Su L’Espresso della scorsa settimana, nella rubrica Non Solo Cyber, ho parlato di SideWiki. Come di consueto, pubblico l’articolo qui di seguito, per le vostre considerazioni. Buona lettura!

Una lavagna affissa di fianco all’ingresso principale di un’azienda. Una lavagna ove chiunque sia dotato del giusto gessetto può scrivere, ma dalla quale soltanto il suo padrone può cancellare ciò che viene scritto. E il padrone di questa lavagna è anche il titolare di una rete di lavagne che possono essere affisse potenzialmente affianco all’ingresso di qualsiasi azienda, università, organizzazione, casa privata. E delle quali tutti gli utenti della rete possono leggere i contenuti, indossando gli occhiali giusti.
Questo è – in sintesi – SideWiki, uno degli ultimi nati di casa Google. Fuor di metafora un sistema che consente, con la semplice installazione di un programma gratuito, di scrivere e leggere ciò che scrivono gli altri utenti in un’area di testo che viene visualizzata nello schermo del browser di fianco ad una qualsiasi pagina web.
Di per sé l’idea non è del tutto nuova – altre aziende in passato avevano sviluppato applicazioni simili. Ma non è la prima volta che BigG recepisce una buona idea facendola sua. Ciò che lascia ritenere che SideWiki sia destinato ad avere una grande diffusione sul Web è il fatto che per utilizzarlo sia sufficiente aggiornare la ToolBar di Google,  presente già nei browser di milioni di utenti.
Difficile immaginare il reale impatto di uno strumento simile. Clienti insoddisfatti che parlano dei prodotti di un’azienda proprio sull’home page dell’azienda stessa, lettori dei giornali che commentano gli articoli senza alcun controllo possibile da parte degli editori, studenti infuriati che descrivono le loro disavventure sul sito internet dell’università, o direttamente  sulle pagine del blog del docente di turno. Ma anche realtà che sfruttano quello che rischia di diventare un canale per una nuova forma di spam, con aziende che promuovono i loro prodotti direttamente dalle pagine dei siti della concorrenza. O cittadini che esprimono le proprie opinioni direttamente sui siti della pubblica amministrazione o dei personaggi politici senza che questi possano effettuare alcun tipo di censura (altro che faccine…). E solo Google in grado di agire su questa immensa mole di contenuti. Ancora più difficile prevedere come si comporteranno le aziende e le organizzazioni pubbliche e private, quanto impiegheranno a rendersi conto di quello che sta succedendo, il numero di cause legali che questo sistema  genererà.
SikeWiki aggiunge uno “strato” interattivo al web indipendente dalla volontà dei titolari di un sito internet. Una grande possibilità per gli utenti, ma anche un nuovo livello di responsabilità per gli attori coinvolti.