L’ipotesi che BlogBabel riapra i battenti serpeggia nella blogosfera italica da qualche giorno. E d’altro canto se il dubbio c’è nella scelta dei tempi, non credo vi sia nel fatto in sè, ossia in una più o meno prossima riapertura del servizio.
Mi è capitato in questi giorni di parlarne con alcuni amici più o meno attenti ai fatti della blogopalla italiota e mi sono un po’ stupito nel constatare in quasi tutti (me compreso) la stessa reazione, riassumibile nell’espressione “è finita la pace“.
Al di là dei motivi che hanno portato alla chiusura del servizio offerto da Ludo e compagnia, per i quali mi sento di sposare più o meno parola per parola l’utile analisi di Luca Carlucci, quello che è interessante notare sono le reazioni alla chiusura del portale. E non faccio riferimento alle infinite discussioni ed ai post sprizzanti astio dell’una e dell’altra parte (rispettivamente suppoter e detrattori del servizio). Mi riferisco invece agli effetti della sua chiusura sulla struttura della blogosfera e delle sue dinamiche.
Effetti che possono essere riassunti in almeno due fenomeni:
- il primo fenomeno è quello di una appartente “disgregazione” delle discussioni, dovuta probabilmente all’indisponibilità del memetracker implementato da BlogBabel (vero elemento di una qualche utilità effettiva, a mio giudizio). L’assenza di uno strumento che focalizzasse l’attenzione si questo o quel tema si è fatta sentire, in una blogosfera che è molto meno vittima di meme e catene di quanto non lo fosse in precedenza, ma che per lo stesso motivo ha probabilmente qualche difficoltà in più a concentrarsi “in massa” su un determinato tema.
Da notare che ho usato il termine “focalizzare” e non la parola “rilevare“, in quanto sono fermamente convinto che – seguendo il teorema di Thomas – l’identificazione di un meme potenziale da parte di Blogbabel contribuisse in maniera decisiva a farlo diventare un meme in atto. Ossia, per raggiungere la home di BlogBabel molti blogger avevano preso l’abitudine di accodarsi alle conversazioni segnalate da BlogBabel, che in tal senso era divenuta in grado di concentrare l’attenzione su un argomento piuttosto che su un altro. - il secondo fenomeno, parzialmente discendente dal primo, è quello relativo ad un vero e proprio rilassamento del ritmo di pubblicazione dei post da parte dei diversi blogger. Non intendo con questo dire che ora si pubblichi di meno, quanto piuttosto che si pubblica in relazione alla propria voglia, e non alla posizione in classifica. Con BlogBabel tutti i blog (o – meglio – tutti i blog con velleità “classifistiche”) avevano imparato a respirare all’unisono, al ritmo imposto dall’esigenza di mantenere le posizioni. Oggi questo fenomeno è venuto meno, ed i blogger hanno riscoperto la bellezza di respirare secondo i propri ritmi.
Il combinato disposto dei due fenomeni – oltretutto – ha fatto si che BlogBabel fosse nel contempo strumento di misura (ammesso che vi fosse chiarezza sul significato delle misure) e influenzatore attivo di discussioni. Discussioni che contribuivano poi – rilevate da BlogBabel stessa – a determinare i risultati delle misurazioni (sempre di BlogBabel).
Ma tutto questo è passato. Vedremo che succederà nel futuro. E voi, che ne pensate?
Sul primo fenomeno sono d’accordo: BlogBabel come memetracker era un ottimo strumento (nonostante gli ultimi discutibili filtri che per bloccare calici ed alberelli avevano finito per ignorare anche discussioni “buone”) e si è notata una disgregazione o comunque una maggiore difficoltà a seguire le discussioni.
Relativamente al secondo fenomeno, invece, credo che non abbia nulla a che vedere con la chiusura (temporanea) di BlogBabel. Ed anzi, chi sa bene che la classifica continua ad esistere e ad essere aggiornata in attesa della sua riapertura, ha approfittato della ghiotta occasione per portare avanti indisturbato i propri “piani diabolici” per la conquista della top ten. Che poi io non riesca a capire come certe cose possano far sentire realizzati alcuni blogger, beh, quello è un altro discorso. 😉
Io a dire il vero non penso nulla.
La cancellazione di BlogBabel mi ha dato come unico effetto il fatto che non so in che posto sono in classifica, e mi ha fatto perdere il divertimento di verificare sperimentalmente il mio andamento a dente di sega (scendevo regolarmente in classifica fino a che non la taravano in maniera diversa e allora improvvisamente risalivo di colpo)
D’altra parte, il mio blog è sempre andato avanti per la sua strada, se uno cerca memi è inutile che perda tempo da me…
non essendo il mio blog “fattore da classifica”, potrei anche permettermi di non essere interessato.
ma.
il meme-tracker potrebbe tornare, magari in un’altra incarnazione senza classifica. magari migliorato con filtri più efficienti che tengano fuori le bambinate.
poi, secondo me, il link-tracker di BlogBabel funzionava meglio di quello di Technorati: è un peccato che il progetto sia stato fermato a causa di persone non abbastanza mature per gestire le critiche.
@Maxime
e io invece non sono d’accordo sul tuo non essere d’accordo! 🙂 …Mi spiego meglio: la corsa non è alla Top10 ma alla Top100 o alla Top1000, e c’è un vagone di gente che si è “rilassata” perchè non si vede più come una posizione in classifica. O, nella migliore delle ipotesi, che non interrompe la cena a metà per vedere come è messa su BB (mi è capitato di vederlo, giuro!!)
@.mau.
La tua opinione è significativa anche quando non pensi! 🙂
@Davide
concordo sull’utilità del meme-tracker. dubito elimineranno le classifiche. Concordo sul tema della maturità. 🙂
Penso che non ho mai postato così tanto da quando non c’è più BlogBabel…
Direi che hai detto tutto giusto, ma direi anche che non hai detto niente di nuovo e niente di trascendentale.
@samuele
non intendevo dire cose nuove, ma riflettere. Quanto al “trascendentale”, che c’entra?
E invece è proprio vero. E’ finita la pace e si ricomincerà a sbaruffare su tutto. Peccato.
In questo periodo ho assistito, e partecipato, a diverse “conversazioni”, IMHO, il vero valore della blogopalla. Ora si tornerà a cazzeggiare sul nulla.
Peccato.
@gigicogo
infatti non sono del tutto convinto che lo “sfilacciamento” delle conversazioni le abbia danneggiate più di tanto…
La mia esperienza con Blogbabel è un po’…come dire, atipica? Io ero in classifica. Mi dicono nei primi 100, di sicuro nel primi 200 (con il mio vecchio indirizzo, ilmondodigalatea). Non prendete il “mi dicono” come un tocco di snobistico disinteresse: non lo sapevo davvero, informaticamente parlando sono imbranatissima. Mi ero iscritta, o meglio, mi aveva iscritto un amico, ma poi mi sono sempre dimenticata di controllare la posizione, anche perchè non capivo come entrare nel sito, nè, di preciso, a cosa servisse. Ho sempre pubblicato molto, e continuo a pubblicare sul mio nuovo indirizzo blog: non perchè voglio tenere il ritmo, ma perchè il blog è il mio sfogo, se mi leggono meglio. Mi sembra che il problema, a questo punto, non sia Blogbabel, ma come viene vissuta. Se c’è gente ossessionata dalla classifica e dagli accessi, saranno ossessionati da qualsiasi tipo di classifica, si chiami Blogbabel o Vattelappescaweb. 😀
PS: Ero presente a Venezia, al seminario di Ibridamenti, e ho seguito il tuo intervento con attenzione… mi fa piacere averti ritrovato sul web, professore. Mo mi segno l’indirizzo. Galatea.
Stefano, si può mica fare una raccolta di firme perché restino chiusi ancora un pò?
Si stava appunto così bene… senza 😉
(mad)
arieccoci. io non partecipo molto ai memi di massa e nemmeno me ne curo tanto, e in effetti a me BB non manca per niente.
wikio ora ha una classifica, ma non aggiornata quotidianamente, il che rende la competizione molto meno incattivita e inconcludente. a me pare che si stia meglio, in sostanza.
ciao
@Stefano:
trascendentale: che ha carattere di eccezionalità.
Praticamente niente di eccezionale.
Ci farò un post comunque… 😉
P.S. L’altra volta ho dovuto usare tre tentativi per superare l’antispam. Certe operazioni sono davvero complesse…
Mi convinco sempre di più che costringere i blog dentro le maglie delle discussioni incatenate sia assolutamente controproducente.
Meno che mai concepisco il recinto delle classifiche.
Per me le vere dinamiche dei blog non sono rintracciabili nei numeri, ma negli scambi di idee e nelle conversazioni che ogni post può imprevedibilmente far scaturire.
La qualità delle conversazioni fa la qualità del blog.
🙂
Arrivo solo ora. (cioè avevo letto il post ma non avevo ancora commentato).
Tutto sommato senza BB si sta bene. Senza classifica intendo. Un po’ meno senza meme-tracker. Ma in realtà la home di BB ti rimandava ai Tumblr più tumblrati del momento, diciamocelo. Le conversazioni non stavano certo là. Anzi si faceva la corsa a linkare e parlare degli stessi argomenti per finire nella home di BB tra i link linkanti quesgli argomenti (80% abbondante una qualche cosa tumblrata).
Le conversazioni della blogosfera appaiono molto più interessanti invece. Perchè richiedono finalmente una partecipazione FISICA per trovarle e seguirle. Le conversazioni partono da un post, continuano su Twitter, vengono tumblrate molto meno di prima, si sviluppano nei commenti o in nuovi post che nascono a valle dei commenti. Una blogosfera un po’ retrò forse. Ma una blogosfera funzionale alle conversazioni, meno falsate dai giochi di link.
Ora, il bello quale è stato in tutto ciò.
La libertà. La libertà anche di voler fare uno di quei meme “passo la palla a tizio caio sempronio, link, link link…”
Oppure di fare i post post-barcamp con la libertà di inserire “c’erano tizio caio semproonio, link link link…” senza aver paura di incorrere in una qualche penalizzazione dell’algoritmo che poi non ti fa salire in classifica.
Per quanto mi riguarda, la libertà di scrivere, dire, fare, conversare.
Il memetracker è facilmente sostituibile da tutto ciò che ha un feed e leggibile via feed reader alla fine.
Per sapere chi ci nomina, linka, parla bene o male di noi non c’è tutto questo bisongo di BB
ci sono altri modi e passano tutti via mail o via feed. Un giorno mi riprometto di fare un post alla Robin Good in cui vi spiego come si fa.
Ecco il mio commento, stè, come avevo promesso
Grazie per il Teorema di Thomas… finalmente ho dato un nome ad un fenomeno che conoscevo ma non sapevo come chiamare.
Al di là delle note personali, credo sia importante che i bloggers prendano coscienza della fenomenologia che snoccioli in questo post. Se non per continuare a prendere la loro attività di raccontarsi in modo rilassato come fatto senza Blogbabel (e quindi risparmiarsi stress), almeno per non farmi più trovare in giro gente che invoca le statistiche come strumento ufficiale di misura della popolarità e quindi delle esigenze markettare che ruotano oramai intorno alla blogosfera… che e’ una cazzata madornale 🙂
Spero che non riapra mai, o perlomeno che non riapra la classifica. Ad ogni modo, BlogBabel faceva in modo che tutti tirassero fuori il peggio di sé.
Hai centrato i due punti Stefano. 😉
Primo Punto:
Io peraltro propendo per l’idea che qualunque memetracker non abbia altro risultato se non quello dell’enfatizzazione della media. Basta guardare qualunque mass media.
Il memetracker di BB purtroppo non è riuscito a superare lo stesso scoglio: i memi evidenziati erano spesso pettegolezzi o i soliti rant populisti e poco altro. Insomma, gli stessi che fanno clickare un paio di titoli gossip su Corriere o Repubblica.
Secondo Punto:
Ho sentito la cosa anche se mi ha toccato poco. Il senso è che è sicuramente vero, ma avveniva all’interno di una blogosfera che seguo solo marginalmente (si, la stessa blogosfera evidenziata da quella classifica).
Il mio punto è semplice: o il tool nonostante i difetti ha un reale vantaggio (come TechMeme per intenderci) oppure non lo seguo. Preferisco invece guardare il comportamento delle persone intorno ad esso (quindi: sociale e psicologico), che è sicuramente più ricco, vivo ed interessante del contenuto stretto che veicola.
Poi, se qualcuno preferisce farsi influenzare, al punto di percepire che la sua libertà è stata limitata anche solo con l’esistenza di un memetracker (perché BB si e altri no, tra parentesi?), è un problema suo.
Come ripeto sempre: uno strumento è uno strumento. Siamo poi noi che scegliamo come usarlo.
In ogni caso, Ludo ha fatto un ottimo lavoro – anche se ha bisogno di un buon PR 😉 – e sarebbe un peccato se andasse perduto. Quindi, visto che male che vada mi da materiale in più di studio, ben venga BB. 😉