Ieri in molte città italiane diversi musei (non tutti, in verità) hanno chiuso i battenti in uno sciopero di protesta contro i tagli alla Cultura. Dubito che siano stati in molti ad accorgersene, ed è significativo come sui giornali di oggi la protesta praticamente non compaia.
Una mossa non proprio furba, a parer mio. Non certo per la sostanza delle cose, ma per la forma. In un Paese come l’Italia, in cui il ruolo del Sistema Cultura è di per sè marginale, chiudere i musei non è altro che un ulteriore incentivo ad andarsene al Cinema, o al Centro Commerciale. Cosa volevano dimostrare, i promotori dell’iniziativa? L’inutilità dei Musei? Rischiano di esserci riusciti.
Ma perchè, invece, non pensare ad uno sciopero bianco (in realtà Federcultura pare l’avesse proposto)? Perchè non pensare di dimostrare ai cittadini – per un giorno – cosa vorrebbe dire un sistema di promozione della Cultura realmente efficiente, con spazi aperti, con facilitazioni all’accesso, con manifestazioni realmente costruttive?
Perchè non far vedere ai cittadini come funzionano le Istituzioni Culturali dove lo Stato le promuove realmente (penso a Germania o Inghilterra, per esempio). Tutto sommato è molto più comodo chiudere per un giorno, disincentivando alla cultura anche i sempre meno interessati. D’altro canto ancora il tempo è buono per una scampagnata…
In Italia le cose si fanno così. Evviva il diritto allo sciopero. Evviva la stupidità.
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