Molto interessante l’idea di Luca di aggregare tutti i blog usati dai docenti come strumenti di lavoro nella formazione universitaria. Personalmente, è qualche anno ormai che uso tale strumento; quello del mio corso di quest’anno è qui.
I risultati, raggiunti declinando lo strumento blog ed una metodologia didattica tagliata ad-hoc – mi sembrano più che soddisfacenti.
Per questo motivo condivido con voi qualche riflessione che riassume l’esperienza di questi anni…
La blotcattedra: un esperimento di didattica collaborativa
La BlogCattedra è lo strumento implementato dalla cattedra di “Organizzazione e gestione della comunicazione interattiva” per sperimentare un processo di didattica collaborativa finalizzato a favorire il coinvolgimento attivo degli studenti alle lezioni, in aula e da remoto, partendo dal presupposto che per spiegare la comunicazione interattiva il modo migliore sia praticarla.
Il modello
L’approccio scelto si basa su alcuni elementi chiave:
- L’utilizzo di un blog quale strumento di contatto e collaborazione con i discenti;
- L’adozione di una modalità di gestione della didattica d’aula che coinvolga attivamente gli studenti;
- La non obbligatorietà della partecipazione al blog ed ai momenti di interazione attivati on-line.
Il blog
Per quanto attiene il primo punto, è sufficiente implementare un qualsiasi sistema di blog management che consenta di gestire le funzioni principali necessarie all’attuazione pratica del modello didattico identificato. In particolare, accesso multi-utente, possibilità di commentare i post, possibilità di inserire file ed allegati (altrimenti si possono comunque adottare altri servizi di supporto, come slideshare). La scelta del Blog rispetto a sistemi di forum o di community dipende dalla possibilità insita nel modello di comunicazione proprio dei blog di “guidare” in maniera puntuale l’andamento delle discussioni, configurandosi con una struttura gerarchica più enfatizzata di quella consentita da un forum (in sostanza, il blog è uno strumento one-to-many, il forum uno strumento many-to-many).
Il blog, inoltre, è una forma di comunicazione che risulta più familiare agli studenti di quanto non lo siano meccanismi di partecipazione più complessi ed articolati.
La modalità di gestione della didattica
Il Blog – in quanto strumento tecnologico – è un completamento ed un complemento all’attività didattica d’aula, che si propone di favorire il coinvolgimento degli studenti attraverso una serie di momenti in presenza che rappresentano il compimento e la presentazione all’aula di processi svolti da remoto attraverso il blog ed i normali strumenti di comunicazione on-line (e-mail, instant messenger, ecc…).
In particolare, il coinvolgimento degli studenti è previsto in due momenti specifici: l’avvio della lezione (per circa 20 minuti) e la ripresa dopo la pausa (circa 15 minuti). In questi momenti gli studenti presentano – con slide powerpoint di sintesi degli interventi fatti nel Blog – le attività realizzate nel corso della settimana. In particolare:
- Una breve sintesi della lezione precedente, che riassume gli argomenti affrontati in aula;
- Uno o più approfondimenti sui temi affrontati in aula;
- Una selezione di fonti utili;
- Una valutazione del gradimento e della comprensione degli argomenti affrontati durante la lezione precedente;
Ovviamente, tutti i materiali presentati in aula convergono verso il Blog, che si configura in questo caso come il repository dei materiali sviluppati durante il corso.
La non obbligatorietà
È significativo evidenziare come la partecipazione al Blog sia stata presentata come facoltativa. Questo per comprendere quanto lo strumento fosse utile e risultasse gradito, al di là dei possibili vantaggi derivanti da una partecipazione “orientata al voto”.
I Risultati
I risultati della sperimentazione della Blogcattedra possono considerarsi positivi. La quantità di interventi on-line, visibile ed aggiornata in tempo reale sul blog, fornisce una prima indicazione della partecipazione degli studenti. La gestione del corso attraverso questo strumento e questa modalità operativa hanno prodotto inoltre i seguenti risultati:
- Il coinvolgimento di un numero rilevante di studenti ad una attività didattica attiva (10 incontri, con gruppi di mediamente 5 persone, “movimentano” circa 50 studenti), che li ha spinti peraltro ad approfondire gli argomenti oggetto del corso per poterne riferire in aula;
- La modalità di lavoro, orientata ad un approccio di tipo collaborativo, ha richiesto agli studenti di lavorare in gruppo, auto-organizzandosi e coordinandosi con modalità che sono state soltanto suggerite dalla cattedra, responsabilizzando ogni partecipante rispetto al gruppo sul compimento di un processo operativo complesso e da svolgere in poco tempo;
- L’esposizione degli argomenti in aula ha fatto si che molti studenti dovessero parlare in pubblico in un contesto strutturato (con una presentazione, un programma preciso, tempi identificati a priori);
- Lo sviluppo dei contenuti (sintesi, approfondimenti, ecc…) non soltanto come presentazioni powerpoint, ma anche come post nel forum, ha consentito agli studenti di esercitarsi nella scrittura on-line;
- La redazione delle sintesi e degli approfondimenti ha consentito di creare una base di contenuti utile agli studenti assenti per alcune lezioni o ai non frequentanti, consentendo loro di “non perdere il filo” dei discorsi affrontati in aula;
- L’utilizzo del Blog come strumento attraverso il quale valutare comprensione e gradimento ha consentito al docente di tenere costantemente sotto controllo tali fattori, dedicando il giusto tempo ad eventuali approfondimenti tematici e/o spiegazioni più approfondite.
- Gli studenti, superata la diffidenza e le difficoltà iniziali, hanno dimostrato di gradire molto l’iniziativa, come è desumibile dai post di commento scritti da loro stessi nel blog.
C’è da considerare, come aspetti potenzialmente ostativi, che questa modalità di gestione del corso:
- richiede un maggior carico di lavoro, che comunque può essere svolto con il supporto di un assistente (nel caso specifico, un assistente è dedicato interalmente alla gestione del Blog, con un carico di lavoro di circa un’ora al giorno per tutta la durata del corso);
- complessivamente sottrae tempo (circa 4/5 ore) alla didattica tradizionale, di tipo frontale. In altri termini, ha sottratto tempo alle spiegazioni del docente. Riguardo a ciò, c’è però da considerare che gli approfondimenti degli studenti hanno consentito di ottimizzare i tempi e garantire una maggiore comprensione degli argomenti trattati.
technorati tags: Università, Sapienza, SdC, Blog, Formazione
eh, sei troppo avanti. per quanto outsider, appoggio l’iniziativa 🙂
ne parliamo presto lì a roma, ciao!
Ma a roma non dovevamo essere in un panel assieme? 🙂
un abbraccio!
Secondo te gli strumenti come blog e wiki possono essere(sono?) utilizzati in facoltà tecnico/scientifiche, tipo ingegneria?
Le modalità di interazione tra professori e studenti sono in genere diverse rispetto a facoltà umanistiche, anche perché spesso sono le materie stesse ad avere un loro linguaggio di interscambio (la matematica, la fisica, la programmazione ecc.).
Per esempio in questi casi io vedrei il wiki come strumento ideale più che il blog, per la sua natura non strutturata adatta ad essere modellata secondo le esigenze.
Un wiki con slides delle lezioni, con esercizi svolti in aula, con FAQ degli studenti, con lavori di gruppo e tesine, con materiali didattici audiovisivi, riferimenti esterni, esercizi d’esame delle sessioni precedenti. Insomma un repository interattivo.
Il blog dovrebbe essere tenuto dal professore, per avere un altro canale di comunicazione con gli studenti.
Comunque voglio pensare che da qualche parte queste sperimentazioni siano in corso.
@Federico
no, o comunque non abbastanza. Il problema è che tali strumenti, per essere utilizzati, dovrebbero essere conosciuti dai docenti, e spesso non lo sono. Ci sono diversi docenti che li adottano (e con successo) ma non rappresentano la maggioranza. Ancora una volta, il problema è culturale, e spesso parte dal manico. Quanto al tema blog o wiki, concordo: il blog è uno strumento del professore, che nel caso voglia creare community o processi collaborativi, deve integrarlo con altre piattaforme!
…mi si passi (per questa volta) l’italiano calpestato (“come strumento ideale più che il blog”)…
più in genarale..i blog di questo tipo possono essere utili anche per rendere disponibili conoscenze, nate in un contesto accademico, in contesti più ampi.
Le interazioni professori-studenti all’interno di un corso universitario si formalizzano spesso attraverso materiale didattico preziosissimo: slide, approfondimenti, documenti, sintesi, tesine ecc. Queste risorse però nella maggioranza dei casi durano il tempo di un corso e vengono sfruttate solo(o quasi) dagli studenti.
Bene che va c’è il sito di facoltà che raccoglie i materiali prodotti dai vari corsi(se non avete mai provato a fare delle ricerche all’interno delle home page delle facoltà ve lo consiglio..spesso sono delle vere e proprie miniere d’oro di conoscenze) ma anche in questo caso i materiali sono cmq racchiusi in un angolo, sono difficilmente trovabili e non vengono adeguatamente aggregati, promossi e diffusi.
In questo senso un blog didattico “libera” queste preziosi fonti di conoscenze, le struttura e le rende disponibili ad un pubblico più ampio.
Mi interessa molto la sfida di strutturare l’apprendimento per serendipity.
Il blog del mio progetto è http://www.scuola3d.eu/weblog
Se nascerà un gruppo di sperimentazione eccomi pronta.
wonderful points altogether, you simply won a emblem new reader. What could you recommend about your publish that you made some days ago? Any sure?
avastin lawyer