Ma perchè i blogger ce l'hanno tutti con Beppe Grillo?
“Ma perchè voi blogger parlate sempre male di Beppe Grillo, non sarà mica invidia?“
Dite la verità, a chi non è capitato almeno una volta di dover rispondere a questa domanda? Per questo motivo voglio ringraziare Alessandro Gilioli per aver scritto un bel post al quale potrò far riferimento la prossima volta che mi verrà posta.
In passato ho già parlato a più riprese del blog di Beppe Grillo, attirando commenti vagamente talebani da parte delle orde dei suoi innumerevoli fan.
Qualche tempo fa dissi:
se i blog sono conversazioni, quello di Beppe Grillo non è un blog. Grillo non conversa con nessuno, salvo che con sè stesso. Dice di far battaglie per gli invisibili, ma si guarda bene dal regalare visibilità. Quello di Beppe Grillo più che un blog è un buco nero, che attira link da tutti ma dal quale non esce nulla. Del blog ha solo la semantica, ma non ne condivide euristiche, grammatica, comportamenti…
Questo fatto, evidente a chi nella blogosfera è abituato a conversare, non è così chiaro a tutti gli altri. Parlo di coloro i quali dei blog conoscono solo quello di Grillo, e che magari si perdono e sguazzano nel ciarpame dei suoi commenti. Eppure voglio ribadirlo: il motivo della perplessità di molti blogger sta nel fatto che chi conosce la blogosfera sa che il comico genovese ne deprime le possibilità, facendone un uso strumentale e diametralmente opposto a quelle che sarebbero le sue reali potenzialità. Nulla di male in sè, ed a Beppe Grillo va probabilmente anche il merito di aver fatto conoscere il termine blog al grande pubblico.
Ma da qui ad usare veramente il blog ce ne corre.
technorati tags: Beppe Grillo, Alessandro Gilioli, L’Espresso
fabrizio
Concordo pienamente. Ed aggiungo anche che non mi pare di aver visto mai Grillo conversare neanche al di fuori del “blog”, neanche per un’intervista o un dibattito. Fino a qualche tempo fa aveva la scusa che non lo invitavano, adesso neanche più quella.
Ovunque ci sia la possibilità lui parla. E basta.
Marco Sproto
Non capite nulla e non lo meritate! Grillo è l’unico che fa qualcosa per l’Italia!!!!
beppe
penso che sia solo questione di numeri dovrestefare una domanda piu semplice mi sembra un tantino difficile
Stefano Epifani
@Fabrizio
per questo mi è piaciuto il pezzo di Gilioli, perchè centra il problema: Grillo non DIALOGA, PARLA..
Stefano Epifani
@Marco Sproto
ecco.. appunto..
Stefano Epifani
@beppe
scusa, potresti essere più chiaro? Credo di non aver capito cosa intendi…
fabrizio
Stefano, adesso mi sono letto bene il pezzo di Gilioli e sono d’accordo. Ho anche provato a seguirne i commenti, ma è impossibile! Avevo sentito parlare della potenza dei commentatori grillisti, ma non li avevo mai visti in azione.
Vedo comunque che anche tu rischi di essere oggetto della sassaiola. Hai la mia piena solidarietà.
Questo fenomeno è affascinante e inquietante.
Stefano Epifani
@fabrizio
…e grazie a Dio i sassi lanciati dal blog non richiedono punti! 😉 Spero piuttosto che chi legge capisca che il mio non è un attacco a Grillo in quanto tale, ma una critica al modo in cui usa i blog (ciò detto, il personaggio ha smesso di piacermi da tempo…)
.mau.
Stefano, tu lo sai che hai ridotto tutta la querelle alla frase «Beppe Grillo non è un blogger, perché non risponde ai commenti», non è vero?
anto
Tralasciando l’essere d’accordo o meno con quello che dice Grillo (che ovviamente varia secondo….quello che dice… :-)) insisto su una certa linea di pensiero attorno ai blog, forse alquanto naif. In sintesi: penso che si blogghi prima di tutto per se stessi, per esprimersi e essere presenti sul web. Beh, da questo punto di vista, probabilmente, Grillo non lo batte nessuno 😉
In ogni caso, non sono d’accordo con l’affermazione di Stefano che “quello di Grillo non è un blog”.
D’accordo: non risponde, non dialoga, non si comporta come la maggior parte dei blogger tuttavia innegabilmente…blogga…
Evidentemente ci sono molti modi di essere blogger, no?
Non è proprio (anche) questo il segreto del successo di questa forma espressiva?
max - la piccola casa
Non so se il sito web si possa definire blog o no. Io penso che sia sito e non un blog, per me quest’utlimo dovrebbe essere più web 2.0, e lui non mi sembra che dialoghi molto con i suoi lettori … anzi … oltrettutto vorrei ricordare che un antico proverbio diceva chefa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce…
Stefano Epifani
@mau
No, non è esatto. Non è una questione collegata solamente ai commenti. Potrebbe anche non averli. e d’altro canto non può rispondere a 300 commenti per post. Secondo me non è un blog perchè NON E’ PARTE ATTIVA della blogosfera.
Stefano Epifani
@Anto
questo – ovviamente – dipende da cosa si intende per blog. Se parliamo di “diari personali” hai senz’altro ragione tu. Se parliamo invece di “rete” non vi prende parte..
Stefano Epifani
@max
PAROLE SANTE.
Dario Salvelli
Il mio blog lo scrivo io. Quello di Grillo probabilmente è a 4 mani, o forse anche più. Ho comunque scritto anche io qualcosa nel mio ultimo post.
.mau.
Stefano, il punto è che a me non me ne può fregare di meno se http://www.beppegrillo.it è un blog oppure no. E non mi interessa nemmeno chi è che scriva i suoi post.
Insomma, io non ce l’ho con beppegrillo™ in quanto blogger 🙂
Stefano Epifani
@mau
ops.. sorry, in tal caso rimosso il limk! 🙂
Agati
Il becero grillismo di leboniana memoria mi suscita impressione e un poco di disgusto.
Se si colpisce vilmente il ventre della folla, ci si può attendere solo una dilagante scarica di cacca.
Il popolo è bue. Con o senza i blog. (e se poi il blog è non blog…)
Maurizio Goetz
L’analisi di Gilioli è impeccabile. Grillo ha paura del confronto, a lui piacciono solo i monologhi.
valentina
Certo sarebbe difficilino rispondere e dialogare con 1500-200 commenti al giorno…
antonio vergara
pazzesco siamo qui a discutere anche delle parole non dette. se così tanti blog si occupano della vicenda dell’intervista mancata vuol dire che grillo condiziona tutta la blogosfera.
Maurizio Benzi
Ma da qui ad usare veramente il blog ce ne corre.
Ritengo che l’errore di valutazione sia fermarsi ad analizzare il blog di Grillo con le modalità con cui si sono tradizionalmente analizzati i blog.
Osservare il blog di Grillo come si osserva il blog di un ventenne su Splinder porta in direzioni errate: in comune hanno il nome e poco altro.
Io trovo che un analisi oggettiva debba partire considerando questo aspetto.
Detto questo, Stefano, la tua frase
“Dice di far battaglie per gli invisibili, ma si guarda bene dal regalare visibilità” è errata.
Grillo da voce e visibilità a chi vuole e quanto vuole. Esattamente come fa ogni blogger, no?
Invece che linkare il blog dell’amico conosciuto su Internet fa parlare attraverso un video un esperto di inceneritori, pubblica la lettera di precario, fa una intervista ad un premio Nobel o da spazio a giornalisti come Travaglio.
Non è visibilità questa?
Maurizio Goetz
Non mi interessano molto i contenuti di Grillo ne il suo tono populista e demagogico, sarebbe invece interessante un’analisi attuale sul “brand Grillo” in termini di credibilità.
Stefano Epifani
@valentina
non è una questione di COMMENTI, ma di relazione con ALTRI BLOG, imho!
Stefano Epifani
@antonio vergara
In questo blog mi occupo di blog, sarebbe strano se non lo facessi, non trovi?
Stefano Epifani
@Maurizio Benzi
il punto non è questo, a mio giudizio. Come hai visto, nel post parto da un presupposto: “SE I BLOG SONO CONVERSAZIONI”. Ecco, se i blog sono conversazioni Grillo non conversa, ma predica. e lo fa dando voce a chi dice lui, quando dice lui. Nulla di male in questo, ma a chiamarlo blog ce ne corre! Se i blog sono conversazioni, è chiaro. Se i blog sono invece paginoni pieni di articoli, allora il discorso cambia… ma la blogosfera allora non ha senso…
Stefano Epifani
@Maurizio
Il “brand Grillo”? Sarebbe un tema interessante per una tesi di laurea! 😉 …e sarebbe utile misurare la sua brand awareness oggi e tra un anno.. vedendo se cresce o decresce…
Maurizio Goetz
esattamente Stefano per poi scoprire che il populismo paga 😉
Ferd
Grillo non e’ un blogger, e questa non e’ una novita’. Non si confronta con nessuno, e anche questa non e’ una novita’.
Ma credo non sia sbagliata la chiave di lettura che alcuni – come Massimo Cavazzini e Dario Bonacina – danno di questa vicenda. Che in breve affermano: perche’ parlarne?
http://www.maxkava.com/2008/01/grillo-e-lintervista-mancata.html
http://bonacina.wordpress.com/2008/01/10/non-interviste/
Federico Bo
Per attaccare le caste si crea una setta. Interessante come stimolo alla riflessione la lettura degli articoli sulle sette pubblicati oggi su “Repubblica”
Maurizio Goetz
Interessante, il punto di vista di Ferd, che riporta i pensieri di Cavazzini e Bonacina che hanno un loro senso, ma è anche interessante la risposta che un commentatore ha fatto e che qui crossposto (per rispetto a lui ne ometto il nome, ma voi potete leggere il commento originale e l’autore direttamente sul primo blog riportato da Ferd)
==========
Vedi, il punto è che Grillo NON ha rifiutato l’intervista, cosa che era ovviamente suo diritto fare. L’ha accettata, seppur per e mail, salvo poi rifiutarsi di rispondere quando ha visto le mie domande. Io, umilmente, credo che quando un personaggio pubblico che avanza proposte politiche accetta di fare un’intervsita ma poi scappa di fronte a domande che considera scomode, beh, non fa una grande figura.
Un caro saluto (fine citazione)
================
Sono assolutamente d’accordo.
Lorenzo Baraldo
Io non so sono un blogger, scrivo tutti i giorni, leggo quel che riesco, ogni tanto commento da qualche parte, cerco di tenermi informato. Personalmente ritengo che non sia importante se Grillo sia o meno un blogger, forse è più importante che ci sia qualcuno come lui che ogni tanto fa delle domande scomode. Sempre personalmente vorrei più persone come Grillo che pongono problemi e altri che li risolvono. Quanto a Gilioli, forse, avrei scelto un’altra indagine: Grillo non è un fenomeno da studiare, sono piu da studiare quelli che votiamo noi!
def
In effetti, ormai io non considero il blog di beppe grillo un blog vero e proprio, se non per il nome, ma un semplice spazio di informazione personale e in parte di sfogo, ma anche di confronto con persone di tutti i tipi.. questo perchè nel blog di beppe grillo, nn ci sono esclusivamente quelli che sono esclusivamente di una certa ideologia, bensì c’è un miscuglio enorme, a dir poco sensazionale. Questo è sicuramente un suo aspetto positivo…
Gennaro Carotenuto
ummh… almeno due obiezioni da me che non sono un difensore di Grilo, anzi… :
1) Ha paura del confronto. E allora? Berlusconi dialoga? Se andò la prima volta in un programma televisivo dopo il 13-2 delle amministrative 2005! Chi può davvero dialogare con Veltroni? A stento Ratzinger e lo bacchetta col righello. Perché Grillo non dovrebbe usare i media? Tutti noi, che si abbia un blog o si diriga il TG1, usiamo i media. Perché Grillo no?
2) Alcune domande di Gilioli sono ipocrite. Esistono i giornalisti precari a 5 Euro al pezzo ma esiste anche la casta mediatica, che è quella che ha lo straordinario potere di decidere l’agenda setting di questo paese (e di tutti gli altri) avendo un potere enorme senza essere stata eletta da nessuno se non dai propri referenti economici e politici.
E se vuoi decidere quell’agenda (e magari parlare dei morti sul lavoro) devi far parte della casta. E per far parte della casta devi essere come loro.
3) I blogger (me compreso) ce l’hanno tanto con Grillo perché ha più link di loro. 😉
ciro pellegrino
La questione è che la democrazia è faticosa.
Lo ammiro perché tanti temi che tratta sono effettivamente emarginati dai media cosiddetti mainstream. Detto ciò, cazzarola, s’è costruito una immagine che manco il Sai Baba.
Una risata seppellirà il mondo, non un vaffanculo: è ora che qualcuno glielo dica.
noname
Qualche tempo fa dissi:
se i blog sono conversazioni, quello di Beppe Grillo non è un blog.
ok SE i blog sono conversazioni. Ma seguendo la definizione di blog su google:
http://www.google.it/search?hl=it&rlz=1T4DAIT_itIT249IT249&defl=it&q=define:Blog&sa=X&oi=glossary_definition&ct=title
non mi sembra che Grillo abbia abusato del termine in se stesso, ma forse dell’accessione che voi date al termine.
Il resto sono solo chiacchiere
Samuele
Sai meglio di me che la definizione di Blog è ancora molto controversa. Nemmeno uittengestein segue le conversazione; lui addirittura non ha nemmeno i commenti.
E non riesco a capire dov’è il problema? Se lui anzichè blog usasse la parola sito cambierebbe qualcosa? Direi di no.
Il post di Gilioli fa comodo ma non fa testo. Beppe Grillo parla male dei giornalisti, i giornalisti replicano parlando male di Beppe Grillo. Gilioli è un giornalista quindi il sue è un post tremendamente di parte. E come tale da non considerare!
Maurizio Benzi
Stefano, mi pare interessante la questione “se i blog sono conversazioni”.
Io trovo che questo sia solo uno degli aspetti da prendere in considerazione. E oltretutto non ritengo che le conversazioni debbano obbligatoriamente avvenire tra l’autore del blog il resto dei blogger. In particolare quando lo stesso non nasce dalla Rete e considera come suoi principali interlocutori persone che sulla Rete (ancora) non ci sono.
Definendo gli attributi di un blog, Seth Godin sosteneva che si caratterizzano per:
– Sincerità
– Urgenza
– Puntualità
– Densità di contenuti
– Dibattiuto
– Utilità
Se tra i 112.8 millioni di blog quello di Grillo in 3 anni è diventato (e rimane) tra i primi 10, vuol dire che non è sufficiente limitarsi a definirlo populista e chiudere lì la discussione.
Penso che chi come noi abbia l’interesse e la passione di analizzare Internet ed i fenomeni che ne fanno parte debba allontanarsi dai memi della blogocasta (http://www.e-conomy.it/blog/articolo.asp?articolo=139) e partire da presupposti più oggettivi.
Ciao,
Maurizio
Ps: sugli elementi che caratterizzano cosa sia un blog ne avevamo parlato tempo fa qua:
http://www.e-conomy.it/blog/articolo.asp?articolo=26
Stefano Epifani
@Lorenzo Baraldo
Caro Lorenzo, hai senz’altro ragione, ma io qui parlo proprio di tematiche connesse alla blogosfera, e mi sembra che il tema sia rilevante, soprattutto perchè solleva l’annosa e mai risolta questione del “cosa è un blog”. Per me Grillo è un pretesto…
Stefano Epifani
@Def
anche con te concordo. Senz’altro Grillo promuove molti messaggi positivi, ma quello che mi interessa è capire se lo faccia o meno attraverso un blog… Il motivo? Semplice: nel mio lavoro di ricerca mi occupo di blog, e determinarme i modelli semantici è importante! 🙂
Stefano Epifani
@ciro pellegrino
PAROLE SANTE..
Stefano Epifani
@Samuele
Samuele, so bene che la definizione di blog è ancora controversa, e sono d’accordo con te quando ti riferisci a wittgenstein. Il mio punto di vista, però, è diverso. Quello che mi interessa è identificare quell’elemento che rende i blog qualcosa di nuovo, unico ed importante. Se i blog fossero semplici “siti” non staremmo qui a parlarne. Rappresentano un nuovo modo, invece, di costruire conoscenza. In questo senso è utile identificare cosa “fa” un blog. e a mio giudizio ciò che fa è supportare lo sviluppo di conoscenza. Certo, la mia vuole essere in parte una provocazione, ma non esagero più di tanto quando dico che grillo del blog usa la semantica, ma non sfrutta la vera potenza, che è la blogosfera…
Stefano Epifani
@Maurizio Benzi
Caro Maurizio, qui dobbiamo distinguere – a mio giudizio – il problema in due: Grillo e il suo blog. E da ciò derivare un terzo elemento, che è l’uso che fa Grillo del Blog.
Per quanto riguarda i blog, posso anche essere d’accordo con te quando dici che non è detto che il blog sia una conversazione, ma personalmente ritengo che questo sia il suo valore assolutamente più rilevante. Che differenza c’è tra un blog e un sito? Di più: che differenza c’è tra un blog ed un sito composto da un’unica, lunghissima pagina? la differenza – secondo me – sta nel fatto che il blog non può vivere senza la blogosfera. è un elemento atomico che esiste in quanto collegato – come un neurone con le sue sinapsi – ad altri blog. Ad un “Sistema”. Certo, lo “strumento tecnico” alla base del blog può essere utilizzato anche senza riferimenti a tutto ciò, ma allora il suo valore aggiunto penso sia marginale…
Per quanto riguarda Grillo, potremmo discutere per ore sulla sua sincerità, sui suoi contenuti, sull’utilità e sul dibattito, senza mai arrivare ad una posizione definita. mi limito a rilevare come – per quelle volte che ho avuto modo di vederlo (in uno spettacolo ed in aula) – non mi ha dato l’impressione di uno che fosse interessato a dialogare, ma di uno che fosse piuttosto interessato a trasferire un suo messaggio, alla faccia del dialogo. Un esempio: Ricordi ilc aso Italia.it? In quei giorni son stato trascinato ad un suo spettacolo. ne ha parlato per quasi un quarto d’ora, ma senza MAI citare alcuna iniziativa on-line, pur utilizzandone i contenuti. Questo, non mi sembra molto vicino alla cultura della condivisione propria della blogosfera…
Per quanto riguarda la derivazione di grillo + blog, mi sembra una conseguenza! 🙂
Hamlet
Chi ha detto che Grillo non offre visibilità agli altri?
Guardate qui, c’è il boom di visite di uno che ha visto il suo video citato da video, ovviamente se uno non ha contenuti molto buoni, il boom finisce:
http://s1.shinystat.com/cgi-bin/shinystatv.cgi?USER=altrifatti&L=0&LANG=0&TIPO=0
Stefano F.
Tutto vero, Grillo non dialoga…
Ma il problema rimane: perchè i blogger ce l’hanno con LUI?
Dice bene .mau., il non rispondere ai commenti non è esclusiva di Grillo. Mastella ad esempio su questo è maestro. 🙂 E in ogni caso, molti di quelli che hanno aperto un blog “perchè di moda” non lo fanno…
Grillo ha adottato solo la piattaforma tecnologica, non certo l’approccio comunicativo. Ma sono gli altri che lo chiamano “blogger” !
Le critiche dovrebbero allora indirizzarsi, più correttamente, su quanti (mass media in primis) identificano Grillo come un blogger.
Invece così, il sospetto che ci sia una certa invidia verso il numero dei suoi contatti è legittima…
LORENZO T
AD AGATI con ritardo.
“Il popolo è bue. Con o senza i blog. (e se poi il blog è non blog…)”
Vorrei ricordarle, le piaccia o no, che anche lei è parte del popolo.Il blog di grillo magari non sarà un blog, ma non è nemmeno un aberrazione.
Poi vorrei ricordarle che deve stare molto attento/a a sostenere cose del tipo…
“Se si colpisce vilmente il ventre della folla, ci si può attendere solo una dilagante scarica di cacca.”…perchè vede, lei diventa parte di una folla nel momento in cui si trova a condividere spazio e tempo con almeno altre due persone. Quindi è stato colpito anche il suo di ventre nel leggere e partecipare a questo o chissà quali altri blog. Ergo questa affermazione è CACCA!(sempre secondo le SUE teorie).
Inoltre VORREI RICORDARLE che la CULTURA NON è DEI POCHI ma del GENERE UMANO TUTTO (e forse non solo) che la accresce e vi contribuisce in ogni istante della sua vita. Che sia un fatto culturale il “blog” di Grillo c’è poco da discutere.
In fine se le provocazione è che cosa si definisce per blog, secondo me il forum di Grillo non è un blog, ma almeno contribuisce alla partecipazione di quell’unco “grande popolo” che si chiama “GENERE UMANO” .E la libertà è anche partecipazione. Mi sbaglio?