Qualche giorno fa, sostenendo che non esiste una blogosfera, ma ne esistono molte e parallele, ho citato a titolo d’esempio MySpace.
Nei commenti al post, Nicola mi dice “ma chi ha la voglia di andare a farsi un giro in MySpace, che è una sfera completamente diversa e che contraddice molte delle cose che noi diano per assodate“, e Lizzy rincara la dose, esprimendo un giudizio netto e lapidario: “A conti fatti il Myspace è inutile“.
Al di là delle mie opinioni personali, che coincidono sostanzialmente con quelle di Nicola e di Lizzy, penso però che una considerazione sia d’obbligo…
MySpace viaggia sui cento milioni di utenti. Cento milioni di utenti che si muovono in uno spazio che – per chiunque si occupi di usabilità – definire aberrante è dir poco. Ma l’usabilità, evidentemente, è un concetto relativo. Loro infatti, in quello spazio, ci sguazzano allegri, muovendosi agevolmente in un universo che per chiunque non lo conosca assume contorni indefiniti ed inquetanti.
Milioni e milioni di giovani e giovanissimi che – abituandosi ai modelli di navigazione di MySpace e degli spazi personali che lo affollano – stanno interiorizzando delle euristiche assolutamente diverse da quelle alle quali siamo abituati. Quanto sono compatibili i nostri modelli con i loro?
Mi vengono in mente i nostri genitori, che ci guardano perplessi ed un po’ smarriti mentre navighiamo nel web. Mi immagino io tra qualche anno, mentre guardo perplesso ed un po’ smarrito un figlio che naviga in una rete della quale non capisco più i modelli.
A meno che non mi metta a studiarli da subito…
ma credi davvero che studiare quei modelli porti a qualcosa di buono?
E’ sempre la stessa storia: quando ci sono materie da studiare quelle che piacciono di meno sono sempre le stesse che la moltitudine (…e non sempre uso questa parola dandole un senso vagamente dispregiativo) ritiene più importanti. Sappiti (ti piace, eh?) sostenuto moralmente!
Miiiiiinchia… ma allora vuol dire che stiamo invecchiando 😮
Nonniiiii 😀
Cmq è probabile che quei 100 milioni (reali, attivi, etc?) trovino in MySpace qualcosa (contenuti, amici, altro) talmente desiderabile da far passare in secondo piano l’architettura barocca e francamente un po’ s…..a delle pagine.
Magari son solo persone tanto sole che cercano compagnia. 🙂
@Luca
non so se portano a qualcosa di buono (personalmente ne dubito).. senz’altro però da qualche parte porteranno gli utenti che usano il servizio.. e penso che sia utile almeno comprendere dove…
@chiccodisale
grazie del supporto morale! chi mi fa compagnia?
@Nicola
…eh si… mi sa…
E’ un problema di gradino d’ingresso e effetto rete (filtering down)… quando far parte di una comunità on-line necessitava di andare all’università e/o usare un emulatore terminale, per partecipare si doveva avere una preparazione elevata e spesso anche un portafogli adeguato. In più le possibilità sociali erano mooooolto limitate: solo poco testo e pochissime foto, del video neanche a parlarne; e la comunicazione procedeva con tempi pachidermici.
MySpace permette di fare la stessa cosa (interazioni sociali) facendo 4 click… al paro dei blog… però MySpace è un’entità monolitica (metafora Star Trek: i Borg), i bloggers sono una entità frattale (metafora Star Trek: umanità)…
Teoricamente vincono i blog 10 a 1 e l’unica variabile è il tempo; praticamente dipende da quanto sono forti le interazioni sociali che i due strumenti rilevano. Da considerare che all’interno di MySpace le interazioni sociali sono fortemente facilitate dallo strumento (che è fatto appositamente facile, e per rafforzarle all’interno e scoraggiarle all’esterno), e c’è un lavoro costante e poderoso tutto orientato ad aumentare questa facilità… invece fuori da MySpace è una cosa spontanea e resa un pochino più complicata dall’uso di strumenti leggermente diversi tra di loro…
I barcamp in questa ottica sono fondamentali; sono cioè quella cosa che può mettere a paro e anzi superare la differenza di efficienza con cui MySpace al momento aggrega società.
In breve: regà, se MySpace non vi piace e apprezzate i risultati concreti che la blogosfera sta producendo, iniziate a trombarvi tutti a vicenda così da tessere una rete sociale fitta fitta fitta :))))
heheheh…l’argomento è molto discusso, ovviamente. Secondo me altra perdita di tempo prezioso, risorse, energie, spazio tolto a cose più importanti. Si capisce che ce l’ho con myspace? ;D
Comunque rispondo alla tua osservazione…infondo non c’è bisogno di fare della filosofia su una materia gassosa, inconsistente..ok ok…la smetto.
Perchè tutti la usano, visto che non serve a niente?
Perchè è cool.
Fa tanto cool.
Tutti ce l’hanno perchè io no?
Oh mio tioo non sono cool.
No Noooooo
Devo assolutamente rimediare e coolarmi, altrimenti sarò out!
Brrrrrrr
;D
Punto numero 2.
Oggi la maggior parte dei ragazzi è pigro, vuole tutto e subito…troppo diffizile farsi un sito da soli, troppo diffizile scrivere quello e quell’altro…post troppo lunghi da leggere….meglio un’identikit. Tipo le interviste delle Iene.
Ammmazzza che cool!
Oggi la maggior parte dei ragazzi vuole diventare qualcuno, essere qualcuno, vantarsi di avere tanti amicicci, quando in realtà non riescono ad essere sinceri nemmeno con la mamma.
La loro massima felicità è collezzionare add e request e farsi addare.
GRANDE sono anche io nella rete più famosa del mondo!
Sono anche io nel grande villaggio globale!
Villaggio, esatto…una specie di mentalità provinciale su scala globale! Assurdo no?
No.
E’ cool.
Ne parlano tutti.
Giornali, tv, web, artisti…insomma.
Alla fine dei conti Myspace è per gli artisti.
Gli artisti all’estero però.
Dove esiste la meritocrazia, dove i discografici sono anche pronti a rischiare ma soprattutto c’è una cultura del mercato musicale completamente diversa da quella italiana.
Perchè all’estero si LAVORA.
Parola sacra.
Che molti in Italia si sono dimenticati…alla faccia dei precari che sgobbano per nulla, quelli scaldano le loro sedioline e si grattano….ma stò deviando il discorso.
Quello che voglio dire: fenomeni come Lily Allen (scoperta grazie al suo myspace) in Italia non ne avremmo mai. Però l’opportunità di farsi ascoltare è importante e non va sottovalutata.
E’ a loro che serve veramente il Myspace.
Il magazine americano Wire ha scritto che tra un paio d’anni Myspace finirà lo spazio disponibile. E poi? Che ne sarà?
Se osservate bene vedete già migrare gente altrove. Ci sono miliardi di siti uguali a myspace, basta scoprirli. Ma anche lì, fidatevi, c’è poco da vedere.
L’Italia è stata l’ultima a scoprire la potenza di Myspace e non ha sfruttato bene YouTube perchè non sà l’inglese. Altrimenti avrebbe potuto godere di una community ancora più pazza, intelligente e variegata.
A proposito…da qualche mese a questa parte la community di YouTube ha iniziato a lamentarsi della sua decadenza e tutte le YouTube star si stanno lentamente traferendo su LiveTv.
Insomma…è un migrare continuo, una ricerca esasperata verso il coolismo assoluto!
;D
Il modello può essere anche diverso ma l’obiettivo mi sembra identico agli altri network sociali: costruire relazioni(di diverse tipologie).
Esempio pratico, il mio coinquilino(myspace dipendente e produttore musicale) tempo fa è stato invitato a bologna per suonare in una serata organizzata da un suo amico conosciuto su murdochspace, poi la “voce” ha girato parecchio e alla serata si sono presentati altri ragazzi-myspace che suonano lo stesso genere musicale. Insomma layout confusionari hanno avuto un volto e sono finiti a conoscersi e confrontarsi su una passione comune….a me sembra uno schema simile a quello dei Barcamp.
Se l’obiettivo di un social network è quello di favorire relazioni mi sembra che myspace(con tutti i suoi difetti) ci stia riuscendo molto bene, l’importante è capire cosa si vuole comunicare e chi sono i possibili interlocutori.
@domenico
nulla da dire sulla tua osservazione, ma il punto è un altro. Stanno cambiando i modelli e le euristiche…
[OT] Barcamp? … Dopo quello di Torino mi sono esentato dal seguirli ! … anche lo ZenaCamp che ha recentemente spento i riflettori [da quanto leggo e cosa di cui non evevo alcun dubbio ..organizzato alla perfezione da Andrea Beggi] è rimasto una non-conferenza dai contenuti riservati 🙂 [cioè solo per chi era presente] … Grazie al “tam tam” dei vari blog [non li ho letti tutti] sò : tutti i problemi di viaggio dei visitatori, quante sigarette hanno fumato, quante macchine fotografiche era presenti in sala, cellulari, notebook, e pipiripipi vari … ma una descrizione dettagliata dei vari interventi? [/OT] .
Stefano mi cospargo il capo di cenere ma non sarò mai un vero blogger 🙁 …
[OT] Enore hai ragione,per questo sto cercando di fare qualcosa di diverso con il RoyalCamp: http://barcamp.org/RoyalCamp
Per quanto riguarda MySpace: quanti di voi lo usano concretamente e che uso ne fanno? Forse bisogna considerare veramente il target dei 100 milioni di utenti: molti artisti,comici,hanno aperto il loro profilo e da lì si fanno conoscere,scrivono sul loro blog,interagiscono.
Non ho (ancora) un account su MySpace ma quando voglio andare alla ricerca di idee nuove e spulciare nelle pagine lo utilizzo anche se non faccio parte della community: forse è questo il passo successivo da fare.
Stefano, altroché se l’usabilità è un concetto relativo. Pensa che io ero arrivato a conclusioni – in modo puramente intuitivo – opposte: che è proprio l’alta usabilità, la notevole facilità d’uso nella personalizzazione delle pagine ad aver decretato il successo di MySpace (ho anche un’analisi della crescita di traffico myspace vs. geocities da qualche parte, se lo ritrovo te lo mando 🙂
Non bisogna guardare il risultato, ma il processo. Fare pagine altamente multimediali, graficamente ricche, dove raccogliere collegamenti e commenti con/da persone, è immediato. e lo standard è “colui/colei che non sa niente”, com’è giusto che sia
Il risultato è, lasciami fare una battuta, un nuovo user-generated-web-design, un’estetica della rete non diversa da quanto disegnato e colorato da sempre dagli adolescenti nei loro diari…
Arrivo (col mio solito ritardo!) per una questione che mi sembra interessantissima.
Premesso che non mi piace assolutamente MySpace (ho un account che non visito da non so quando e che ho ritrovato solo attraverso google!) mi sembra che siate troppo critici.
Che lo vogliate o no MySpace funziona ed è popolare in quanto meglio di altri riesce a soddisfare le esigenze dei teenager (perchè di loro si tratta alla fine) che cercano un sito (non chiamatelo social network altrimenti se ne vanno tutti) dove esprimersi, conoscere persone interessanti e dialogare.
In barba ai nostri standard di usabilità e di leggibilità: chi mi vieta di caricare un video favoloso con una canzone figa in sottofondo sopra il mio wallpaper lampeggiante?
Rifiuto la tesi ovina dei ragazzi in fila uno dietro l’altro per non uscire dal gregge: può funzionare per uno dieci cento ma non per 100 milioni!
Quante delle cose degli adolescenti non riuscite (ahimè: non riusciamo!) a capire: scelte, gusti, il fenomeno delle suonerie (!), beh: se vogliamo veramente iniziare a comprendere dovremo per forza entrare in questo mondo e comprendere questo modello.
Le aziende dovranno iniziare a cercare sempre più in questi luoghi le tendenze ed i gusti dei ragazzi se a loro vogliono rivolgersi. (da qui il colossale accordo di Google per l’esclusiva della pubblicità) E noi iniziare capirli.
Anche per non far la fine dei nostri genitori..
C’è un altro luogo al momento dove trovare un’occasione così ghiotta per studiare questo modello?
io ci ho provato a fa il giovane su myspace, ma manco col sostegno in chat di una giovin rapper ci ho capito na mazza. Ti dico solo che mi mandava le stampate delle schermate che avrei dovuto trovarmi davanti, na tristezza che nte dico, manco mio padre o mia madre ho mai trattato come m’ha trattato sta ragazzetta. Però è stato bellissimo diventare amichetto di Tom Waits e di Erika Badu in 5 minuti. Mia figlia di manco 4 anni intanto già veste le Winx on line usando il mouse; detto ciò, nella speranza di interiorizzare sempre più euristiche (che la vita costa e senza euristiche non vai da nessuna parte), vado a farmi un po’ di first life a casa.
Io non capisco se siete ingenui o altro..
Lo avete mai provato? Lo avete utilizzato a dovere?
Vi dirò la verità..MySpace funziona non (solo) per gli artisti e non (solo) per la superficialità di un largo strato di popolazione internettiana, quanto perché si abborda alla grande!
Io l’ho frequentato con assiduità per qualche mese e ho avuto degli ottimi risultati..ho conosciuto un sacco di ragazze e con alcune, se non fosse che non ho voluto/potuto approfondire, mi sarei potuto tranquillamente vedere live!
Mi sono limitato a mettere alcune foto, neanche intere, solo dettagli -classici- come il sorriso, gli occhi, i capelli e altre michiate del genere.
Poi cercavo tra le bellezze internazionali, scrivevo e via..ci si sentiva e si flirtava alla grande!
Non ho mai curato il layout, ho messo solo poche foto parziali, ma ci davo sotto con le parole mentre gli ormoni delle destinatarie hanno fatto il resto!
Inoltre vorrei proprio vedere che se ne fa un ragazzo di usabilità e percorsi di navigazione quando ha la possibilità di scegliere se andare ad abbordare una russa, un’americana o una vietnamita!
Quando mi mettevo al pc pensavo: “oggi bionda, domani mediterranea e dopo domani orientaleggiante!”
Lo sanno tutti che sposta più un pelo di **** che un carro di buoi quindi smettiamola di formulare teorie troppo elevate.
MySpace è una vetrina. Una vetrina molto frequentata perché si conosce facilmente gente nuova. Punto e basta.
Dopo il primo approccio comunque poi ci si scrive parecchio, forse pure più che tramite i Blog quindi non si inebetiscono totalmente vi assicuro.
Da indagare forse è l’origine di questo “circolo virtuoso” e della sua masa critica, ma per adesso non mi secca da morire!
Se solo si riuscisse ad avere una comunicazione de-ormonalizzata..quella sarebbe vera democrazia, altro che!
(Come dicevamo allo Zena a proposito di una discussione al femminile; vero Stefano e Alessio? ;-))
credo che il successo acquistato da MySpace..
e la relativa quantità di utenti, con la conseguente maggior possibilità di intraprendere amicizie.. condividere passioni..
sia dovuto proprio al fatto che tantissimi ARTISTI..
persone che noi ogni giorno ascoltiamo, balliamo, vediamo
hanno condiviso lì, in una paginetta, un loro spazio aggiornato..
molti dei quali commentano.. scrivono.. partecipano
(chi piu, chi meno)
fà sempre piacere avere un contatto sempre piu diretto con il proprio idolo..
c’è gente che lì si sbatte per condividere un proprio brano, piuttosto che un proprio scritto..
nella speranza che qualcuno nei piani piu alti lo prenda in considerazione..
io la vedo un po così..
sono d’accordo con Antonio. Myspace è un ibrido fra un blog e una community come Badoo, o facebox. Chi attira? Due tipologie: i collezionatori di figurine, ovvero chi fa richieste di amicizia a chiunque senza veri criteri e ne aprofitta per abbordare che non fa mai male: i collezionatori estremi contano migliaia di contatti con cui hanno solo scambiato un “Grazie per l’add” in un commento… grazie per l’add, ok, e poi? a che pro avere mille facce nella lista? un po’ come i collezionatori di indirizzi msn, che aggiungono gente a caso prendendo i contatti dalle catene giusto per dire di avere centinaia di persone su msn… ma a che pro se ne conosci solo il 99,9%? mah.
la seconda categoria è molto più giustificata: i “musicisti”. ormai anche la band più incapace e dimenticata da Dio può inserire le proprie canzoni, farsi sentire da tutti, rendere il loro lavoro un po’ importante. questo è un grande passo avanti, e nella miriade di gruppetti qualcuno di carino si trova.
Pochissimi usano lo spazio blog in modo sensato, quasi è un’eresia dire “questo è il mio blog” e linkare un indirizzo myspace…
personalmente non mi piace come sistema, ma l’ho provato (provo tutto) stancandomi dopo pochissimo. Odio quando entrando nei profili degli altri partono canzoni a tutto volume (spesso orribili) o le pagine sono così piene di foto, widget, video e roba varia che diventanno illeggibili e lentissime.
Però nella suo essere irritante, mantiene un certo fascino, o meglio mistero… conta pur sempre 100milioni di utenti!! Si può definire come un magico mondo incomprensibile? 😀
Antonio LdF… io non ho detto nulla di elevato… ho suggerito alle donne blogger di iniziare a darla di più! Più terra terra di così… 🙂
(dico alle donne perchè sono loro che per volontà della natura selezionano il dna migliore… non per essere maschilista)
Il passato è pieno di esempi… dalle bbs ai mud… da irc alle primissime community web…
[blogger mission critical]
Stavo leggendo l’evoluzione di questo flame … sapete ciò che mi sconcerta? Che si debba ricorrere a forti emozioni via web 🙁 … non stiamocela a menare tanto … MySpace è la classica “distorsione” nato per artisti e popolato di “internet dipendenti” !
Non si scrive più la lettera retrò [con magari due goccie di profumo] non esistono più i contatti sociali, oggi si comunica via SMS, Twitter, si cercano emozioni via videoconferenza/chat … e magari la vicina/o della porta accanto stà smaniando per noi ! Ma lei o lui non sono web 2 puntoZer0 … non mi meraviglierei che in futuro le comunicazioni e pubbliche relazioni tra coniugi si svolgessero stanza stanza per via telematica ! e con tanto di sensori da applicare ! Ma per favoreeeeeeeeeee !
Ci siamo passati TUTTI ! che ne dite di tornare alle vecchie e care BBS su FidoNet? ammesso che sappiate di cosa parlo 😛
Gli artisti italiani conoscono Garage Band ? Una delle case discografiche indipendenti più renumerate ! dove possono creare il loro canale podcast, e fare parte di una mega community con nomi di spicco ? Altro che MySpace 😀
saluti !
(http://www.garageband.com/) oopssssss sorry 😛
MFP non parlavo direttamente di te, quanto di tutta la discussione che pareva essere (troppo) lontana dal fuoco (eh?!)
😉
Io concordo sull’affermazione iniziale, e cioè che non esiste un’unica blogosfera ma ne esistono molte.
Detto questo ritengo che lo sforzo da fare sia quello di unire le varie voci che si sentono sul web il più possibile.
MySpace, per quanto sia vero che ha un’usabilità pari allo zero, raccoglie molte opinioni e ha dato la possibilità o molte persone con conoscenze tecniche non elevate di avere a disposizione strumenti pazzeschi, dai video, al blogging etc…
Un fenomeno come MySpace per la quantità di utenti non può essere liquidato, deve essere affrontato e bisogna capire quale target raccoglie, chi riesce ad unire, e se realmente se ne può tirare fuori un modello valido che valga la pena sostenere.
In fondo il bello della blogosfera è questo: c’è dentro di tutto, bisogna saper valutare e scegliere, e poi spingere nella direzione migliore, quella che possa tirare fuori da ogni mezzo di aggregazione sociale la cosa più importante, il rispetto delle idee di tutti e un forte spirito di condivisione.
Sinceramente faccio fatica a capire (e mi fa un pò sorridere) l’astio nei confronti del fenomeno MySpace.
Non capisco perché ci si strappi le vesti di fronte a una pagina non validata xhtml strict quando questa contiene l’innocua espressione della personalità di un adolescente. Se stiamo alla forma, e non alla sostanza, dovremmo giudicare meglio i celeberrimi video scandalo su youtube, magari perchè montati con criterio e inseriti in un contesto “standard”.
E’ proprio la possibilità di crearsi un proprio standard che ha fatto la fortuna di myspace. Una possibilità, si noti, insita nell’animo di qualsiasi adolescente. Di qualsiasi epoca. E non è retorica.
Come si può definire inutile MySpace in senso assoluto? Per me Marco Pezzano può essere inutile un Moët & Chandon del ’63 perchè aborro il vino…per qualcun altro magari non è così.
Non concordo anche con l’opinione secondo cui MySpace funziona solo per gli artisti esteri. Conosco gruppi italiani che attraverso MySpace sono stati messi sotto contratto da etichette estere. Il problema quindi è del mercato discografico e del pubblico italiano.
Sul fatto che l’unico pensiero dei ragazzi di oggi sia essere riconosciuti e stimati all’interno di un gruppo (sia esso reale o virtuale), credo sia evidente che si tratti di una banalità antropologica. Del resto, ipse dixit.
In conclusione: centinaia di persone hanno ascoltato i miei pezzi, brutti o belli che siano, su MySpace: si sono complimentate, hanno sparso la voce, hanno generato altri contatti.
Stiamo parlando di web 2.0 oppure no?
ciao
alla mia veneranda età (quasi 40 ani), dopo 4 anni di gavetta e demo, dopo che nessuno ha cagato la mia musica, ho trovata su My Space un etichetta non italiana che mi ha stampato un disco.
Non lìho cercata io, mi ha trovato lei
a volte i miracoli esistono…
@un myspace che ce l’ha fatta
complimenti ed in bocca al lupo, ma soprattutto: dicci l’indirizzo del tuo spazio, che un po’ di pubblicità non guasta mai!
Quasi per scherzo ho iniziato a studiare HTML, CSS e via discorrendo e da subito mi sono appassionato a temi come accessibilità, contenuti, usabilità etc. e sono sempre stato contro i siti inutili fatti solo per esserci (modello spesso usato dalle aziende che acquistavano un dominio solo per avere una paginetta con un numero di telefono). Se da myspace togliamo il player musicale tutto ciò che rimane e’ solo spazzatura.
Saluti mandati da uno “spazio” all’altro foto ripetute all’ennesima potenza, non due righe di qualcosa di interessante…
Avrà milioni di utenti, ma 0 contenuti. Gli unici spazi decenti credo siano quelli gestiti da qualcuno che ha un minimo di preparazione in fatto di pagine web, ma non me ne è ancora capitato uno, e non sto esagerando!
Io dopo 2 min. a guardare una pagina di myspace mi sono già rotto, spero che ‘sta moda passi presto, del resto basta che venga fuori un’altra cavolata del genere e si sposteranno tutti…
Tutt’altra storia è scrivere un blog metterci dentro se’ stessi e vederlo crescere pian piano consumandosi i polpastrelli sulla tastiera!