che un cambiamento concreto possa essere a portata di mano. Penso agli Enti che si sono dotati di un’infrastruttura Voip o al lancio dell’Osservatorio Open Source.
Mi ricordo che quando ero all’università qualche anno fa alcuni miei amici avevano preso l’abitudine di andare alla fiera in oggetto. Sembra che fosse così trendy, c’era nell’aria l’idea che noi allora aspiranti comunicatori potessimo essere la nuova linfa della PA, contribuire a ridisegnare il rapporto cittadino-PA. Onestamente devo dire che il mondo della PA non mi è mai interessato, già allora avevo deciso che io avrei lavorato in azienda e non in qualche ufficio statale. Questo perché, avendo il padre imprenditore, sin da ragazzino mi ero reso conto di cosa fosse la PA per l’Italia: sabbia negli ingranaggi. Quindi pensavo che evitare la mitica fiera in oggetto fosse un buon modo per evitare attacchi di nausea nel vedere la bigiotteria di cui parli nell’articolo pensando alla reale disastrosa situazione di tutti i giorni. La mia idea è che questa manifestazione rimane comunque un bel modo per mangiare soldi dello Stato, una Second Life all’italiana che ha poca rispondenza con la realtà.
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STIPENDI DA FAME PER OPERAI e IMPIEGATI
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Estenuanti trattative per ottenere aumenti di appena 30euro mensili in busta paga… intanto i prezzi di pane, latte, frutta e verdura volano alle stelle!
E se malauguratamente ti duole un dente… devi chiedere un mutuo!
Purtroppo l’inflazione ha raggiunto livelli eccessivi e in Italia questa pressione si sente più che in altri paesi europei.
Gli stipendi non tengono più il passo con l’aumento dei prezzi, non solo dei beni di lusso, ma soprattutto di quelli di prima necessità!
Non se ne può davvero più!
Alcune categorie, quelle delle “buste paga”, si sono impoverite, ma “altre” si sono arricchite!
E’ giunto il momento di far sentire la nostra voce: una ferma opposizione agli aumenti indiscriminati di beni e servizi.
Contro l’aumento del costo della vita occorre difendersi, far sentire il peso e la forza dell’Esercito delle “BUSTE PAGA”!
>>> SOSTIENI ANCHE TU LA NOSTRA BATTAGLIA SU : http://statali.blogspot.com
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