Giorni fa Alessandro Gilioli mi ha chiesto se mi avrebbe fatto piacere aprire un blog nell’area dedicata ai collaboratori dell’Espresso. Lì per lì, preso da TechEconomy ed altre cose, non me la son sentita di accettare. Tuttavia poche ore sono bastate per rendermi conto che – con il mio amico Ernesto – avremmo avuto bisogno di una nuova “casa virtuale” per parlare di alcuni argomenti a noi cari. Una casa non solo per specialisti, più generalista di TechEconomy o dei nostri blog. Quale casa migliore di quella dell’Espresso, e quale proposta migliore di quella di Alessandro?
Ecco quindi nascere TheNextGov: un blog in cui io ed Ernesto, con il quale ho da tempo la fortuna di condividere numerose vicende professionali e di vita, rifletteremo assieme ai lettori sui temi dell’amministrazione digitale, della governance e, in sintesi, del se e del come le tecnologie possano contribuire a farci diventare cittadini migliori.
Una breve introduzione al nostro progetto è nel post di presentazione. Qui invece voglio soffermarmi sul perchè del nome: TheNextGov.
- TheNextGov come auspicio. Perché vogliamo guardare avanti, oltre la crisi ed oltre il contingente, per poter sviluppare una riflessione che vada al di là delle mode del momento ed affronti i reali temi che sono destinati a cambiare il nostro modo di vivere la democrazia e partecipare alla gestione della cosa pubblica.
- TheNextGov come provocazione. Perché, prima o poi, vorremmo arrivarci. Rimandare a “dopo” è uno sport sin troppo diffuso quando si parla di Pubblica Amministrazione, processi democratici, governo e gestione della cosa pubblica. Con il risultato che il prossimo governo, o la prossima governance, sono quelle cose delle quali si può parlare – e parlare soltanto – perchè tanto non arrivano mai.
- TheNextGov, devo ammetterlo, come richiamo ed ammiccamento un po’ “geek” ad un sito ormai “storico”: The Next Web. Perchè alla fine la nostra natura geek (o nerd, più probabilmente) in qualche modo doveva venire fuori!
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