Chi mi legge sa che insegno alla Sapienza. Mi sono astenuto dal commentare la penosa e squallida vicenda che ha avuto come protagonisti la nostra Università, il nostro Rettore, 67 professori, un mucchio di studenti con molto tempo libero ed i media. E’ finita nell’unico modo possibile. L’unico modo sostenibile per il Vaticano. Ricordo una frase di Voltaire che suona più o meno così: “Disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo
diritto di dirlo“. Mi chiedo quanti di quelli che hanno protestato scompostamente la conoscano. Mi chiedo se impedire di parlare a chi si sostiene abbia impedito di parlare sia un comportamento coerente. Mi chiedo se rispondere con l’intolleranza alla presunta intolleranza sia saggio. O anche semplicemente intelligente. Mi chiedo se i 67 “scienziati” avrebbero promosso la stessa levata di scudi se ad essere invitato fosse stato un Rabbino o un Ayatollah. E mi chiedo infine, qualora lo avessero fatto, se gli stessi studenti che hanno accolto con grida di soddisfazione l’improvvida lettera dei 67 non avrebbero invece gridato per la stessa lettera, giustamente indignati, allo scandalo.
Altri si son già espressi con efficacia sul tema, io mi limito a linkare il testo che domani non sarà letto da Ratzinger all’inaugurazione di un anno accademico che non potrà che partire all’insegna della più stupida intolleranza.
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Sono laico, scettico, vagamente agnostico, non so praticamente cosa sia andare in Chiesa, indugio in atteggiamenti relativistici. Sono un fisico. Amo le letture di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI. Per quel che può significare.
Grazie del link Stefano.
Il papa conclude così: “Con ciò ritorno al punto di partenza. Che cosa ha da fare o da dire il Papa nell’università? Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede, che può essere solo donata in libertà. Al di là del suo ministero di Pastore nella Chiesa e in base alla natura intrinseca di questo ministero pastorale è suo compito mantenere desta la sensibilità per la verità; invitare sempre di nuovo la ragione a mettersi alla ricerca del vero, del bene, di Dio (e, su questo cammino, sollecitarla a scorgere le utili luci sorte lungo la storia della fede cristiana e a percepire così Gesù Cristo come la Luce che illumina la storia ed aiuta a trovare la via verso il futuro).”
Ho messo tra parentesi il finale. Perchè è nel finale che giustamente fa il suo mestiere e cioè il papa invitato a parlare in quanto papa.
Fermiamoci prima…
Mi sembra una conclusione alquanto universale.
I contestatori,i ricercatori, i professori, noi tutti gente comune…
lui invita solo a metterci alla ricerca del vero
Che male poteva fare ascoltarlo?
O meglio se c’era qualcosa da contestargli, non era il caso di contestare e argomentare faccia a faccia?
Mi auguro non vengano mai invitati alla Sapienza a parlare che ne so il Dalai Lama, il Rabbino Capo o qualche Ayatollah…e a questo punto lo stesso nostro presidente della repubblica e chiunque rivesta un ruolo pubblico, civile, sociale, religioso che con le sue parole possa dare fastidio agli scienziati che si arrogano la facoltà di decidere chi ha il diritto di parlare e chi no…
Stefano, sottoscrivo dalla prima all’ultima parola. Oggi per radio ho sentito la registrazione di un’assemblea studentesca in cui si organizzava la reazione alla visita del Papa. Ho sentito un linguaggio che pensavo non esistesse più.
Stavolta Stefano non concordo.
Intanto, a mio parere il Papa per ciò che rappresenta non è da invitare (se non a seguito di un processo bottom up) all’inaugurazione dell’anno accademico che è un “rito” importante della Scienza e non della Religione.
Sempre a mio parere sarebbe stato opportuno scegliere un’altro evento e invece di un monologo organizzare un bel dibattito con gli studenti e magari con altri leader religiosi.
Ma il vostro Rettore, chissà perchè, diccelo se lo sai visto insegni lì, ha ritenuto di fare cosa buona e giusta invitandolo proprio all’inaugurazione.
Ma che significato simbolico ha tutto ciò?
Avevate davvero bisogno del discorso del Papa per inaugurare un anno accademico?
Il Rettore decide autoritariamente o in qualche forma democratica questi eventi assieme a prof. ed alunni?
Fermo restando che la reazione degli studenti e dei 67 prof. può essere anche definita di tipo “medievale”, analizziamo anche il processo decisionale a monte dell’invito del Papa.
Non ci vedo molto chiaro, a dire il vero.
E riempirsi la bocca delle frasi di Voltaire non aiuta a dipanare tanti, troppi dubbi di un’Italietta bacchettona e cattocomunista.
Come ho detto altrove, ascoltare il discorso di Paolo Mieli sul Tg1 mi sembrava identico a quello sulla spazzatura di Napoli.
Colpa della spazzatura se c’è la spazzatura o della Camorra?
Analizziamo le cause o gli effetti?
Illuminaci in qualità di “insider”, te ne sarei davvero grato.
Ciao 🙂
Vero, tutto. Io so solo che la vera base della scienza/sophia dovrebbe essere la curiosità, la voglia di conoscere da vicino tutto ciò che è “altro da noi”. Per capire, illuminarsi, pensare, ragionare, confrontarsi, discutere.
Faccio mie le parole di Ezio Mauro di oggi (http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/esteri/benedettoxvi-19/idea-malata/idea-malata.html)
“Il risultato sarebbe stato un confronto di opinioni pubblico e trasparente, di cui non si capisce come si possa aver timore, soprattutto se si è persone di cultura e si deve testimoniare la civiltà italiana ed europea – di cui le Università sono parte costituente – e l’importanza di un confronto di idee, prima ancora di ogni specifico sapere e di ogni scientifica conoscenza.
L’impressione è appunto quella di un cortocircuito, dove il gesto ha prevalso sul pensiero, una malintesa idea di autonomia si è stravolta in divieto, la libertà della scienza ha cozzato malamente contro la libertà di parola e la laicità si è ridotta ad una cupa caricatura di se stessa, preoccupandosi di limitare e restringere il perimetro dell’espressione invece di ampliarlo, garantendolo per tutti.”
sembra che quella frase (la più citata) voltaire non l’abbia mai pronunciata, sicuramente mai scritta 🙂
geo
Parto da qui:
“Disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo diritto di dirlo”
1. Il rettore aveva il diritto di invitare il Papa.
2. Il Papa aveva il diritto di essere presente, se invitato.
3. Il primo professore aveva il diritto di scrivere la sua lettera e mandarla al Manifesto.
4. Il Manifesto aveva il diritto di pubblicarla.
5. I professori aveano il diritto di sottoscrivere un documento.
6. Il Papa aveva il diritto di rinunciare.
Partendo da questo presupposto, ritengo che ci sia una sola cosa che non avrebbe dovuto accadere, ed era tutta questa attenzione mediatica.
Il punto è che la questione ha molteplici discorsi paralleli, e bisogna fare molta attenzione a non sovrapporle, in quanto ognuna è un discorso separato:
A. Il discorso sulla libertà di esprimere la propria opinione.
B. Il discorso del rapporto fra fede e scienza.
C. Il discorso della risonanza mediatica.
D. Il discorso sul peso della figura del Papa.
E. Il discorso sul peso delle politica.
Ognuno di questi va trattato separatamente in questa situazione che li include tutti, ma non l’ho praticamente visto fare da nessuno.
Ad esempio: non si può parlare di libertà di manifestare la propria idea e usare come controtesi il fatto che si è impedito al Papa di parlare e usare come controtesi il fatto che l’università sia laica. Sono. Tre. Cose. Diverse.
My.02€
Ciao Stè,
è un po’ che non ci si legge.
Quando ho letto della cosa ho pensato a te.
Premetto che non sono cristiano e mi sento un uomo disinistra
In ogni caso nel 90 a Parma, Ratzinger citava Feyerabend per mettere in evidenza il fatto che in quel frangente la Chiesa adottò il metodo scientifico con maggior rigore di Galileo il quale pretendeva l’accettazione delle sue teorie pur non disponendo di un apparato teorico a sostegno.
E’ un’opinione e va presa per quella che è, punto. Non ha alcuna valenza mistica e il fatto che Ratzinger l’abbia espressa rientra nei suoi diritti di studioso. Riprenderla ed utilizzarla come hanno fatto i tuoi colleghi si chiama strumentalizzazione o, alla peggio, ignoranza.
Volevo segnalare un contributo che ci è pervenuto e che approfondisce la questione dal punto di vista storico scientifico ma non so mettere i link con la sintassi del blog di Stefano. Fa niente.
Cià Stè
folletto mefitico io non credo che il rettore avesse il diritto di invitare il Papa, non a parlare (che va da sè che ne avesse il diritto) ma a tenere una lectio magistralis all’inaugurazione annuale di una università.
Poi … poi certo tutto dopo è stato gestito malissimo, ma ormai questa è la regola in Italia dove lo scontro è fra clericali e anticlericali a prescindere e i laici, sempre che esistano, non hanno voce.
geo
Per me il problema è un altro. Se invito qualcuno ospitalità vuole che mi assicuri di non esporlo a situazioni imbarazzanti gestendo eventuali proteste in modo responsabile.
Alla Sapienza non credo che siano presenti solo 67 professori e un centinaio di studenti, eppure non si è alzata alcuna voce, su 140.000 iscritti non sappiamo se agli altri potesse far piacere la visita del Papa. Una minoranza ha deciso per tutti e il resto è rimasto in silenzio. A nessuno piace essere subito e tantomeno a Dio.
Non è uno scontro tra Italia cattolica e laica né su fede e ragione, la vergogna è sul piano educativo e democratico.
quoto al 100% quello che dici, Stefano… è proprio come la penso io!!!
ho già scritto altrove che la censura è sempre un errore, la polemica serve a poco, il disaccordo non deve pregiudicare l’apertura e la difesa deve rimanere l’ironia.
red
Anche se dal post che hai linkato (ti ringrazio) non si evince (perchè tratto tutto quello che ne è seguito,dandolo per scontato), io considero che l’errore che ha generato tutto questo sia stato fatto dal Rettore e non dai firmatari della lettera. Credo che il Papa davvero non sia persona indicata per inaugurare un anno accademico. Lo trovo quantomeno inopportuno.
Poi, per il resto, non posso che confermare quello che ho detto nel post linkato e successivi: si è passati dalla parte legittima della ragione (volere una società laica) alla parte del torto (intolleranza, censura) e facendo fare al “nemico” il percorso inverso…
mimì mi dicono che nel frattempo i professori contrari siano 700 (ma non so quanto la mia fonte sia attendibile) ad ogni modo non ha importanza, ripeto questo episodio non ha nulla a che vedere con la libertà di parola di ognuno, e credo che il punto principale sia che una università laica e autonoma, al di la delle maggioranze, non si fa fare una lectio magistralis, all’inaugurazione dell’anno accademico, da una autorità religiosa, poi nell’anno ci sono moltissimi giorni nei quali il papa (o altra autorità religiosa) puo essere chiamato a dire la sua all’interno di una università. Forse il rettore voleva visibilità che gli serviva per motivi suoi? Beh ad invitare un papa come ratzinger, in un momento come questo … in cui la moratoria contro la pena di morte è diventata la moratoria contro l’aborto, la visibilità è assicurata. E guarda che il papa ha il diritto/dovere di essere contro l’aborto, ma è anche bene che non faccia (o deleghi a fare) bassa politica.
E poi chi ha reso pubblica la lettera, che era privata e indirizzata al rettore e risaliva al novembre?
E riguardo alla moratoria contro l’aborto non è certo una invenzione di ferrara, fu buttata nell’ONU, nella discussione sulla moratoria contro la pena di morte, proprio per non farla passare, ed è stata avanzata da alcuni stati, diversissimi fra loro sia per religione che altro, che avevano in comune solo il fatto di essere alleati di ferro degli usa, che la pena di morte (anche se stavolta hanno fatto finta di non volerla) la vorrebbero mantenere.
geo
Su un punto fondamentale, Georgia, vedo che siamo d’accordo, il rettore ha gestito la cosa in modo irresponsabile sia che la si consideri riguardo all’invito poco opportuno, o al modo in cui ha agito successivamente. Certo ha ottenuto visibilità e questo fa temere per una sua eventuale ascesa in campo politico poichè, come i fatti ci stano dimostrando, per gli incompetenti è sempre attiva una corsia preferenziale.
Restano aperti gli altri due punti, la questione educativa e quella democratica.
@giorgia: il senso della frase “Il rettore aveva il diritto” di farlo, significa semplicemente che lui è nella posizione per cui, valutati pro e contro, può fare un invito simile.
Poi, si può discutere sul fatto che la sua scelta sia lecita, o meno lecita. Ma, come dicevo ed era l’altro punto centrale del mio commento, non si possono sovrapporre più argomenti.
Nella tua critica già se ne sovrappongono due:
1. Il diritto del rettore a fare un invito.
2. Il fatto che l’invito a quella figura religiosa in quella giornata universitaria sia o meno lecita.
Le cose NON vanno sovrapposte. Il rettore HA il diritto di invitare, ed è INEQUIVOCABILE. Si può invece questionare sulla correttezza di quell’invito specifico, che però cade in uno degli altri punti che ho sottolineato.
Questo perché lo dico e (qui) lo ripeto? Perché mentre il diritto del rettore è inequivocabilmente e irrevocabilmente esistente (per leggi e statuti e cariche etc) quella specifica chiamata è invece dibattibile. E molto.
Perché ad esempio caio non ci vede nulla di male, mentre sempronio si legherebbe fuori con le catene per manifestare. 🙂
Ecco il motivo del mio post, e il distinguo. 🙂
un motivo un po’ sofistico ma va bene lo stesso 🙂
geo
E’ possibile che 67 professori universitari siano criminali intolleranti, cretini, sobillatori, estremisti ecc. ecc. solo per aver espresso un’opinione? Che a nessuno all’infuori di questi pericolosi sovversivi sia parso perlomeno curioso che proprio in questi tempi di “riscossa ecclesiale” (e di attacchi alla scienza, alla laicità dello Stato, alle donne ecc.)sia stato chiesto proprio al Papa di partecipare all’apertura dell’anno accademico della più grande università statale italiana? Esiste l’Università Cattolica, tanto per dire, nella quale un intervento del Papa non sarebbe stato soggetto a nessuna malevola o maliziosa interpretazione. No, occorreva un invito alla Sapienza.
Mmm… mi ero astenuto dal commentare e dal postare ma, come sempre accade in queste occasioni, poi sbotto. Sbotto per la cattiva gestione mediatica (ma a questo ormai ci stiamo facendo l’abitudine, nostro malgrado); sbotto perchè non mi va di essere definito un INTOLLERANTE (anche se condivido alcune preoccupazioni dei docenti); sbotto soprattutto perchè la gente non sa quanto sia distante dagli studenti la cerimonia dell’inizio dell’anno accademico. Noi siamo a lezione da ottobre e l’anno inizia a gennaio. Questo per far capire come, senza la copertura mediatica dell’evento, in pochi sarebbero venuti a conoscenza della cosa, se non a cose fatte. Io davvero non so cosa pensare; sia come laico che come studente della Sapienza, mi trovo diviso. Non sopporto certi atteggiamenti da “servi di partito”, ma condivido alcuni passaggi della lettera del Prof. Cini pubblicata sul Manifesto.
Negli Usa una università (Columbia university) invita Ahmadinejad a parlare, in Italia una università invita e poi crea le condizioni perchè il Papa rifiuti.
Non so voi, ma io preferisco il primo esempio.
Riguardo alla Sapienza:
non mi sembra che la Sapienza sia tra le migliori università del mondo, anzi è messa proprio male
(basta leggere qui:
http://en.wikipedia.org/wiki/College_and_university_rankings )
quindi, è meglio che la Sapienza si impegni di più a produrre ricerche e studi interessanti piuttosto che a battaglie politico-religiose.
Se qualcuno si chiede: ma che c’entrano i punteggi delle università mondiali?
Per me c’entra: se una università produce ricerche di ottimo livello (che poi sarebbe lo scopo per cui è creata, o lo scopo è protestare?), potrebbe (al limite) permettersi una battaglia politica-religiosa (ma non sbagliata come quella fatta nei giorni scorsi). Ma se una università produce ben poco di memorabile, perchè dovrebbe sprecare energie a manifestare? Capisco la logica: è più facile avere visibilità mediatica occupando un rettoraro piuttosto che fare una ricerca che venga apprezzata in altri Paesi; ma non dovrebbe essere questa la logica da seguire.
Riporto qui l’unico commento fatto sulla questione, solo perché il mio fegato è duramente provato e continuare a rimuginarci su (ed estendere la riflessione) non migliorerebbe la situazione.
“Non sono d’accordo sull’affermazione che Ratzinger abbia rinunciato alla visita per motivi di ordine pubblico quanto piuttosto per motivi di immagine.
Che poi tutta la questione sia degenerata, è un dato di fatto.
Il problema è che l’ingerenza del Vaticano nella politica dello Stato Italiano è, per una parte dei cittadini (non mi azzardo a fare stime), ormai divenuta insopportabile.
La colpa è, in primo luogo, di una classe politica che utilizza strumentalmente le “questioni religiose” quando e come le conviene, per abbandonarle o manipolarle a proprio piacimento, subito dopo.
Ciò che è successo alla Sapienza è cosa grave soprattutto per ciò che rappresenta.
Ci urliamo addosso senza essere più capaci di ascoltarci. La ragione, la Verità è unica e indiscussa: sta dalla propria parte (qualunque essa sia).
Quando il Vaticano, per bocca del cardinale Bertone, ha attaccato Repubblica sulle inchieste sui costi dell’ora di religione et varie, che cosa ha fatto? Che grado di rispetto per la libertà di parola ha dimostrato?
Ribadisco: io non giustifico diktat di nessun tipo, in merito a questa libertà fondamentale. Ma questo deve valere per tutti.”
OT Ehm, scusa per il “linkone” 🙂 Ero sovrappensiero…
Io invece mi chiedo quanti bacchettoni useranno ancora a sproposito le frasi che gli fanno comodo per dire “vedi, io so'” mentre esprimono tutta la loro frustrazione del credere in qualcosa che non e’ universale come la conoscenza (E=mc2 e’ uguale in tutto il mondo; il dio invece, quando contemplato, e’ diverso centinaia, migliaia di volte al variare di longitudine e latitudine). Un modus operandi per altro gia’ abbastanza assurdo di per se quando si parla di religione: per il credente la conoscenza e’ magari importante, ma certamente subordinata alla fede nel suo dio. O per lo meno così dovrebbe essere… anche se poi in effetti il credente medio si limita a fare il frocio con il culo degli altri… andando cioe’ a messa solo a Natale e a Pasqua per rimanere libero di fare il satanasso tutto l’anno senza sentirsi in colpa.
Quella frase e’ forte… fortissima… quasi violenta, perche’ espressione di un fondamentalismo illuminato… condivisibile, ma palesemente provocatorio, paradossale. E come tale va presa e quindi usata con le pinze. E qui e’ usata a sproposito. Perche’?
Perche’ non c’e’ nessuna persecuzione… niente cioe’ che assomigli neanche lontanamente ai motivi che hanno fatto pronunciare quella frase… anche se molti cattolici tendono a vedere perfino nella bestemmia altrui una persecuzione e pertanto si permettono il lusso di sgridare il bestemmiatore di turno… anche se i cattolici si permettono di violare la mia libertà di coscienza o negare l’evidenza quando si parla di preservativi, di fecondazione assistita, di gay, di matrimonio, e quant’altri no no no no no pretendono di poter pronunciare per tutti… invece di tollerare e magari pregare per il bestemmiatore perche’ rischia di essere dannato per l’eternità; come fra l’altro prescritto dalle loro sacre scritture (o il porgere l’altra guancia e’ un valore solo quando sono gli altri a doverlo fare?). E’ paradossale anche questo; ma d’altronde i fondamentalisti son così… assurdi e pericolosi perche’, diciamocelo, un po’ scemi e incapaci di mettere a fuoco – a parte quando c’e’ da mettere al rogo libri e streghe – tanto sono ottenebrati dalla fede.
O mi vuoi dire che domenica prossima al Papa sara’ impedito di fare il suo Angelus… quello dove sovente si scaglia contro il relativismo culturale, ovvero le differenze culturali che si difendono a partire proprio dalla libertà di espressione? Sai qual’e’ il partito che gode di più visibilità in televisione? La Chiesa Cattolica… i dati sono prodotti dall’ente nazionale che monitorizza tutte le trasmissioni televisive e staccava di molto perfino Berlusconi quando oltre ad essere proprietario di 3 reti su 7, controllava indirettamente anche le altre 4; strano che sia stata inclusa nei risultati del monitoraggio eh. Ovviamente i rabbini e gli ayatollah sono più apprezzati; ovviamente perche’, seguitando sull’esempio televisivo, in TV ci vanno soltanto a notte fonda, per pochissimi minuti e neanche quotidianamente.
Quando si iniziera’ a perseguitare i religiosi, vieni a casa mia e difenderemo insieme fino alla morte la tua liberta’ di culto (io non “cultivo”, quindi lo farei solo perche’ credo fermamente in quella frase); ma fino ad allora devi essere tu a difendere la Costituzione e tutto cio’ che ne discende, compreso l’accordo in vigore che vieta ai prelati – unica eccezione il segretario di stato vaticano – di fare politica; accordo violato sistematicamente dal Vaticano.
Se c’e’ un buon motivo per morire, e’ prima quello di far rispettare la laicità dello Stato (perche’ garantisce a tutti i credo di coesistere in armonia), anche con la morte. E poi c’e’ la tua religione. Altrimenti si torna al medioevo, quando cioe’ le sfere di giurisdizione non erano tutte contenute nella sfera dello Stato, e infatti la chiesa bruciava i libri, applicava regolarmente e sistematicamente la pena di morte, e fatta eccezione degli ordini esplicitamente dediti alla poverta’, viveva talmente tanto nel lusso mentre molti morivano di fame, da spingere parte di essa a prendere strade differenti… e forse quello e’ un buon modo per difendere il proprio culto dalla deriva che – ancora una volta – affligge la gerarchia della chiesa di Roma.
P.s.: tra parentesi: non che io sia mai stato ripreso per una bestemmia… non fanno infatti parte del mio vocabolario… ma IO sono pronto a morire per la libertà di espressione, TU stai soltanto facendo il fondamentalista e il Papa fa altrettanto ogni volta che parla da un pulpito che non e’ quello di una chiesa (dove a me non e’ permesso di parlare durante le funzioni) o il balcone di una proprietà privata (dove a me non e’ comunque permesso di parlare). Forse a quei 67 dovresti aggiungerti anche tu fintanto che il Papa sara’ così pericoloso per la convivenza civile.
assolutamente sbagliato. Secondo la letio magistralis della sapienza, nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico non è tollerabile che ci venga un capo di stato straniero come bush o il papa. Assolutamente non c’entra niente la frase di voltaire, dato che il regolamente vietava una cosa del genere.. sono da condannare invece i ragazzi che hanno manifestato occupando gli esterni della sapienza e non..
> Negli Usa una università (Columbia university) invita Ahmadinejad
Questa è la tesi che ho sentito di sfuggita in varie trasmissioni TV.
Peccato che NON cita i fatti in modo corretto.
Perché, la libertà di manifestazione e di opinione sono sacrosante e guarda un po’, ci sono state manifestazioni anche negli USA.
Peraltro, era il secondo invito. Il primo (2006.09.21) era stato annullato a causa di altre manifestazioni.
> Ma se una università produce ben poco di memorabile, perchè dovrebbe sprecare energie a manifestare?
Cerchiamo di evitare generalizzazioni. Alcuni professori e alcuni studenti non rappresentano certo l’università come complesso. Queste persone han le loro idee e avevano il diritto di manifestarle.
Ma più importante: non credo che la libertà di manifestazione ed opinione dipenda dai risultati, suvvia. 🙂
Folletto Malefico “Peccato che NON cita i fatti in modo corretto.”
Questa frase mi fa sorridere, chi è che cita i fatti in modo assolutamente corretto? Tu? Ogni volta che uno parla, cita una parte dei fatti; non penso che tu citi la totalità dei fatti che avvengono sul pianeta Terra. Io ho citato cose false? Ho scritto che NON ci sono state manifestazioni contro Ahm. ???
Allora calma prima di accusare gli altri di citare cose false.
No. Ho scritto: lì Ahmadinejad ha parlato (poco importa delle manifestazioni). Ha parlato.
Qui Ratzinger non è andato.
E, come ho già scritto, una università che finisce sui media per una protesta, invece di finire sui media per l’eccellenza dei suoi studi, forse deve porsi qualche domanda. Se è vero che solo una parte ha protestato, è vero che quella parte ha condizionato tutti. È anche vero che il livello qualitativo della Sapienza non riguarda una parte, ma riguarda la totalità (purtroppo).
Se tutte le energie e il tempo spesi per la protesta contro Ratzinger, fossero stati spesi quotidianamente per la ricerca, la Sapienza sarebbe la migliore università del mondo 🙂
ho totalmente cambiato idea.
“Disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo diritto di dirlo” va benissimo, purchè io poi possa dire che non sono d’accordo, però. Non invece se inviti in un luogo dove di verità rivelate non ve ne devono essere una persona che invece vive solo di quelle, che di esperienza di scienza o di vita vera non ne ha, e lo lasci parlare come se sapesse tutto lui, e senza nessun contraddittorio. Con contraddittorio, sì. Senza, no. In Università.
Al vaticano, invece, un Richard Dawkins non lo invitato neanche col contradditorio. Pensaci, invece di prendertela con gli Ayatollah.
qui diminuiscono i commenti invece che aumentare…
dove è finito il mio? (e ne è sparito almeno un altro, erano 28, ora sono 26 – 27 conquesto, se dovessere essere pubblicato)
@MFP …quello dove sovente si scaglia contro il relativismo culturale, ovvero le differenze culturali che si difendono a partire proprio dalla libertà di espressione?…
Eh beata ignoranza. Almeno lo spero. In caso contrario è mala fede della peggior specie.
Stefano, perdona la mia enfasi dialettica a casa tua, ma ogni tanto qualcosa supera la mia soglia di tollerabilità.
Perche’ Francesco, dimmi, non e’ forse vero che i cattolici sono la comunità religiosa dominante? Di quale persecuzione stiamo parlando con quella frase di Voltaire? Fossero i Valdesi a citarla, o i Mormoni… mi sarei aggregato a Stefano… cita numeri, dati… non offendere… non fare il fondamentalista… non arricciare il naso come fossi padrone di una verità assoluta (e’ un vizietto eh)… spiega la mia ignoranza. Anche perche’ se io rimango ignorante, tu hai solo che da rimetterci. Quindi argomenta… invece di fare il bacchettone offeso dalla cattiva fede altrui… sii superiore.
E la solita italietta…
Potevano invitare Rubbia che ci illustrava come vanno le centrali solari in spagna…
potevano invitare stigliz per dirci come si evolve la globalizzazione…
potevano invitare emanuele severino che ci illustrava il suo pensiero sul futuro della poesia…
anno invitato il papa… per parlarci di cosa ???
la solita minestrina che riscaldano da duemila anni.
Per fortuna non e venuto e la gente tornando a casa prima magari si eletto qualcosa di interessante.
E la solita italietta…
d’accordo su tutta la linea con @follettomalefico.
tutti i diritti sono stati tutelati. l’anomalia e’ la strumentalizzazione e la conseguente bolla mediatica. il problema non sono i diritti ma le campagne che scavano nei nostri peggiori istinti, da entrambe le parti, e che vengono spacciate per informazione. e’ in questo che non siamo un paese normale. a
A MFP: la cattolica è la dominante??? ma in quale universo????
MFP scusami, e chiedo scusa anche agli altri partecipanti, ma la giornata lavorativa non mi ha permesso di tornare qui prima di ora.
Non ho capito di cosa parli, io stavo solo notando che equiparare lessicalmente il relativismo culturale con “differenze culturali” è ignoranza, oppure se non lo è ho pensato male.
Se dici anche cose che condivido, e l’affermazione di Voltaire può benissimo essere fatta propria da un credente (e in realtà è stata fatta propria fino in fondo numerose volte soprattutto da credenti), nel momento in cui a questo associ un’affermazione viziata da un profondo errore, filologico ma anche semantico, io tendo a guardarti sotto un’altra luce. Perdonami.
Se ti va di proseguire il discorso, non crdo sia di interesse rispetto al resto del thread, scrivimi pure a francescopuntoromeochiocciolagmailpuntocom
Ciao
Francesco
@def
Sul dubbio che sollevi c’e’ da fare un distinguo:
– I cattolici in Italia NON SONO la maggioranza della popolazione; il problema e’ che questo dato non e’ più facilmente argomentabile perche’ negli anni a dietro sono stati rimossi tutti i punti di repere attendibili; ad esempio prova a trovare negli archivi dell’ISTAT il numero di matrimoni religiosi e il numero di matrimoni laici. Dopo 15-20 anni di declino inesorabile dei matrimoni religiosi questo dato e’ stato rimosso e ora ne puoi trovare una stima soltanto presso l’organo statistico del Vaticano e su qualche articolo di giornale (comunque riferimenti indiretti su cui il dubbio e’ lecito). A quanto ne so io i cattolici – quelli veri, praticanti, e seri – in Italia sono sui 5-9 milioni; tuttavia vengono spacciati per 25-30 milioni…
– I cattolici in Italia SONO la religione dominante (per numero di fedeli, ma soprattutto per potere politico e finanziario); *credo* (spannometro) che la seconda religione sia l’islamismo.
@Francesco
Non ti preoccupare, non c’e’ fretta; figurati; anche io non ho molto tempo da dedicare a queste cose. E’ chiacchiera. E poi c’e’ la coda lunga… le parole rimangono qui… quando Stefano non torna a cancellarle come ha fatto con almeno un altro mio commento sgradito.
Continui ad ostentare disciplina come la netiquette fosse il tuo credo (apprezzo la netiquette, ma non credo di essere OT; e’ normale che la discussione si sviluppi… e stiamo ancora parlando del post in oggetto)… ma sei carente sul fronte culturale. Modus operandi tipicamente CEI (tirano il sasso, nascondono la mano, e quando poi quello col bernoccolo in testa si incazza e gli risponde a brutto muso… si nascondono dietro il colletto bianco da prete che presuppone angelica bontà genuina). Oppure sei un focolarino per caso? Peggio me sento.
Tuttavia ti lascio un ultima delucidazione sulle mie parole (e non ti scrivo non perche’ non apprezzi il tuo argomento, anzi; ma perche’ non mi interessa più di tanto spendere tempo in un dialogo a 2… mi piacciono le discussioni dove un pinco pallino può saltare fuori come un fungo e farmi notare sfumature, o anche miei errori, che non avevo notato; parlare a 2 e’ limitativo… su questo tema poi…).
Relativismo culturale, def.: (da Wikipedia) Il relativismo è una posizione filosofica che nega l’esistenza di verità assolute, o mette criticamente in discussione la possibilità di giungere a una loro definizione assoluta e definitiva.
Differenze culturali: non ho tempo di fare una ricerca per giungere ad una definizione per lo meno condivisibile anche da un interlocutore avverso. Tuttavia non credo sia necessario. Tu sei cattolico, io no. Mi sembra una “differenza culturale” abbastanza self-explanatory.
Libertà di espressione: ci sono una mezza dozzina di dichiarazioni sottoscritte in lungo e largo, che la formulano in modo più o meno ampio, e un’altra mezza dozzina di interpretazioni più o meno compliant alle dichiarazioni. Grossomodo (cfr. mio nonno contadino) diciamo che fatto salvo per la calunnia e la diffamazione (potrei sbagliarmi sui termini, ma facciamoci a capire), siamo liberi di dire quel che cazzo ci pare 🙂
A questo punto i nessi causali mi sembrano chiari.
Il relativismo culturale, partendo dal presupposto che non esistono verità assolute, ovvero una percezione filosofica conforme al punto di vista naturalistico (l’unico dove si possa effettivamente parlare di scienza: se vuoi approfondire nella mailbox ho una discussione con un astrofisico teorico che te lo spiega partendo dai quanti per arrivare fino al libero arbitrio), e’ incompatibile con l’assunto di fondo del cattolicesimo… che poi e’ ravvisabile in quasi tutte le religioni in senso stretto (quelle rivelate, sicuro; le filosofie di vita, come il buddismo, il taoismo, etc, forse no)… ovvero che esiste una verita’ assoluta, l’unica cosa assoluta e’ dio, e non esiste altro dio oltre il proprio. E’ chiaro che un Papa non puo’ fare altro che aggredire il relativismo culturale (oppure stare zitto sul tema per dedicarsi all’integrazione con il resto del creato, come faceva il papa precedente; mi sembra un approccio molto più costruttivo, per lo meno positivo… altro che Papa “Palpatine” Ratzinger Prefetto Nascondi-Pedofili). Non seguo gli Angelus, pero’ ricordo uno dei primi di questo Papa, in cui mi sono imbattuto per caso, in cui in mezzo alla solita sviolinata di “parole scintillanti” (sono così definite su Wikipedia alla pagina della propaganda)… “la guerra e’ sbajata”… “la pace e’ giusta”… “la famiglia e’ sacra”… etc… tutte cioe’ cose buone e giuste… metteva in guardia dal relativismo culturale (chiamandolo proprio così, come se tutti i fedeli sapessero cosa sia il relativismo culturale). Se vuoi lo cerco nella mia mailbox… così ti dico data, ora e parole esatte… ma credo tu sappia gia’ che e’ così.
Ora: se il Papa nega – o semplicemente mette in cattiva luce, crea un sentimento negativo intorno a – relativismo culturale, e’ chiaro che diventa più difficile per un fedele che lo segue in quanto lui “e’ il solo a parlare con dio” (ripeto: potra’ non piacerti il modo con cui pongo la questione, e lo so che non ti piace, ma facciamoci a capire… non fare il pinocchietto che si appiglia ai vizi di forma)… accettare le differenze culturali. Di fatto il Papa quando si scaglia contro il relativismo culturale sta aizzando i fedeli a scagliarsi contro chi e’ diverso (culturalmente) da loro. Crea un ambiente malsano per la convivenza civile; ambiente malsano dove lui, grazie al seguito che ha (chiesa=ecclesia=comunità), la potenza economica che ha (es: IOR), la forza mediatica che ha (presenza sui media e infiniti riflettori granularmente distribuiti su tutto il frattale sociale), il peso politico che ha (quanti politici NON si contendono il voto dei cattolici?), etc. CI SGUAZZA come pochi altri possono materialmente fare.
In tutto questo, come fa un valdese, o un mormone, o anche un ebreo o un musulmano, a veder rispettata la propria libertà di culto (es: evitare che un cattolico come Calderoli vada a passeggiare con un maiale sopra il terreno dove dovrebbe essere costruita – in modo conforme ai dettami costituzionali e cio’ che ne consegue, ie: i permessi di costruzione c’erano – una moschea) a farsi rispettare? Gli rimane soltanto la libertà di espressione del proprio pensiero… ne parla… sperando cioe’ che qualcuno che crede nella frase di Voltaire citata da Stefano, sia solidale con lui anche se non e’ mormone, valdese o musulmano. Perche’? Perche’ se lo stato non e’ laico, non c’e’ garanzia alcuna di poter esprimere se stessi anche nella propria sfera religiosa che e’… sacrosanta 🙂
Te capi’ adesso perche’ ho scritto “quello [ndr: l’angelus del papa] dove sovente si scaglia contro il relativismo culturale, ovvero le differenze culturali che si difendono a partire proprio dalla libertà di espressione” ?
E non mi costringere più ad argomentare, che a quanto ho capito i commenti dei blog non amano essere così lunghi… vero professo’?
Chiedo scusa a Stefano, e cerco di non essere prolisso, ma anch’io amo avere l’ultima parola 🙂
Consentimi una piccola autopresentazione, tanto perché si capisca chi parla:
1) Sono ingegnere, molto appassionato di sociologia, antropologia e filosofia; nel mio lavoro mi serve proprio questo tipo di formazione.
2) Sono un credente laico, molto lontano da movimenti fondamentalisti cattolici e simili, che non apprezzo per nulla.
Risposta in breve:
1) su wikipedia la pagina sul relativismo è molto più complessa e controversa delle prime righe che tu riporti, e a quella rimando gli altri lettori http://it.wikipedia.org/wiki/Relativismo
2) La mia visione, semplificando è questa:
Il relativismo culturale è chiedermi di accettare che “La vita è meravigliosa” e “Rocco True Anal Stories 24” siano entrambi capolavori del cinema
Differenze culturali: mangiare un ragno è una cosa che provoca ribrezzo a Roma, mentre è normale in amazzonia.
In generale trovo oltremodo irritante quando una piccola minoranza pretende di far accettare a tutta la società una sua idea, visione del mondo, etc. appellandosi alla tutela delle differenze culturali.
Non sono d’accordo, e non lo sarò mai, e senza scomodare fede o credenze varie, ma perché in democrazia si tiene conto delle minoranze, ma poi si trova una sintesi accettabile dalla maggioranza.
Ciao
Francesco
P.S. la netiquette per me è semplicemente la traslazione in rete dell’educazione e della tolleranza, non è un atteggiamento, sono proprio così, puoi chiedere al professore che mi conosce anche IRL
Francesco.
Premessa: saro’ duro. Avrei preferito evitare, ma a te piace avere l’ultima parola… a me invece dell’ultima parola non me ne frega niente, pero’ mi piace mettere al posto loro gli ignoranti, soprattutto se bacchettoni e pesci in barile; perche’ occupano spazio alle persone che valgono di piu’. E una volta che hanno ingaggiato una discussione offendendomi, davanti a manifesta inferiorita’ intellettuale di cui presto o tardi si rendono conto, si inventano sempre una scusa per tirarsi indietro… e su Internet vale la regola “quot capita tot sententiae”… quindi quando si ritirano, fanno doppia figura di merda; e per sempre. Qui, i duelli sono sempre all’ultimo sangue; uno dopo l’altro. E’ per questo che conviene collaborare piuttosto che farsi la guerra (e’ anche formalizzato: conosci il dilemma del prigioniero? L’algoritmo “tits for that”? STUDIA!). Dopo questa discussione, lo avrai imparato anche tu. Ora veniamo a noi.
Non mi serve presentarmi perche’ basta mettere il mio nome su Google per contarmi anche i peli del culo: Michele Favara Pedarsi, mi firmo con le sole iniziali per esigenze di brevità, ma non mi nascondo dietro un monitor da quando ho imparato The Great Internet Fuckwad Theory… ma non credo tu la conosca perche’ mi sembri un uomo obsolescente. Me lo fanno pensare tante cose, ad esempio: la netiquette non e’ “semplicemente la traslazione in rete dell’educazione e della tolleranza”, ma e’ un protocollo pubblico standard specifico (RFC1855) e mantenuto dallo stesso organo (IETF) che formalizza tutti gli altri protocolli grazie ai quali tu oggi sei in grado di parlare con me. Io ne conosco a menadito vari – e sono conscio di trasgredire l’1855 in questo messaggio, come tu hai fatto prima di me – tu non conosci nemmeno l’unico che serve a parlare su internet. Ti faccio notare inoltre che non c’e’ nulla di più sbagliato di pensare che le cose immateriali si possano semplicemente “traslare in rete” (es: i giornali, in rete, hanno fallito; la “violazione di domicilio informatico”, traslazione della più antica “violazione di domicilio” e’ un fallimento; le TV in rete stanno fallendo; e così tutto cio’ che non e’ materiale o anche solo parzialmente immateriale, che e’ stato “semplicemente traslato in rete”); l’informazione nella rete assume una semantica diversa da tutto quello che gli uomini hanno visto in 10.000 anni di storia dell’uomo. Inizia a farci l’abitudine.
Questo tanto per dire che sei ignorante e faresti bene a pensarci sopra due volte prima di dirlo a me o a chiunque altro (cfr. Premessa). Infatti ogni strumento ha le sue euristiche, diceva qualche tempo fa il Prof. Stefano Epifani senza sapere di aver inventato l’acqua calda (ie: Marshall McLuhan, morto nel 1980, ha formalizzato il suo celeberrimo “The medium is the message” addirittura prima di internet; basta studiare per non essere ignoranti). E tu le euristiche di questo strumento non le conosci… in pratica dicendo a me che sono ignorante, stai dicendo ad un pesce di imparare a nuotare… e ora non puoi neanche più tirarti indietro senza dire “scusa, hai ragione, dovrei pensarci sopra due volte prima di atteggiarmi ad intellettuale naif perche’ sono un ingegnere fallito inbucato all’universita’, e non lo faro’ piu’, scusami ancora” (credimi, prima lo fai meno danni subisci da questa discussione; vedila così: hai presente la “Casa di Scale” di Escher? Oramai ci sei dentro… e io sono il padrone di casa… fidati… fai finta di non aver letto questo messaggio e non rispondere).
Risposta breve:
1) Visto che le prime righe non ti bastano, ti riporto le ultime:
“Nella visione cattolica il relativismo culturale è ritenuto inaccettabile quando diventa relativismo etico e mette in dubbio le verità rivelate che sono oggetto della fede cattolica.
[…]
Secondo i critici della visione cattolica, il paradosso di queste posizione sta proprio nella non accettazione, da parte della Chiesa cattolica, della medesima importanza tra le culture, compresa quella cattolica (al contrario dei “relativisti”, che affermano di accettare di buon grado anche la cultura cattolica, purché non sia imposta a coloro che cattolici non sono)”.
Io non sono un relativista; non ho idea di cosa sia… tuttavia i paradossi che impattano negativamente sulla mia esistenza… mi fanno girare i coglioni. Mi bastano i 25 milioni che il Vaticano si e’ rifiutato di pagare all’ACEA per farmi girare i coglioni. Figurati quanto mi possano girare quando sento un Ruini dire in tivvi’ “solidarietà al papa” per comandare a bacchetta i fondamentalisti cattolici… i quali, non rendendosi conto di essere stati comandati a bacchetta, vanno poi addirittura ad usare una frase illuminata (ovvero tutta quella roba che ha costretto la Chiesa a smetterla di schiavizzare, mettere al rogo, bruciare i libri, etc)… per dire a me laico che sono un intollerante e un fondamentalista, mentre sto soltanto cercando di difendere con le unghie un valore fondamentale per la convivenza civile ANCHE E SOPRATTUTTO PER I RELIGIOSI (la laicità dello stato e’ il presupposto fondamentale per la liberta’ di culto; io non ho culti, pero’ sono pronto a morire per te e Stefano qualora qualcuno vi proibisse di andare nella vostra chiesa e voi non dovreste aderire agli appelli di Ruini, perche’ vi sta solo usando).
E’ poi di fondamentale importanza capire che il Papa non si e’ sbagliato… non ha fatto un typo… dicendo “relativismo culturale” al posto di “relativismo etico”… perche’ i discorsi del Papa (se li scrivesse lui) sono il risultato del lavoro di una persona intelligente e colta, con una tradizione millenaria alle spalle. Quindi no, il Papa non ha fatto una leggerezza; ha istigato razionalmente la sua comunità ad essere intollerante con chi la pensa diversamente… e non per questioni etiche… ma per semplice e pura convenienza markettara (sapevi che la prima volta che compare la parola propaganda e’ nel 1622, “Sacra congregatio christiano nomini propagando”? Stalin e Hitler, o qualcuno dei loro scagnozzi, con la propaganda di regime, non si sono inventati nulla… erano soltanto degli studenti diligenti).
2) Non conosco il cinema; la mia conoscenza del porno poi, e’ limitata ad alcuni film di Tinto Brass che tra l’altro reputo essere dei capolavori del cinema… di nicchia… non tutti forse… ma capolavori. (Ovviamente questa e’ una battuta; non argomento perche’ ho gia’ scritto tanto al punto 1… pero’ ti assicuro che hai detto una stronzata anche al punto 2… vuoi sapere perche’ oppure a questo punto ti fidi a sufficienza da andartelo a cercare da solo? Ti do’ un aiutino: relativismo culturale non e’ chiedere, ma proprio il contrario… rileggi con attenzione la paginetta di Wikipedia… “i relativisti affermano di accettare di buon grado anche la cultura cattolica, purché non sia imposta a coloro che cattolici non sono”; il relativisto non ti chiede di accettare nulla: se vuoi vedere Benigni, vedi Benigni, se vuoi vedere Siffredi, vedi siffredi… basta che non obblighi me a vedere i film che vedi tu… e il fatto che imputi ai relativisti i mali dei cattolici e’ assolutamente freudiano… sono i cattolici a pretendere che il loro credo sia valido per tutti, i relativisti sostengono la posizione diametralmente opposta).
In generale trovo oltremodo irritante quando una piccola minoranza pretende di far accettare a tutta la società una sua idea, visione del mondo, etc. appellandosi alla tutela delle differenze culturali.
Non sono d’accordo, e non lo sarò mai, e senza scomodare fede o credenze varie, ma perché in democrazia si tiene conto delle minoranze, ma poi si trova una sintesi accettabile dalla maggioranza, che e’ laica, al massimo formata da tante religioni diverse, ma comunque non e’ cattolica.
Cordialmente,
Michele
P.s.: anche io ho una piccolissima passione per l’etologia… vedi… quando ero bambino amavo sfogliare i libri di mio padre medico. Pero’ c’erano due tipi di libri: quelli con le “figure brutte”, che mi hanno lasciato addosso l’orrore per il sangue e la rabbia per chi soffre; e quelli che raccontavano come siamo fatti, descrivendo il comportamento degli animaletti che avevo attorno a casa mia o a casa di nonno contadino… così a 12 anni mi ritrovavo a leggere Popper… e Lorentz… e poi tanti altri volumi di livello accademico… senza neanche rendermi conto, che stavo studiando il comportamento umano. Studia, prima di dire a qualcuno che e’ ignorante; perche’ mentre io scrivevo questo messaggio, ho previsto tutte le tue possibili risposte… dal “non ho tempo di discutere con te”… al “sei un cafone”… al… al fare il pinocchietto perche’ ho scritto qualcosa senza “h” o perche’ non sono stato rigoroso nei rapporti causali tra una frase e l’altra (se vuoi posso dirti le stesse cose che ho scritto qui, ma in chiave di fisica quantistica e con metodo scientifico rigoroso)… al bofonchiare qualcosa per non dover ammettere a te stesso, e all’opinione pubblica che sembra interessarti più della tua stessa dignità, di esserti sbagliato… chiedi scusa, o stai zitto… sarebbe ridicolo per te ora, quoque in questa discussione sul relativismo culturale, dopo aver negato l’importanza del relativismo culturale per essere solidale con il papa tuo signore e padrone, appellarti al fatto che ti ho detto di stare zitto perche’ sei ignorante: ricordati sempre che hai iniziato tu ad attaccare briga dicendomi che ero ignorante 🙂
P.p.s.: non ce l’ho con te; ne’ con i cattolici; ne’ con Stefano Epifani con cui ho condiviso un paio di incontri estremamente piacevoli ed e’ persona che stimo per il lavoro che fa e come lo svolge. Vorrei soltanto che capiste l’errore che fate nell’entrare in contraddittorio in questo modo… siete troppo prevedibili… vi muovete in una gabbia logica costruita ad-hoc giocando con le marginalita’ sociali… non vi rendete conto di essere manipolati. E questo danneggia tutta la societa’ civile indipendentemente dalla bandiera e dai colori dell’uniforme. Aprite gli occhi, guardate che paradossi andate a creare sulla base della fiducia nelle persone sbagliate. Guardate questa sensazione strada di chiacchierare tanto senza mai giungere a qualcosa di concreto, a soluzioni ai problemi quotidiani che ci accomunano tutti, mentre i dibattiti si inaspriscono. Queste dinamiche non sono casuali. Si possono creare ad-hoc così come io ti ho infilato in questo imbuto appositamente… scusami, scusami se sono stato estremamente perfido… ma alcune cose non e’ possibile spiegarle… credimi… non ti sto prendendo in giro. Se io ti avessi descritto le dinamiche che sono dietro questa chiacchierata – che sono indimostrabili e terrificanti – tu le avresti rifiutate istintivamente.
Caro MFP, hai scritto un altro pippone, ma continui a girare intorno a concetti fumosi, attaccandomi su cose variopinte.
Io credo che tutto quello che hai scritto qui sopra ti qualifichi (o ti squalifichi, fai tu) come persona ignorante e presuntuosa. Mi spiace, speravo di intavolare una discussione su un concetto, e non ci sono riuscito.
Chiudiamo qui, ormai abbiamo trasceso entrambi e non è più interessante proseguire questo tuo monologo.
Non ti dirò come te studia, invece ti dico: capisci, e soprattutto capisci te stesso.
Addio
Francesco
Prevedibile e previsto… con gli stessi identici algoritmi con cui Ruini aveva previsto che dicendo “solidarietà al papa'” i suoi seguaci avrebbero detto addirittura “viva l’illuminismo e abbasso i relativismo culturale (qualunque cosa esso sia)”… e te lo avevo scritto! Tra le tante hai scelto “sei un cafone e quindi io che sono supeVioVe, dopo aveV tiVato il sasso, nascondo la mano”. Na na na na na… non e’ un atteggiamento da buon cristiano (guarda sulla Bibbia, c’e’ scritto che chi fa così non e’ un buon cristiano)… mi raccomando, pentiti e domani mattina che e’ domenica vai a confessarti, perche’ hai peccato!
P.s.: non sei credibile quando dici che sono un cafone (“persona ignorante e presuntuosa”, e’ uguale… non pretenderai mica che preveda le parole esatte! Io, come Ruini, posso manipolare le tue emozioni per pilotare i tuoi feedback, mica prevedere le parole esatte che userai!), perche’ sei tu ad aver esordito in questa diatriba con “Eh beata ignoranza. Almeno lo spero. In caso contrario è mala fede della peggior specie”. E’ lì sopra… rileggi… scripta manent. Quot capita, tot sententia. Brucia? Lo senti come brucia? Non e’ il diavoletto Michele, sono le fiamme dell’inferno…
Ok, se non c’e’ nessun altro fondamentalista cristiano che vuole fare il reverse engineering dei paradossi creati dai suoi “badroni” (con la “b” invece della “p”, perche’ voi che aizzate la discussione di una cosa non discutibile, siete solo gli schiavi negri di Ruini), riassumiamo dunque la faccenda in topic alla luce dell’unica cosa che conta e che volenti o nolenti DEVE contare per tutti indipendentemente dalle opinioni: la laicità dello stato e la conseguente liberta’ di culto. Perche’ non importa se sei buddista, cattolico, mormone… se adori Allah, Visnu’, o Wiraqucha… per fare si che nessuno possa mai vietare ad altro di andare in chiesa, 300 anni fa abbiamo inventato, e con la Costituzione Italiana ne abbiamo fatto l’enforcement, la laicità dello stato. Persone sono morte per questo.
Non credo sia possibile ad alcuno dire che e’ un bene non avere il Papa a La Sapienza; perche’ e’ proprio la diversita’, la ricchezza culturale in clima di relativismo culturale, che permette di crescere giovani menti complete e creative. E il Papa e’ una goccia di diversità in più.
Magari non all’inaugurazione dell’anno accademico.
Magari non “one way” ma con la possibilità di rivolgergli domande (i pulpiti sono nelle chiese: omelia e pentimento; all’università ci sono le cattedre: lezione, domanda, risposta) e l’obbligo intellettuale di risposta (anche e soprattutto quelle sull’incongruenza dell’elite religiosa con il Vangelo).
Magari – SE il papa e’ stato effettivamente invitato ALLORA – bisogna criticare il Rettore e non il Papa.
Magari gli studenti de La Sapienza non hanno perso molto dall’assenza del Papa visto che lui gia’ gode di una copertura mediatica superiore addirittura a quella di chi possiede le reti televisive e la raccolta pubblicitaria.
Magari …
Ma di certo il Papa non e’ andato lì perche’ gli e’ stato proibito di parlare, ma perche’ grazie all’esistenza dei fondamentalisti cattolici, sapeva a priori che avrebbe ottenuto più consenso sociale – ie: potere – non andando a La Sapienza, pubblicando poi un discorso moderato, mandando Ruini a dire “solidarietà al Papa”, e lasciare poi che il suo esercito facesse il resto riflettendo in lungo e in largo il vestito bianco. E così ha fatto. Meditiamo.
P.s.: Francesco, nel 1997 abitavo in un convento di suore a Roio (AQ); venne a pernottare 3 giorni Don “Sua Emittenza” Tonini, il quale dedico’ una giornata intera a noi ragazzi che vivevamo lì. Io che sono un curioso patologico – non battezzato, ma sempre “in cerca di dio” – sono andato a parlare con lui; mi sono messo in fila (breve, ma c’era) per ultimo, in modo da avere più tempo a disposizione… e una volta davanti a quello splendido vecchietto vestito di porpora, ho fatto le mie domande (e nel massimo rispetto, non per la toga, ma per l’enorme cultura di quell’anziano signore). Lui che inizialmente era battagliero, dopo aver speso con me più tempo di quanto ne avesse dedicato a tutti gli altri messi insieme, ha cambiato sguardo e ha detto “Forse sei più vicino tu a Dio, di molti altri”. Porto nel cuore lui come il mio Prof di musica delle medie salesiane che ho frequentato; e sorrido, sempre con il cuore, quando vedo tanti pretini scavare pozzi d’acqua in Africa, o addirittura spretarsi per poter divulgare il documento Crimen sollicitationis che il Papa ha ideato e firmato anni fa. Sono certo che per ogni cristiano come te e Stefano, ve ne siano 100 come loro. E adoro il Vangelo (come tante altre filosofie di vita che cerco di integrare mano mano che ne vengo a conoscenza). Se tu vuoi seguire le orme di Gesu’, devi riconoscere che quell’uomo e’ malato, che la Chiesa e’ malata. Non fargli da eco, come Stefano. Siete stati DELETERI per la convivenza civile tanto quanto quelli che vanno a togliere l’ultimo briciolo di dignità proprio a quei bambini che hanno trovato la forza di andare dal loro vescovo a denunciare il proprio parroco pedofilo senza sapere che, proprio a causa di quell’individuo che voi adorate, sono finiti dalla padella alla brace. Tra un dittatore e gli scagnozzi con i manganelli, mandante e esecutori, non c’e’ molta differenza. Ad maiora
Cos’ la questione educativa è stata sistemata. Resta aperta quella democratica.
Vedi Stefano, se dai spazio a tutti (e questa è democrazia) ma non metti paletti a delimitare i confini, dai spazio veramente a tutti.
Il Papa è vestito di bianco e il lancio dei pomodori( metaforico e non ) ci sarebbe stato visto che la protesta è stata autorizzata.
Complimenti per il tuo lavoro.
mimì, a quanto ne so’ io povero ignorante che ogni tanto legge qualcosa, i livelli di coscienza nei confronti dell’Autorità variano con continuità attraversando questi tre stadi:
– la legge e’ tale perche’ lo ha detto l’autorita’ (es: il bambino e il papa’);
– la legge e’ tale perche’ altrimenti vengo punito (es: il ragazzo e
il carabiniere che sta controllando patente e libretto);
– la legge e’ tale perche’ e’ Giusta/Ingiusta (es: gli anziani o
comunque le persone che hanno maturato una certa coscienza della
vita; Kant: “Il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me”).
I cattolici e i bacchettoni si precludono da soli il terzo livello, come ordinato da qualcuno (uno o molti) nel resto del mondo. E, visto che in oggetto c’e’ quella solita frase di Voltaire illuminista, per comprendere la gravità di questo limite senza scrivere un altro pippone (in questo Francesco ha ragione; ma evidentemente non conosce il problema della complessità) cito ancora Kant:
“L’Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a sé stessa è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’Illuminismo”
Non so tu quanti anni abbia, pero’:
1) non ti firmi con nome e cognome (ie: parli con un passamontagna in faccia);
2) non entri nel merito della discussione;
3) non sai guidarti da sola e… vuoi dare del bacchettone a me che, alla luce di ciò che c’e’ scritto sopra (ie: ex-ante), mi sembra abbastanza ridicolo;
Perche’ hai scritto?
Sarai mica sia cattolica che bacchettona? O magari solo solidale con Stefano e Francesco per qualche motivo che io ignoro? Nel primo caso (cattolica e bacchettona), quando avro’ un dio, lo preghero’ anche per te. Nel secondo caso: sai chi fa così indipendentemente dalla propria coscienza? I cattolici, i bacchettoni, i mafiosi, e i ministri che hanno una moglie (e un altro 50% di famiglia) agli arresti domiciliari dopo aver rimosso di forza un giudice che li stava indagando e … perche’ se la democrazia fosse rispettata, loro non potrebbero farsi i porci comodi con il deretano degli altri.
Evidentemente hai una visione distorta del termine democrazia. Perche’ la questione democratica e’ stata sistemata proprio da quei 67 professori. Il Papa e Ruini invece stanno cercando di sistemare le loro faccende di famiglia a discapito della democrazia; d’altronde glielo impone l’abito… io al posto loro forse non sarei capace di essere così scaltro, ma cercherei di fare altrettanto.
Aghost scrive: “Nel 1931 Mussolini impose ai professori il giuramento di fedeltà al regime fascista. Solo dodici professori, in tutta Italia, rifiutarono, perdendo la cattedra e la libertà. I loro nomi: Ernesto Bonaiuti, Mario Carrara, Gaetano De Sanctis, Giorgio Errera, Giorgio Levi Della Vida, Fabio Luzzatto, Piero Martinetti, Bartolo Nigrisoli, Francesco ed Edoardo Ruffini, Lionello Venturi, Vito Volterra.”
IMPARA cosa vuol dire libertà e democrazia, prima di permetterti il lusso di citarle; perche’ altrimenti non sei degna di poter godere di ciò che quei professori ti hanno garantito. Vergogna.
Stamattina nella mia mailbox un altro clone senz’anima (e senza cervello) che cita Voltaire… siete meglio di uno sparatutto… più ne schiacci, più zombie compaiono… ce n’e’ a iosa… vi forgiano a fuoco con lo stampino papale nella fabbrica del consenso. Per fortuna che esiste il copia e incolla…
Il mancato discorso del Papa alla Sapienza, ha sollevato un polverone. Come la penso in merito l’ho già espresso in un post, quindi non torno su quell’argomento.
La laicità è importante, ma chiariamo bene cosa sia la laicità. La laicità è il contrario dell’integralismo, è apertura, dibattito, democrazia, rispetto per gli altri, rispetto per se stessi. Come ho detto, quella dell’altro giorno a mio avviso è stata una sconfitta per la laicità; si poteva fare parlare il Papa e poi discutere, una volta tanto non parlava dal suo Balcone di San Pietro, ma da una sede laica. Sarebbe stata una bella occasione per dialogare, anche se non con lui direttamente, ma si poteva ribattere alle sue parole, magari in altra sede.
Passo oltre. La laicità è importante, il rispetto per le religioni deve essere massimo, ma non dobbiamo farci imporre precetti religiosi. Questo vale per tutte le religioni. Tempo fa ci fu la discussione sul velo nei luoghi pubblici: il velo che copre anche il viso deve essere vietato, punto! E’ vietato in un paese islamico come la Turchia, le nostre leggi non prevedono di potere girare a volto coperto. Il velo può coprire i capelli ma, in Italia, non deve coprire il viso. Queste sono le nostre leggi.
Quando poi leggo di maestri che hanno vietato ai bambini di fare il presepe, ritengo di potere dire che queste sono amenità pazzesche. Il presepe, più che un fatto religioso, è un fatto culturale, esiste praticamente da sempre nei nostri luoghi ed è una gioia per i bambini. Inoltre ricordo che Cristo è un messia anche per gli islamici, quindi non vedo quale disturbo possa dare la realizzazione di un presepe, ai bambini non crisitani.
L’Italia ha una sua cultura, che mischia indubbiamente una tradizione crisitana a una laica. Non possiamo rinunciare alla nostra cultura, chi lo vuole fare, è perché non ha cultura.
Ci vuole rispetto, per tutti, ma non possiamo rinunciare a ciò che siamo e ciò che abbiamo. Dobbiamo permettere agli stranieri di integrarsi nel nostro paese, favorire la loro integrazione, ma non dobbiamo chinare il capo e rinunciare alle nostre conquiste di libertà e laicità. Noi abbiamo uno Stato che ha certe regole, le dobbiamo rispettare e fare rispettare, altrimenti rischiamo di passare da un ramo all’altro, dalla laicità a nuovi modelli di integralismi religiosi.
Io non rinuncerò mai alla mia cultura. Difendere la laicità dello Stato, deve andare in tal senso: tollerare tutti i credi, ma porre dei paletti comuni e, soprattutto, non rinunciare a ciò che i nostri avi hanno costruito negli anni, solo per un buonismo radical-chik da salotto.
La laicità deve valere nei confronti di tutte le religioni: Cristiani, Islamici, Buddisti, Induisti, ecc.
Laicità per tutti e nei confronti di tutti.
La nostra cultura deve permettere agli altri di integrarsi, ma non deve rinunciare a se stessa, come a volte è successo e sta succedendo.
Innanzitutto pare che Voltaire non abbia mai pronunciato quella famosa frase.
Secondariamente il padre dell’illuminismo avrebbe sparato a questo papa…
non ci credete?
eccovi la citazione originale:
“(…) tutti i giorni, nei paesi cattolici, si vedono preti e monaci che, uscendo da un letto incestuoso senza neppure essersi lavati le mani insozzate d’impurità, vanno a produrre dei a centinaia, a mangiare e bere il loro dio, a cacare e pisciare il loro dio. Questa superstizione, cento volte più assurda e sacrilega di tutte quelle degli egiziani, ha valso a un prete italiano miliardi di rendita e il dominio di un paese, e ad alcuni verrebbe voglia di andare, a mano armata, a cacciare quel prete che si è impadronito del palazzo dei Cesari” Voltaire da “Dizionario filosofico” (1764)
http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1640
http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1640
Nicola,
1) “La laicità è importante, ma chiariamo bene cosa sia la laicità. La laicità è il contrario dell’integralismo, è apertura, dibattito, democrazia, rispetto per gli altri, rispetto per se stessi”. Atteniamoci al vocabolario per favore: (demauroparavia.it: laicità -> laico -> laicismo) “corrente di pensiero che rivendica l’autonomia dello stato dall’autorità ecclesiastica sul piano politico, sociale e culturale “. Condivido con te l’idea che la laicità e’ una bella cosa… ma fare tutto un pappone con “contrario di integralismo”, “apertura”, “dibattito”, “democrazia”, mi sembra un’operazione pericolosa… ci pensa gia’ il clero a buttare tutto in caciara sul piano della comunicazione… così fai il gioco del clero. Per carità non mi fraintendere, pero’ se uno non distingue bene quelle cose… e’ perfino difficile dialogare… come Francesco ha dimostrato (mi ha dato dell’ignorante perche’ lui confonde il relativismo culturale con il relativismo etico, e diceva a me che confondevo il relativismo culturale con le differenze culturali… insomma, servono 4 pagine di foglio protocollo solo per mettersi d’accordo sul protocollo… la lingua… capisci che non se ne esce?).
2) “Sarebbe stata una bella occasione per dialogare, anche se non con lui direttamente, ma si poteva ribattere alle sue parole, magari in altra sede”. MA MAGARI! Ma tu hai idea quante giovani brillanti menti avrebbero avuto voglia di fare qualche domanda? Pero’ bisogna poterle fare delle domande… ahime’ temo sia un tantino ingenuo pensare di poterlo
mettere in pratica proprio con il Papa. Ma tu hai idea di chi diavolo
sia questo Papa?
– Sant’Uffizio nel 1542 (Inquisizione, libri proibiti, libri bruciati,
persone bruciate, etc. fin dal 1100 circa);
– Sacra congregatio christiano nomini propagando, nel 1622 (prima
apparizione del termine “propaganda” nella storia);
– Congregatio pro Doctrina Fidei, di cui l’attuale Papa e’ stato
prefetto fino all’elezione… (sottoscrivendo tra l’altro sia il primo
che il secondo documento con cui si imponeva ai prelati di tutto il
mondo di plagiare ulteriormente le vittime degli abusi sessuali da
parte dei preti)
E’ il massimo esponente della più antica congregazione radicale
cattolica. La congregazione che ha inventato la propaganda e l’ha
insegnata a tutto il mondo; tra gli allievi più illustri Stalin e
Hitler. Secondo te, uno che qualsiasi cosa fai, sa rigirarla
retoricamente a suo favore (e non solo per i fondamentalisti che
addestrano da sempre direttamente nelle scuole che ripetono a
pappagallo qualsiasi cosa sia stata rivolta a lui quasi fosse stata
svergognata la sorella, ma anche perche’ e’ una persona intelligente e
colta, e con esperienza millenaria alle spalle… 2 piani delle
biblioteche vaticane sono chiuse al pubblico), viene all’universita’
per rispondere alle tue domande sull’incoereza dell’elite
ecclesiastica?
Dai su… siamo realisti… tant’e’ che ha preferito sfruttare la situazione scegliendo deliberatamente di non andare…
“Mi chiedo se i 67 “scienziati” avrebbero promosso la stessa levata di scudi se ad essere invitato fosse stato un Rabbino o un Ayatollah.”
In questa frase, posso apprezzare la sua capacità di comunicatore, ma non posso non notare la profonda disonestà intellettuale di cui è permeata.
Anzitutto, le suggerirei di levare le virgolette intorno a “scienziati”. Se avesse un minimo di attenzione a quello che succede, saprebbe che il Dipartimento di Fisica ha ricevuto attestati di essere fra i migliori dipartimenti di fisica europei (secondo alcuni studi NON italiani, il migliore). Inoltre fra i 67 figurano alcuni dei più importanti fisici italiani (incluso l’ex direttore del CERN di Ginevra). Possiamo discutere dell’abilità politica di queste persone, ma come scienziati lei non ha nessun appiglio per discutere la loro preparazione.
In secondo luogo, le faccio notare che lei sta imbrogliando: sta ipotizzando un fatto che non è avvenuto, discutendo come se fosse avvenuto e come se i 67 si fossero comportati come lei suggerisce.
Siccome NON è successo, lei NON può usare questo argomento.
E’ stato frequentemente citato il fatto che il Presidente dell’Iran abbia parlato alla Columbia University. Ma se avesse un po’ di pazienza, scoprirebbe che il suo intervento è stato pesantemente contestato (ma non impedito).
Esattamente come sarebbe stato l’intervento del papa: forse contestato, ma sicuramente non impedito.
Paolo (ing.inf. giusto?) c’e’ una portante che tiene in piedi un paradosso… e’ il post iniziale a dettare la fase dei commenti successivi… non so se e’ voluto o inconscio… ma se vuoi arrivare a qualcosa devi usare la portante… “non puo’ usare questo argomento” – per quanto il tuo ragionamento, dal mio punto di vista, non fa una piega – e’ fuori fase. Doppler…
MFP (in realtà, inf. + quasi Phd in ing. inf.). Non è chiaro il tuo commento.
Sono pienamente d’accordo. Le contestazioni andavano fatte (se andavano fatte) solo dopo aver sentito il discorso del Papa. Non puoi contestare a priori un’opinione prima che questa venga espressa.
Ps. le dichiarazioni di Bagnasco contro l’Italia, sono arrivate proprio puntuali e in sintonia con le dimissioni di Mastella. Sarà stato un caso, o era tutto architettato, visto la presenza di Mastella domenica a San Pietro?
@Hamlet, suvvia. Il senso della mia risposta era differente ed è perealtro ben lontano dall’accusare qualcuno di dire cose false. E neppure si arroga la pretesa di citare correttamente i fatti, ovviamente. 🙂
Ottima retorica, comunque. 😉
PaoloB, si scusa, e’ una metafora criptica… speravo mi capissi… sara’ per un’altra volta, non me ne volere se non in questa sede non esplicito.
FabioB, il problema non e’ la contestazione, il problema e’ il Papa anti-relativismo che ordina ai fedeli di spostare la discussione, dalla sua battaglia contro il relativismo, alla contestazione della sua battaglia contro il relativismo. Questo, di riflesso, alimenta l’anti-relativismo. L’episodio di per se non e’ un problema; e’ quello che accade dopo, che rende il tutto problematico… ivi inclusi gli intellettuali naif che si sentono talmente furbi da aver capito il giochino, che… reputano controproducente commentarlo come doveroso.
Mi piace molto il suo blog.
Sono Spagnola, ho visto il scandalo della Sapienza. Veramente sento profonda tristezza per le notizie.
Sottoscrivo questa frase:
Ricordo una frase di Voltaire che suona più o meno così: “Disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo diritto di dirlo”.
Scusarmi per favore mio Italiano.
Grazie Signore.
Con piacere potrei aggregare il suo blog al mio blog.
Un saluto cordiale.
salve prof,
devo dire che le cose che ho letto in 55 comenti lasciati sono veramente molte e non mi sento di aggiungere dippiù se non una piccola annotazione di sostegno a quel che hai scritto.
Io son un’agnostica non battezzata che con la religione non ha mai avuto molto a che spartire, con nessuna religione.
sono studentessa de La Sapienza e quando mi sono iscritta all’univerrsità, con il mio carico d’illusioni e certezze, tutto avrei pensato tranne di vedere negata l’opportunità di un confronto serio ed importante per tutti, nel luogo proprio dove invece i confronti e i dibattiti dovrebbero nascere per alimentare la voglia di conoscere, anche ciò che non si condivide.
Non avrei mai invitato il papa all’apertura dell’anno accademico, se avessi potuto decidere io, ma una volta che l’invito è stato fatto non si può agire e reagire da bambini che puntano i piedi e si rifiutano di ragionare.
Si è all’università e bisogna comportarsi da persone adulte con la testa sulle spalle, anche quando si vuole contestare.
e questo vale per gli studenti ma anche per i prof.
arrivederci prof!!!
MarianS
Sono d’accordo con te sulle modalità della protesta, soprtattuto da parte degli studenti.
Sono viceversa contrario nel merito: non vedo come ratzinger possa pretendere di essere considerato distinto dall’essere papa. sono la stessa persona, ha voluto, ha cercato un certo ruolo nel mondo. C’è gente che il suo ruolo non lo giudica opportuno in certe circostanze.
C’è gente che gli da credito solo per via del suo ruolo.
Non può pretendere di avere l’uno senza l’altro.
Esattamente come la chiesa (alla fine di questo si parla, no?) possa decidere di essere ingerente su alcuni temi e su altri bellamente glissare.
saluti
max