Tra sicurezza e giustizialismo, chattare diventa reato…

Tra sicurezza e giustizialismo, chattare diventa reato…

Questa settimana nella mia rubrica su ePolis parlo del contrastato articolo 609-undecies del pacchetto sicurezza… Questa è la mia opinione, voi che ne pensate?

“Chiunque, allo scopo di abusare o sfruttare sessualmente un minore di anni sedici, intrattiene con lui, anche attraverso l’utilizzazione della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione, una relazione tale da sedurlo, ingannarlo e comunque carpirne la fiducia, è punito con la reclusione da uno a tre anni”.

È questa l’ultima versione del tormentato art. 609-undecies del pacchetto sicurezza, che nella sostanza introduce il reato di adescamento di minorenne on-line. Quasi unanimi i consensi sullo spirito della norma, un po’ meno quelli relativi al come essa è stata articolata. Se “chiunque” vuol dire davvero “chiunque”, considerato che le ricerche ci dicono che oggi molti giovani si conoscono (e si fidanzano) proprio in chat, potremmo ritrovarci con migliaia di minori …indagati di adescamento di minore.

Per non parlare del “carpirne la fiducia”, che prefigura dei veri e propri processi alle intenzioni, un po’ come nella polizia precrimine del film Minority Report.

Ancora una volta, i problemi che emergono nel tentativo di normare i fatti della rete dimostrano quanto sia facile, su un principio giusto, creare regole dal sapore giustizialista. Ancora una volta, per risolvere un problema reale, si prefigura all’orizzonte una soluzione inattuabile. Ancora una volta si ha la triste impressione che spesso i nostri legislatori si trovino a legiferare su problemi che non conoscono.

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7 Comments
  • robie06
    Rispondi
    Posted at 11:10, 12 Dicembre 2007

    quindi che sia una chat, un blog o twitter prima di rispondere a qualcuno dovrei chiedere un documento e un’eventuale dichiarazione di cazzeggio e non adescamento.

    Bene, molto bene

  • VirginiaLudwig
    Rispondi
    Posted at 20:33, 12 Dicembre 2007

    Io fino a pochi mesi fa ero minorenne ed ho conosciuto anche persone maggiorenni in rete. Ho chattato spesso con amici virtuali di mia mamma, ma, ovviamente, solo perchè loro sono amici di famiglia ed ho anche trovato amicizie molto profonde (nonostante siano state create attraverso il web) che di certo non posso ritenere dannose. Tutte le persone che ho citato hanno carpito la mia fiducia nonostante la differenza di età e tuttora mi aiutano nella vita.
    E poi quando leggo questo tipo di cose mi sento trattata come una scema. Forse sarò un’eccezione, ma mi ritengo in grado di capire quando la persona che ho di fronte, nonostante sia nel mondo virtuale, è una persona affidabile, sincera oppure, al contrario, viscida e poco raccomandabile.
    Questo è il mio modesto parere.
    Scusa se sono stata prolissa e scusa per l’intrusuione!

  • Briciolanellatte
    Rispondi
    Posted at 20:46, 13 Dicembre 2007

    Triste impressione? Spesso ne ho una rassegnata certezza.

  • Stefano Epifani
    Rispondi
    Posted at 22:50, 13 Dicembre 2007

    @robie06
    bhè… se passa in questo modo, di fatto è così… e non mi sembra che molti ci abbiano fatto caso o considerino la cosa rilevante, a giudicare dal silenzio blogosferico su questo tema!

  • Stefano Epifani
    Rispondi
    Posted at 22:52, 13 Dicembre 2007

    @virginialudwig
    Grazie per esser stata prolissa (neanche tanto poi) e grazie per l’intrusione! è un piacere averti qui, e le tue parole valgono più di mille proposte di legge.
    un caro saluto!

  • Stefano Epifani
    Rispondi
    Posted at 22:59, 13 Dicembre 2007

    @briciola
    mi sa che condivido…

  • Geronimo
    Rispondi
    Posted at 13:43, 14 Dicembre 2007

    E’ proprio vero, le leggi le fa chi non conosce questi fenomeni. Sono dei fenomeni!

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