Proprio non riesco a capire come sia possibile che – magari perchè troppo presi a discettare di pagerank, conigli elettronici e simili amenità – siano stati così pochi i blogger italiani a parlare di questo fatto. Capisco che parlare dei massimi sistemi dia più soddisfazione, ma se le cose stanno come sembra quello che è successo a loro potrebbe succedere, viste le motivazioni, a tutti coloro i quali hanno un blog.
Non sarà che il terrorismo a mezzo carta bollata funziona davvero?
Ricordo male o la Cassazione ha recentemente decretato che una certa parola non costituisce offesa perseguibile?
io ho già dato, e non è stato simpatico. Ergo…
@Gambadilegno
si, ma non è stata nemmeno usata, nei post incriminati…
probabilmente la maggior parte dei blogger, me incluso, se ne sta bellamente fregando di questo signore che va in giro a denunciare le persone.
La costituzione in Italia non è mai stata rispettata: non viviamo in un paese democratico, non abbiamo nè libertà di parola nè libertà di stampa, per cui non mi sorprende per nulla il sentire le denunce di questo personaggio.
Attualmente in Italia, ci sono ben altri problemi di cui parlare – e nettamente più gravi di questo (che sono convinto si risolverà in un nulla di fatto – se non per moncalvo che sarà costretto a dissanguarsi in avvocati)
@Francesco
la vedrei diversamente: semmai ce ne freghiamo non del denunciante, ma del denunciato. e la differenza è tutt’altro che sottile. D’altro canto sono d’accordo con te, ci sono ben altri problemi di cui parlare. Dobbiamo salvare il mondo…
ce ne freghiamo del denunciato .. mah, ti dirò, forse anche sì. come negarlo?
Credi che non ci siano problemi più gravi che guardare cosa succede ad un blogger? Personalmente non lo conosco, e altrettanto personalmente me ne frega pure poco che sia stato denunciato. Di cosa ci scandalizziamo? Che non esiste la democrazia? Che non esista la libertà di stampa? Non mi pare una grande novità.
E cosa dovremmno fare secondo? Vogliamo organizzare una colletta per il povero deleritto blogger denunciato da qualcuno per chissà quale motivo?
Io preferisco preoccuparmi dei problemi della mia regione (la Calabria) che, se permetti, sono BEN più gravi di quelli di una ridicola denuncia che si risolverà senza nemmeno andare in tribunale ma previo accordo tra avvocati.
io adesso dal tuo post mi metto a leggermi e ad informarmi che ne so poco o nulla
…a volte anche i blogger piu’ attenti “bucano” ogni tanto le notizie. Per esempio sul fotomontaggio di Garlasco non ho letto tuoi post…(mi pare)
Ma il querelante affronta grandi spese, a parte l’avvocato che presenta la querela (e che in questo caso si sarà organizzato con moduli prestampati su cui scrivere solo nome/cognome/url)?
Il querelato, se il giudice decide di procedere qualcosa, invece spende.
Ma chi ci rimette siamo tutti noi che vediamo intasata dal niente-nulla-inutile una giustizia che affoga.
@Francesco: allora il problema appare più grande: con un sol colpo e poca spesa si imbavagliano i blogger e si rende ancor più improbabile affrontare i problemi serissimi che tu stesso segnali.
@Francesco Biacca
proprio non riesci a vedere le implicazioni per la blogosfera? io ‘sti due blogger neanche li conoscevo, quindi il punto non è preoccuparsi o meno di LORO, ma del fatto che li colpisce. Poi perdonami, ma il discorso per il quale “Di cosa ci scandalizziamo? Che non esiste la democrazia? Che non esista la libertà di stampa? Non mi pare una grande novità” mi sembra davvero qualunquista..
@Adriano
non si tratta di bucare la notizia. Almeno per quanto mi riguarda non mi occupo di attualità, da queste parti. Se non per le cose che mi interessano. Questo è un problema che riguarda tutti, ed il “sistema” dell’informazione in particolare…
@Enoela
concordo..
qualunquista …
imbavagliare i blogger …
parole forti, ma ci credete davvero?
Non so da quanto frequentate un certo tipo di rete, oddio di Alberto posso immaginarlo, e mi stupisce che abbiate certe paure.
Io sono qui in giro fin dai tempi delle BBS, poi vennero le chat, poi gli IM, adesso il fantomatica “web2.0”.
Sai quante ne ho viste di paure del genere? Tante.
Sai quante si sono effettivamente realizzate? Nessuna.
Tu mi tacci di qualunquismo? Io, invece, sostendo di essere realista.
Hai letto da qualche parte del verbale di denuncia? Sai i termini precisi della denuncia?
Credi davvero possano imbavagliare i blogger? E sulla base di quale legge?
Rimango stupito che i blogger si muovano tutti per la birmania (e se ne sono già dimenticati tutti), rimango stupito che ci si scandalizzi per un deterioramento del punteggio di PR, e rimango altrettanto stupito che si possa davvero credere che questo tizio possa davvero fermare i blogger o la libertà di stampa. Andiamo su, siamo realisti.
Quante denunce assurde ci sono in questo paese? Vogliamo parlare di Sgarbi? vogliamo parlare delle iene che sono state condannate a 5 mesi per non aver mai pubblicato un servizio sull’uso di droga da parte dei politici? Parliamone, ma la paura di veder limitata la propria libertà di espressione rasenta l’assurdo – quantomeno dal mio punto di vista.
Poi, in verità, ci sarebbe da fare anche un altro tipo di discorso, ma rischio di finire OT. Un solo accenno – e non si riferisce al caso in esame: cosa succede se io blogger, che ricordo è come se parlassi in una piazza pubblica, inizio realmente a diffamare la gente? Cosa succede se realmente inizio a parlare di fatti privati di altri, o a spargere dati sensibili di altri?
Bello fare il blogger – ci sarebbe da dire che bisognerebbe pure capire le implicazioni del farlo.
ps: per alberto. Tu hai visto metà bicchiere, e cioè il querelato che perde. Io guardo l’altra metà: il querelato vince. Lì il querelante non solo paga le sue spese legali, ma anche quelle del querelato. Per cui dubito che sia poco dispendioso fare una causa, IN QUESTO PAESE, per entrambi
@Francesco Biacca
da molto, molto tempo, credimi. E se la rete esiste ancora, è ANCHE perchè a volte di queste cose è bene occuparsene. Non ho mai creduto ai millenarismi, ma non mi piace nemmeno ignorare i problemi perchè “tanto siamo in Italia e funziona così”. E se la vuoi sapere tutta, quello che mi stupisce è proprio che tanti si animino per un Ddl e nessuno si prenda in carico questa cosa. Ti domando: hai letto i messaggi “incriminati”? E mi domando: se invece di essere un giornalista “quasi-famoso” a sporgere denuncia, fosse stato uno dei tanti “signornessuno” che esistono nel mondo, la denuncia avrebbe avuto seguito?
E per quanto riguarda la “responsabilità dei blogger”: questo si, è un tema serio. E ritengo che sia più che giusto che un blogger – come qualsiasi altro cittadino – risponda di quello che dice sul suo blog come in qualsiasi altra occasione. Sono la disparità di trattamento da una parte, dall’altra la prepotenza, a essere davvero insultanti.
Avremmo bisogno dell’aiuto di un esperto (un avvocato) per chiarire un punto importante: la querela comporta solo un’indagine ed un’eventuale azione penale.
Il tutto a spese dello Stato e del querelato che si deve difendere a proprie spese e senza rimborsi: anche se “vince”, cioè se prova di essere innocente, l’avvocato lo paga lui. A margine del processo penale il querelante può fare causa per danni (processo civile) e lì si va alla “guerra” (a spese di entrambi e dello Stato): chi perde paga tutto. E così? Non ne sono sicuro
oddio,
mi sento in dovere di chiederti scusa.
Mi sono riletto a mente fredda, e devo dire che ho effettivamente esagerato nel trattenermi in una data posizione.
Non posso non darti ragione quando sostieni che le libertà di cui parlo, e la nullità di certe paure, sia anche merito del fatto che se ne parli.
Avevo già letto i messaggi incriminati e ho fin da subito creduto un’assurdità questa denuncia. Spero per i blogger coinvolti che si risolvi in un nulla di fatto (ne sono praticamente convinto)
Stefano dice: “Almeno per quanto mi riguarda non mi occupo di attualità, da queste parti. Se non per le cose che mi interessano.”
Appunto…aggiungi le autocensure e le paure di confliggere con le autorita’ (accademiche, giornalistiche e della magistratura) e ritrovi …il silenzio
@Francesco
Ma quali scuse! Sono solo opinioni diverse! e poi, mal che vada ci scambiamo un paio di querele! 😉
Grazie per la citazione in questo tuo post.
Per chiudere il discorso è da dire come se la gente ha paura di parlare e di sprimersi è perchè abbiamo tutto un sistema malato. Abbiamo una giustizia ingiusta e se capiti tra le sue mani sei finito. E allora scatta l’autocensura del pensiero e il terrorismo delle carte bollate come dici tu.
un saluto
giulio
@Francesco Biacca: sono uno dei querelati da Moncalvo. Ho vinto la causa (archiviata) ma ho “buttato” 3.500 Euro: il problema fondamentale è proprio quello che il querelante NON risarcisce le spese sostenute dal querelato, anche se questi ha ragione.
Sono appena stato denunciato per diffamazione avendo copiato ed incollato (senza toccare una virgola) una notizia, forse infondata, da un quotidiano regionale con tanto di fonte citata.