Un paio di mesi fa nell’Università dove insegno ho moderato una conferenza alla quale ha partecipato il responsabile del personale di Procter & Gambe. Una persona dall’entusiasmo contagioso, che ha motivato i ragazzi presenti in sala trasmettendo una passione viva per il suo lavoro. Che consiste, peraltro, anche nell’andare in giro per le Università d’Italia a “raccontare” la sua azienda, con l’obiettivo di “catturare” i migliori talenti.
Un paio di settimane fa una mia tesista (brillante, ottima media, grande motivazione) impegnata su una tesi avente come argomento l’e-recruiting, mi ha chiesto qualche riferimento di figure aziendali da intervistare per la sua tesi. Le ho dato – tra gli altri – la mail ed il numero dell’ufficio (il fisso, beninteso, quello che danno anche al centralino, per intenderci), della persona che in P&G si occupa dell’argomento.
Inutile dire che la persona in questione si è negata alle mail ed alle telefonate della mia studentessa. Sin qui tutto normale, capita spesso che i responsabili delle aziende ignorino le richieste di studenti e laureandi. Ma questa è l’e-mail che ho ricevuto, e rispetto alla quale sono rimasto realmente perplesso (giuro, in tanti anni di insegnamento non mi era mai capitato!):
Gent.mo Prof. Epifani,
vede sotto l’e-mail che ho ricevuto da una sua studentessa. Posso capire come mai le ha dato il mio recapito diretto senza preventivamente avvisarmi?
Grazie
Xxxx Yyyy
Ora mi chiedo: quale delle due facce è quella della vera P&G?
Ma soprattutto: quanto dell’appassionato lavoro di ricerca dei talenti del responsabile del personale è inficiato dall’operato della sua collega?
Meditate talenti… meditate…
technorati tags: P&G, Procter & Gamble, e-recruiting, Università, Talenti
Caro Stefano,
Davvero una caduta di stile non indifferente quella della persona in oggetto. Sembrerebbe – uso il condizionale – che mentre le conferenze facciano parte del suo lavoro e della promozione in termini di immagine aziendale che ne deriva la realtà dietro alla facciata proposta sia davvero diversa. Peccato.
Colgo l’occasione per segnalarti che vorrei – sperando possa essere reciproco – coinvolgerti in una discussione che ho aperto giovedì [ http://www.marketingblog.it/return-on-influence/social-media/users-media/consumer-media/new-media/influenzare-gli-influenzatori/opinion-leaders/engagement/roi–roi-from-return-to-investment-shifting-to-return-on-influence.htm%5D. Scusa ma siccome secondo Technorati non scrivo da oltre 400 giorni magari ti era sfuggita.
Un abbraccio.
Pier Luca Santoro
se anche la mail la si trova sul sito come per il numero del centralino, o è chiaro che è una mail aziendale nomecognome@nomeazienda.com secondo me puoi rispondere tranquillamente che non hai diffuso nulla che non si trovi già pubblico e magari su google no? la corsista nome e cognome lo sapeva dopotutto….
@pierluca
L’idea, infatti, è proprio quella di un’azienda a due velocità… peccato…
Quanto al tema del ROI, in realtà lo ho visto, e mi son tremate le vene ai polsi per la complessità del fenomeno… appena smettono di tremare scrivo! 😉
@Catepol
Il vero problema non è tanto se io abbia fatto o meno qualcosa di male, ma lo iato enorme tra l’atteggiamento del Responsabile RU in pubblico (che continuo a ritenere sincero, oltretutto) e quello – in privato – della tipa che mi ha mandato la mail.. alla quale non ho risposto e neanche risponderò (o meglio, ho risposto qui pubblicamente…). La sostanza è che le aziende sono fatte comunque di persone, e a volte si incappa nelle persone sbagliate.
infatti tu non hai fatto niente di male
l’abisso di personalità che c’è tra i due volti pubblici della persona è notevole…
– brillante in pubblico nel presentare il suo ruolo importante e la sua importante azienda (da brava commerciale)
– legata a gerarchie old stile per cui il suo ruolo importante è untouchable, quindi per arrivare a lei bisogna salire tutti i gradini, farsi passare di segretaria in segretaria e attendere che faccia il favore di dar retta…(da brava dirigente che mantiene i segreti aziendali)
Che ne dici? Sbaglio a descriverla così?
@Catepol
Scusami, devo essermi spiegato male: SONO DUE PERSONE DIVERSE! (fisicamente diverse voglio dire: uno – il responsabile – è uomo, l’altra è donna)
🙂
ho pure riletto il post e non avevo capito sorry
per farmi perdonare il misunderstanding
Contribuisco al post con una riflessione: alcune società multinazionali motivano il proprio personale ad intervenire nelle fasi di recruitment, favorendo le segnalazioni di nominativi che giudicano “all’altezza”, cioè idonei per particolare ruoli, anche di responsabilità.
Spesso queste segnalazioni favoriscono gli uffici del personale, semplificando le delicate fasi di assessment-profile: infatti una candidatura espressa da una persona che già appartiene ad un’organizzazione potrebbe velocizzare la ricerca, ed offrire altre informazioni utili per completare il processo di selezione.
Nella questione specifica, non si é trattato di una segnalazione, ma semplicemente di una richiesta di collaborazione “per favorire” il lavoro di una tesista. Non si capisce lo stupore (fastidio…?) del dirigente, responsabile di una funzione certamente importante in una realtà industriale leader nel mondo.
Trovo singolare il comportamento del/la responsabile della P&G.
In questo senso volevo dare rassicurazioni ai ragazzi che stanno affrontando la tesi.
Io ho appena concluso una tesi sul pay-per-click e, data la difficoltà di reperire info e dati autorevoli, mi sono spesso trovato a contattare aziende richiedendo materiale, informazioni, ecc. senza indicazioni di prof. o ‘raccomandazioni’.
Ho notato una grandissima disponibilità nei miei confronti che non mi sarei mai aspettato, forse stimolata dal fatto che le persone con le quali mi sono ‘interfacciato’ hanno tutte una laurea e hanno preparato una tesi incontrato le mie stesse difficoltà.
Tutto questo per dire che c’è una sorta di solidarietà per i poveri tesisti…
Il caso di P&G è solo un caso isolato! POTERE AI TESISTI! 🙂
Interesting…
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Sorry 🙁
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Caro Professore!!! questa è l’Italia….
solo per avviso.fino a quando continuerete a publicizzare vostri prodotti attraverso reti mediaset,noi di fb li boicotteremo,intanto rappresento e scrivo a nome del mio gruppo di oltre 2600 persone.invierelo lista di tutte le aziende da boicottare