Cosa succederebbe se le preferenze su Facebook si trasformassero in voti? In altri termini che scenario si delineerebbe se nelle urne elettorali finissero i “Mi Piace” e le “amicizie virtuali” dei candidati alla carica di Sindaco dei Capoluoghi di Provincia italiani? Probabilmente uno scenario molto diverso da quello che sarà disegnato dall’esito delle amministrative che proprio da oggi vedono coinvolti centinaia di migliaia di cittadini italiani: De Magistris sbanca a Napoli, Fassino vince di tre lunghezze a Torino, Corticelli arriva con fatica al successo seguito dappresso da Bernardini, Zedda vince a Cagliari, Pisapia trionfa a Milano.
I responsi di Facebook hanno qualche validità per predire i reali risultati elettorali? Sicuramente no, ma sono un buon indicatore della capacità dei candidati di “essere” online ed aprirsi al dialogo con gli utenti. Non è un caso che candidati meno noti e meno presenti nei canali di comunicazione tradizionale abbiano su Facebook più sostenitori di nomi blasonati della politica italiana. Oggi l’ago della bilancia – quanto a capacità di influenzare gli esiti elettorali – pende ancora pesantemente verso i media mainstream, ma in un futuro non troppo lontano il ruolo degli strumenti conversazionali è destinato a crescere d’importanza. La rete fornisce gli strumenti per restituire alla politica quella dimensione di dialogo e di confronto che si è inesorabilmente persa con la televisione. Gli elettori pian piano inizieranno a capirlo. E cominceranno a dare un peso sempre maggiore alla disponibilità al dialogo dimostrata dai candidati. Una disponibilità al dialogo che non può e non deve fermarsi alla richiesta del voto.
Ora si tratta di vedere, nel caso in cui i “vincitori” su Facebook si riveleranno tali anche alle urne, quanto sapranno mantenere questa capacità di dialogo. E qualora la perdessero, sarà bene ricordarsene quando si ricorderanno nuovamente di noi per chiederci il voto. Reale o virtuale che sia.
Ciao Stefano, come forse saprai sto facendo un lavoro simile (http://larica.uniurb.it/nextmedia/2011/05/se-i-likes-fossero-voti/) usando i dati delle pagine dei candidati. I dati che ho io (che sono quelli di Facebook) sono diversi quelli che leggo nell’infografica. A titolo di esempio a Bologna Corticelli (http://www.facebook.com/pages/Daniele-Corticelli/111533662210921), che tu dai vincente con 5700 likes ne ha in realtà poco più di 600. Anche Moratti non mi torna. Puoi dare uno sguardo ai dati completi a http://larica.uniurb.it/wpmu/201-2/
Caro Fabio,
in effetti mi era sfuggito il tuo utilissimo documento! Sarebbero stati contenti i ragazzi che ieri hanno fatto la rilevazione! 🙂
Premettendo che sono convinto che non esista reale rappresentatività alcuna in termini “predittivi” (per vari motivi) e che quindi è solo un gioco divertente, ti è sfuggita la “nota in piccolo” nella quale specifichiamo che i numeri – aggiornati a ieri – sono riferiti alla somma di “like” ed “amici”. Questo spiega la discrasia!
Un caro saluto
ste
@Stefano Epifani ah giusto il titolo dell’infografica “Se ogni mi piace fosse un voto chi vincerebbe le elezioni?” deve avermi tratto in inganno 😉
Buongiorno a Tutti!
interessante il caso studio, provo a fare una considerazione per coloro che stanno facendo studi ed analisi di questo tipo (non voglio sminuire il lavoro svolto, ma mettere sul piatto un’idea che magari qualcuno può utilizzare per una ricerca di questo tipo).
Il fatto che in questa infografica siano raccolti i valori relativi agli amici ed ai like può essere fuorviante: un politico che è presente sui social da più tempo, piuttosto che abbia incentrato la propria strategia sui social, piuttosto che abbia un seguito da persone “Social Addicted” rispetto ad altri non permette di fare una valutazione precisa rispetto al risultato che si vuole ottenere.
In questo caso sarebbe interessante capire la quantità di amici, ma la loro variazione nel tempo e nello specifico dell’ultimo periodo.
In questo modo l’analisi sarebbe più significativa e darebbe risultato con un valore più preciso.
Oltre a ciò, controllerei la frequenza con cui gli articoli, post e link inseriti vengono commentati o segnalati (like, condivisioni, ecc…): questo sarebbe significativo dell’importanza e della considerazione, e motivazione dei propri elettori.
Scoprire che un candidato negli ultimi mesi di campagna ha raccolto 100 “amici” contro i precedenti 20.000 (valori inventati) sarebbe più o meno “vincitore” rispetto al candidato che ha 1000 “amici” e che nell’ultimo periodo ne ha raccolti 100?
Ciao!
Mattia, osservazione intelligente, sicuramente aiuterebbe ma non sarebbe sufficiente. Per fare un analisi adeguata bisognerebbe tenere conto di molti fattori.
Esempio: bisognerebbe tenere conto della provenienza degli “amici” che hanno fatto i like. Luigi de Magistris ha piu’ di centomila fan, ma quanti di questi son fan perche’ lo vorrebbero vedere al comune di Napoli? E quanti invece lo sono perche’ lo ritengono una figura di rilievo nazionale e che magari lo hanno votato per le europee? (discorso simile per fassino e moratti).
Altro esempio: Sei sicuro che basterebbe vedere solo l’ultimo periodo di campagna elettorale? Non sono d’accordo, il caso Vendola su Facebook dimostra la linea di crescita di un personaggio, normalmente cresce molto forte all’inizio e poi tende a stabilizzarsi. Non sarebbe corretto tenere conto degli ultimi mesi perche’ un candidato presente da molto su Facebook ha una curva di nuovi fan piu’ piatta rispetto ad uno che e’ appena arrivato nel social media.
Solo alcune osservazione ma la valutazione di un parametro come questo e’ molto complessa.
Complimenti per l’articolo e l’infografica molto ficcante.
Come ho espresso in questo nonPOST http://gilda35.com/2011/05/17/botpolitick-elezioni-amministrative-2011/ a mio avviso in queste elezioni per la prima volta i Social Network (seppur goffamente) hanno iniziato a spostare qualche voto.
Ottimo post, io ho cercato di analizzare brevemente il comportamento dei candidati sopratutto per Milano qui http://socialsoda.blogspot.com/2011/05/social-soda-moratti-vs-pisapia-su.html, il confronto è imbarazzante!
Sono d’accordo con @Jovanz74, per la prima volta la gestione delle community sui Social Network si sono rivelate importantissime se non fondamentali a volte (vedi Pisapia e la latitanza della Moratti).
abbiamo visto che a Napoli facebook ha rispecchiato la volontà dei cittadini di eleggere de Magistris. Speriamo si metta all’opera adesso!